Ieri al Tar Lazio si è discusso in udienza cautelare la causa promossa dal Comune di Villa San Giovanni e dalla città metropolitana di Reggio Calabria per l’annullamento del parere reso dalla commissione VIA del ministero dell’Ambiente in data 19 novembre 2024.
Nel merito si riporta quanto dichiarato all’esito dell’udienza dal Prof. Granara che segue i due enti territoriali ricorrenti: “In data odierna, all’udienza cautelare del ricorso, proposto dinanzi al T.A.R. per il Lazio avverso la valutazione di impatto ambientale con prescrizioni per il progetto del c.d. ‘ponte sullo stretto di Messina’, è emersa la necessità di impugnare, con motivi aggiunti, il provvedimento del Direttore Generale della Direzione Generale per lo sviluppo del territorio e i progetti internazionali – Dipartimento per le infrastrutture e le reti di trasporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, successivamente intervenuto, in data 23.12.2024. Pertanto, è stato chiesto ed ottenuto il differimento dell’udienza a data da destinarsi per consentire la proposizione della preannunciata impugnazione avverso il nuovo atto. Il Comune di Villa San Giovanni e la Città Metropolitana di Reggio Calabria seguiranno con attenzione il complesso e lungo procedimento, manifestando avverso ogni atto che dovesse ulteriormente essere adottato la loro ferma opposizione nei confronti di un progetto e di una procedura illegittimi e, come tali, inutili e dannosi per le realtà territoriali coinvolte”.
Una strategia difensiva quella dei due enti – totalmente affidata al Prof. Granara – che saprà al meglio rappresentare l’interesse primario delle due ricorrenti: la necessità ad avere un progetto definitivo dettagliato ed una procedura corretta e non “forzata“ nei modi e nei tempi delle singole fasi.
Abbiamo letto le due memorie di costituzione presentate dall’avvocatura generale dello Stato per la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i ministri interessati e dalla proponente Stretto di Messina (le altre costituzioni sono state meramente formali): il profilo della inammissibilità del ricorso per come sostenuto è superato dall’accoglimento del rinvio nel merito al fine di presentare motivi aggiunti sugli atti che si andranno a produrre nel lungo iter fino all’approvazione eventuale del progetto davanti al CIPESS.
La proposizione di un’azione giudiziaria non è certamente da “detrattori“ come da taluno siamo stati definiti nelle ultime settimane: piuttosto la posizione terza ed istituzionale assunta sin dal primo momento non poteva avere altro esito se non quello di chiedere al tribunale amministrativo una valutazione di merito. Lo dimostrano i vizi per i quali si è chiesto al Tar l’annullamento del parere favorevole con prescrizione rilasciato dalla commissione VIA, che si configurano come vizi di legittimità dell’atto adottato.
Continuiamo a dire che gli enti territoriali sono stati chiamati ad esprimere il giudizio di merito di questo progetto definitivo aggiornato: carenze progettuali e carenze procedimentali minano l’esercizio dei legittimi poteri da parte degli enti locali e, conseguentemente, non permettono garanzie alle città che rappresentiamo.
Sin dall’inizio eravamo e siamo consapevoli che il giudizio dinanzi al Tar sarà approfondito e subordinato, anche nei tempi, agli atti che saranno adottati dall’amministrazione centrale: a cominciare, appunto, dalla valutazione del provvedimento a firma del direttore generale del Mit dello scorso 23 dicembre 2024. È chiaro che oltre alla verbalizzazione (che risponde a quanto sostenuto in conferenza dei servizi) c’è il più pregnante profilo di una adeguata presa in considerazione di tutte le posizioni della città.
Con lo stesso metodo tecnico scientifico scrupoloso con cui ci siamo fin qui approcciati alle migliaia di elaborati progettuali, il legale nominato e noi amministratori continueremo ad approcciarci alla procedura in essere ed agli atti amministrativi che di volta in volta saranno prodotti, senza alcuna posizione di pregiudizio e/o ideologica, ma soltanto e sempre nel superiore interesse della tutela di ciascun villese.