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Gioia Tauro: 2 operazioni contro furti di energia, falegnamerie abusive e rifiuti pericolosi

I Carabinieri di Gioia Tauro hanno denunciato 4 persone e sequestrato beni e strutture coinvolte in attività illecite

di Sebastiano Plutino

Due importanti operazioni condotte dai Carabinieri di Gioia Tauro hanno portato alla denuncia di quattro persone e al sequestro di beni e strutture coinvolte in attività illecite. Le operazioni, finalizzate al contrasto dei reati ambientali e patrimoniali, hanno consentito di smantellare una serie di situazioni che mettevano a rischio l’ambiente, la salute pubblica e le risorse economiche del territorio.

Nel dettaglio, la prima operazione ha visto il controllo di una villa privata, dove i militari hanno scoperto un allaccio abusivo alla rete elettrica. L’energia sottratta veniva utilizzata sia per l’abitazione che per alimentare un’officina meccanica, causando un danno economico significativo, stimato in circa 70.000 euro. Durante l’ispezione, i Carabinieri hanno anche individuato una falegnameria abusiva in un immobile adiacente alla villa, che operava senza le necessarie autorizzazioni e senza il rispetto delle normative ambientali. Il laboratorio era dotato di un forno per la verniciatura privo di depuratore, e le sostanze chimiche rilasciate nell’ambiente rappresentavano un pericolo per la salute e l’ecosistema circostante. Inoltre, all’interno della falegnameria sono stati trovati rifiuti speciali e pericolosi, come solventi, lattine di vernice e materiali di risulta. La struttura è stata immediatamente sequestrata e il titolare denunciato per violazioni delle leggi ambientali e per il furto di energia elettrica.

Parallelamente, i Carabinieri hanno attivato un altro intervento di controllo nelle aree rurali circostanti il fiume Budello, dove hanno sorpreso due persone mentre abbandonavano rifiuti pericolosi in un terreno agricolo. Tra i materiali scaricati illegalmente sono stati rinvenuti pezzi di carrozzeria, materiale ferroso e scarti di lavorazione industriale. Il tutto costituiva una minaccia per la qualità del suolo e delle acque del fiume, con gravi rischi di contaminazione che avrebbero potuto compromettere l’ecosistema locale. I due responsabili sono stati identificati e denunciati per il reato di abbandono di rifiuti pericolosi.

Le operazioni dimostrano l’impegno continuo dell’Arma dei Carabinieri nel contrastare i crimini ambientali, che hanno un impatto devastante non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute delle persone e sull’economia locale. Il lavoro delle forze dell’ordine, infatti, va ben oltre la protezione della sicurezza pubblica, estendendosi alla tutela del patrimonio naturale e alla difesa delle risorse vitali come l’energia e l’acqua.

L’Arma dei Carabinieri ha ribadito l’importanza di un controllo capillare sul territorio per garantire che vengano rispettati i diritti dei cittadini e che vengano contrastate tutte le attività illecite che danneggiano l’ambiente e la collettività.

È fondamentale sottolineare che le persone coinvolte nei fatti sono ancora oggetto di indagini preliminari e che, in base al principio della presunzione di innocenza, devono considerarsi innocenti fino a eventuale condanna definitiva.

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