“Il Lungomare di Reggio Calabria” è il tema del secondo incontro di approfondimento che si terrà giovedì 23 giugno alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca De Nava nell’ambito della mostra “Reggio Calabria tra Ottocento e Novecento” promossa dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca Pietro De Nava e con il Patrocinio del Comune di Reggio Calabria. Nell’incontro precedente il Prof. Antonino Romeo ha ripercorso l’attività del Sindaco Valentino, da assessore ai Lavori Pubblici nel 1911 fino al Sindacato nel quinquennio 1918-1923, evidenziandone il particolare impegno sia nell’edificazione del Palazzo di Città che, soprattutto, nella realizzazione del Lungomare a causa del quale fu costretto a sostenere una lunga battaglia politica e giudiziaria con i proprietari della cosiddetta “Palazzata” (l’insieme degli edifici che sorgevano lungo la via mare) i quali rifiutavano di arretrare di quei pochi metri necessari per aprire la nuova via mare. Fu lo stesso Valentino inoltre che ebbe l’idea di colmare con un lungo spazio verde il dislivello tra la cosiddetta via marina alta (poi Corso Vittorio Emanuele III e oggi Corso Matteotti) e la via marina bassa (oggi Lungomare Italo Falcomatà). Una colonna marmorea alla fine di quello che può essere considerato “il più bel chilometro d’Italia” (non importa che a definirlo tale non sia stato l’immaginifico D’Annunzio) ne ricorda l’opera ed è forse troppo poco. Toccò molti anni dopo ad un altro Sindaco, Italo Falcomatà – e su questo incentrerà la sua relazione l’Ing. Marcantonino Malara – mettere mano a quella parte di lungomare rimasto in stato di quasi abbandono dopo l’interramento di una parte della strada ferrata (la cosiddetta intubata) che era stata causa indiretta sia della scoperta, durante i lavori, che della distruzione di quei resti così significativi della Reggio bizantina che furono spazzati via dopo una frettolosa ricognizione. E’ indubbio comunque che il risultato finale sia stato e sia eccellente cosicché il Lungomare si offre oggi nella sua singolare bellezza come uno degli spazi più suggestivi d’Europa.