Sullo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose previsto dall’art.143 del TU degli Enti Locali è di recente intervenuta la senatrice Tilde Minasi presentando alcuni emendamenti alla norma volti a salvaguardare gli amministratori “onesti”.
Credo sia importante aprire una riflessione politica su uno strumento nato per garantire la legalità, ma che è finito per rivelarsi un boomerang per la collettività laddove, senza distinguo, colpisce intere amministrazioni piuttosto che cercare e isolare singole responsabilità. In questo modus operandi, peraltro, si può in qualche modo denotare un vulnus dell’art. 27 della nostra Costituzione che prevede che la responsabilità penale sia personale e che vada dato modo agli imputati di essere considerati innocenti sino ad una eventuale condanna definitiva.
Ecco che intervenire sulle responsabilità personali, tutelando sindaci, assessori e consiglieri democraticamente eletti ed estranei ai fatti contestati, diventa un elemento imprescindibile di giustizia ed equità. Non posso dunque che plaudire all’iniziativa della senatrice Minasi invitando tutte le forze politiche, soprattutto quelle della nostra regione, più volte colpita da misure fin troppo drastiche, a far sentire la propria voce per quello che appare non un mero esercizio ma una necessità di garanzia democratica.