«Impegnare la Giunta regionale a promuovere opportune iniziative verso il ministero dell’Economia affinché adotti misure utili allo sblocco della cessione dei crediti introducendo una norma ad hoc nel “Decreto Aiuti” necessaria a garantire la liquidità alle imprese, scongiurando così una grave e devastante crisi nel settore edilizio».
È questo l’obiettivo della mozione presentata nei giorni scorsi dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo e finalizzata ad impegnare la Giunta regionale della Calabria a farsi promotrice di azioni indirizzate al governo nazionale e al ministero dell’Economia che favoriscano lo sblocco dei crediti maturati nell’ambito dei bonus per le ristrutturazioni edilizie e, in particolare, del cosiddetto Superbonus 110%.
Lo Schiavo, ricordando in premessa che «i crediti legati ai bonusedilizi (Superbonus, ecobonus, ristrutturazione, bonus facciate), secondo la Cgia, assommano già a 46 miliardi» e che «nelle ultime settimane il sistema finanziario, dalle banche alle Poste alla Cdp, ha bloccato la cessione dei crediti fiscali per un ammontare superiore a 5 miliardi di euro, di cui 4 si riferiscono a cessioni e sconti in fattura», avverte che «a causa di questo meccanismo, le imprese non sono più in grado di fare gli sconti in fattura e con crediti fiscali già acquisiti e non cedibili le aziende si trovano in crisi di liquidità con il rischio di sospendere i cantieri, non poter pagare i fornitori e addirittura fallire; secondo un’analisi della Cna se non riparte il meccanismo della cessione dei crediti, 33mila imprese artigiane nella filiera delle costruzioni rischiano di fallire e 150mila lavoratori di perdere il posto».
Ancora il consigliere regionale fa presente che «in Calabria il settore edilizio, dopo anni di crisi, si è particolarmente ripreso grazie a questa norma fiscale che ha rilanciato gli investimenti e le ristrutturazioni nel settore, generando significativi fatturati anche nell’indotto, con una forte azione di contrasto all’evasione e al lavoro nero nel settore delle costruzioni e della manutenzione».
Pertanto, a parere di Antonio Lo Schiavo, «è essenziale, in questa fase, creare un quadro di certezze: per i beneficiari e per le famiglie che avendo programmato la ristrutturazione delle case, investendo gran parte del risparmio accumulato, rischiano di vanificare il proprio investimento; per i lavoratori, che hanno bisogno di un mercato delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni in stabile crescita sostenuto da incentivi che spingono all’«emersione» del lavoro nero e alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro; per le imprese, che per i contratti in essere sono penalizzate e rischiano a causa del blocco della cessione dei crediti squilibri di cassa con potenziali conseguenze devastanti in termini di sopravvivenza. Il quadro molto preoccupante – conclude Lo Schiavo – deve sollecitare un intervento straordinario da parte dello Stato per scongiurare una gravissima crisi economica e sociale».