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Reggio: alla Mediterranea due Seminari e due Laboratori di Mana Chuma Teatro

I seminari si terranno lunedì 16 e martedì 17 dicembre, mentre i laboratori avranno luogo mercoledì 18 e giovedì 19

di Sebastiano Plutino

Nell’ambito del progetto “ReggioFest24: cultura diffusa”, promosso dal Comune di Reggio Calabria e finanziato a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, dal 12 al 17 settembre, Reggio Calabria ha ospitato la rassegna EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile) a cura di Mana Chuma Teatro, in stretta collaborazione con il Parco Diffuso della Conoscenza e del Benessere di Pellaro. EPIC è un progetto culturale continuativo e itinerante che nasce da molteplici collaborazioni volte a valorizzare le iniziative artistiche locali e a favorire uno scambio nel tempo a livello locale, regionale, nazionale, mediterraneo e internazionale.

All’interno di EPIC Reggio Calabria ‘24, Mana Chuma ha avviato collaborazioni di rilievo con istituzioni come l’UEPE – Ufficio di Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC), l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Calabria.

Queste collaborazioni proseguono oggi con due seminari che si terranno presso l’Università, lunedì 16 e martedì 17 dicembre, e due laboratori che avranno luogo mercoledì 18 e giovedì 19 presso l’Università e il Polo sanitario di prossimità di Arghillà. L’obiettivo è di promuovere e rafforzare le sinergie tra attori locali, istituzioni e società civile, per lavorare insieme per la valorizzazione e lo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio.

Il primo seminario, dal titolo “Arti performative e azioni di prevenzione/inclusione in ambito giudiziario”, organizzato in partenariato con l’UEPE, avrà luogo il 16 dicembre, a partire dalle ore 9:30 presso l’aula D19 del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane (DiGiES).

Dopo i saluti del Magnifico Rettore prof. Giuseppe Zimbalatti, dell’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Reggio Calabria, Anna Briante, e del co-direttore di Mana Chuma Teatro Massimo Barilla, interverranno Marianna Passalacqua, dirigente penitenziario dell’UEPE,  Giovanna Russo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale per il Comune di Reggio Calabria e Garante dei diritti umani per il Comune di Palmi, Antonella Vizzari dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria.

Il focus degli interventi verterà sulle attività artistico-performative da svolgere sia dentro il carcere che in appoggio ai Servizi Sociali dell’UEPE per le persone a cui sono state comminate misure detentive esterne al carcere. Progetti che in molte regioni italiane sono stati avviati da tempo e che hanno portato al conseguimento di risultati eccezionali dal punto di vista rieducativo e del reinserimento sociale. Ci sarà, poi, un intervento in video di Stefano Salerno del Teatro Stabile dell’Umbria che illustrerà “Per Aspera Ad Astra. Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, un progetto che da diversi anni si tiene in una quindicina di strutture detentive italiane.
Salvatore Arena, attore, regista e co-direttore di Mana Chuma Teatro farà un breve intervento prima della proiezione del trailer di “Come un granello di sabbia”, l’opera di Mana Chuma che ha messo in scena la vicenda umana di Giuseppe Gulotta, costretto a confessare l’omicidio di due
carabinieri, ingiustamente condannato all’ergastolo e poi riabilitato dopo un lungo calvario con la giustizia.

Il secondo seminario, “Arti performative per la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici”, in partenariato con il MArRC e l’Università Mediterranea, avrà luogo il 17 dicembre presso l’Aula Consiglio del DiGiES, sempre a partire dalle 9:30. Interverranno Martina D’Onofrio del MarRC, la direttrice del Museo e Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, i professori associati Valerio Morabito e Natalina Carrà del Dipartimento DArTe UniRC, Daniela Neri, funzionario di E.Q. del settore Cultura del Comune di Reggio Calabria, Gigi Spedale del Festival “Interpretare l’Antico” (Parco Archeologico di Naxos) e di Rete Latitudini, Gianni Brandolino, professore associato dell’Università Mediterranea.

Questo secondo seminario esplorerà le possibilità concrete di applicare le arti performative in un territorio di grande importanza storico-paesaggistica come lo Stretto di Messina. Per contribuire alla piena valorizzazione delle risorse storiche e culturali del territorio non si può fare a meno di confrontarsi con l’immenso patrimonio di una delle più antiche città italiane come Reggio Calabria che ha nel Museo Archeologico Nazionale il proprio elemento centrale.

In questo ambito il teatro e le arti performative possono giocare un ruolo importante, sia per la costruzione di un’offerta culturale adeguata, capace di rileggere con linguaggi contemporanei l’immenso patrimonio del teatro e della letteratura antica, ma anche per immaginare azioni agili di valorizzazione attraverso la formazione di figure ibride che mettano insieme competenze diverse. Durante il secondo seminario verrà proiettato un trailer dello spettacolo di Mana Chuma Teatro, “Un’altra’Iliade”, che rilegge il grande poema omerico da una prospettiva capovolta, quella di due personaggi marginali che la guerra la subiscono.

Nei due giorni successivi sarà la volta dei laboratori. Mercoledì 18 dicembre, alle ore 9:30, l’Aula Consiglio del DiGiES all’Università Mediterranea ospiterà un laboratorio aperto al pubblico (prenotazioni via mail info@manachumateatro.it o per telefono +39 347 601 9761) di drammaturgia e regia contemporanea sulla riscrittura del teatro e della letteratura antica, a cura di Massimo Barilla e Salvatore Arena di Mana Chuma Teatro.

Giovedì 19, a partire dalle 16:30, al Polo Sanitario di Prossimità di Arghillà ci sarà invece il primo laboratorio teatrale intensivo dedicato all’utenza in carico all’UEPE di Reggio Calabria con l’obiettivo di sperimentare percorsi di crescita individuale e collettiva utili ai processi di inclusione sociale in un territorio particolarmente problematico come quello di Arghillà.

 

 

 

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