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Femminicidi, la solidarietà di Forza Italia alle famiglie Sula e Campanella

Turano e Richichi del coordinamento provinciale condividono, tramite una nota stampa, una riflessione che conduca a una prassi

di Sebastiano Plutino

“I recenti femminicidi, che hanno visto soccombere due giovani studentesse, Ilaria Sula e Sara Campanella, ancora una volta gridano giustizia alle nostre coscienze. Non possiamo rimanere impassibili di fronte a questi eventi di disumana gravità ed efferatezza. Esprimiamo, con estremo rammarico, la vicinanza alle famiglie colpite da tale immensa perdita. Vogliamo creare un “ponte” di solidarietà e di sensibilizzazione, che superi i confini fisici e ci stringa ai genitori che hanno visto la vita delle loro figlie strappate, per mano di uomini che di “umano” non hanno nulla.”

A scriverlo sono Lorena Turano e Maria Grazia Richichi, esponenti del Coordinamento provinciale di Forza Italia Reggio Calabria, nella qualità rispettivamente di Responsabile del Dipartimento Sanità e Responsabile del Dipartimento Medicina territoriale, salute e benessere del cittadino.

“Da donne, madri, mogli, compagne, figlie diciamo BASTA! Dopo l’iniziale sgomento e il senso di fallimento, desideriamo rivolgerci all’opinione pubblica per condividere una riflessione che conduca a una prassi.

Spesso, ancora ai giorni nostri, la donna viene vista come mero oggetto, qualcosa da possedere, che può essere usato a proprio piacimento. Nonostante le tante battaglie condotte e vinte dal movimento femminista, in molte circostanze la dignità della donna rimane un’astratta dichiarazione di principio o un esercizio di retorica. È il momento di generare una nuova rivoluzione culturale. Una rivoluzione che parta da noi, dalle nostre famiglie, dai nostri intelletti; non siamo passivi in questa battaglia.

Bisogna stravolgere le mentalità e far comprendere agli uomini quanto sia alto il valore delle donne, poiché ancora vi è tanta strada da percorrere per l’uguaglianza di genere. Ci vuole un cambio di paradigma per trasmettere al mondo la concezione che ad una forza fisica più limitata, quella delle donne, non corrisponde un valore inferiore o l’obbligazione a “darsi”. Si instaura così spesso una condizione quasi di “sacrificio” o di “subordinazione” alla quale la donna è chiamata, in tutti i contesti in cui si trova; questo rappresenta l’humus nel quale si sviluppa il senso di superiorità dell’uomo, che poi, nei casi estremi, conduce a comportamenti di discriminazione o violenza nei confronti delle donne.

Bisogna intervenire con progetti educazionali nella scuola, la più importante agenzia educativa. Riteniamo che la prevenzione debba partire già tra i banchi delle aule, grazie ad un supporto psicologico-educativo, che permetta alle ragazze, giovani donne, di riuscire a comprendere le prime avvisaglie di comportamenti “tossici”. Al contempo, risulta fondamentale mantenere sempre alta l’attenzione delle famiglie e dei contesti scolastici e associativi in rapporto alle timorose richieste di aiuto delle giovani donne.

In tal senso, esprimiamo approvazione ed estrema fiducia nell’operato dell’onorevole Giusi Princi, eurodeputata reggina, del gruppo FI-PPE, la quale, da sempre vicina alle problematiche dell’uguaglianza di genere,ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea per chiedere quanti fondi siano stati destinati alla prevenzione della violenza di genere nell’ambito della nuova road map per l’uguaglianza di genere e se siano previsti ulteriori stanziamenti.

Dall’Europa a ciascuno di noi, nessuno può e deve rimanere impassibile davanti a tali drammatici eventi che continuano a verificarsi. Dal più piccolo al più grande,tutti insieme si può fare molto, perché tali violenze non esistano più.

È una battaglia per la tutela dei diritti umani di base, che si può e si deve vincere, se si crede nel futuro della umanità!”

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