La mostra “Pop to Street Art: Influences” organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria chiude anticipatamente.
A seguito delle indagini avviate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, sono state sequestrate dai Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, 130 opere delle 170 esposte nelle tre sedi dove si è svolta la mostra: l’Accademia di Belle Arti, Palazzo della Cultura “Crupi” e Museo Archeologico Nazionale.
Così il direttore Piero Sacchetti: “La chiusura anzitempo della mostra in base alle nostre fonti e documentazioni, non ha nulla a che vedere con l’operazione “Cariatide” eseguita dalla Procura di Pisa e ci dispiace che alcune testate abbiano comparato il nome dell’Accademia a questa inchiesta. L’Arma dei Carabinieri ha avviato ulteriori accertamenti e noi siamo a completa disposizione delle Autorità competenti per eventuali chiarimenti e delucidazioni. Qualora fosse confermata, nel seguito delle indagini, l’ipotesi al vaglio degli inquirenti, è evidente che la nostra Scuola sarà parte lesa e farò tutte le dovute azioni per dimostrare la correttezza del nostro operato e l’individuazione dell’altrui responsabilità”.
Il direttore dell’AbaRC ci tiene anche a precisare che non solo “dietro ad ogni opera esposta vi è un certificato di originalità”, ma che “la Scuola reggina si è assicurata che ogni opera fosse certificata e che la mostra risulta assicurata dal curatore Jean-Christophe Hubert, da chiodo a chiodo, per un valore di 2 milioni di euro”.
Conclude il Prof. Sacchetti: “Ovviamente, sarà mia premura come direttore della Scuola, qualora fosse accertata tale tesi, tutelare nelle sedi opportune l’immagine dell’Accademia e di tutti coloro che hanno lavorato per realizzare questa esposizione”.