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Il migrante, il rivoluzionario, il Papa degli ultimi: ecco chi è stato Papa Francesco

Domani Papa Francesco sarà esposto nella bara a San Pietro per l'omaggio dei fedeli, il 26 aprile i funerali a San Pietro. Ecco chi è stato Bergoglio negli ultimi 12 anni

di Chiara Cucinotta

L’hanno chiamato “il Papa degli ultimi” e così verrà ricordato nella memoria storica del mondo. Ma lui era prima di tutto Jorge Mario Bergoglio, un italo-argentino, figlio di migranti, che il 13 marzo del 2013 ha il coraggio di accettare l’incarico di guidare la Chiesa, e prende il nome, inedito, di Papa Francesco.
Così come il Santo di cui volle ereditare il nome, Bergoglio si mostra subito come un personaggio religioso e storico inedito, a tratti scomodo, sicuramente umano. Il suo pontificato è costellato di importanti svolte tese a rendere la Chiesa più moderna e accogliente, la sua amata “Chiesa dalle Porte aperte”: una chiesa che accoglie, che non isola e non allontana, che mette sempre di più Cristo al centro, che non chiude gli occhi davanti alla sofferenza ma lotta e tende la mano a chi nella sofferenza vera è costretto a vivere ogni giorno. Un tema caro a Bergoglio, le cui origini ricalcano il presente di popoli in fuga, di disgrazie in mare, di destini che la maggior parte delle volte frantumano le speranze di una vita migliore in una morte ingiusta. Testimone della storia, icona di momenti che non verranno mai dimenticati come l’isolamento e la pandemia. L’abbiamo visto pregare solo, soffrire per il dolore del popolo di Dio.
Un papa viaggiatore, che va personalmente fino in capo al mondo a dimostrare il proprio sostegno anche in paesi dimenticati, accanto ad autorità religiose diverse, nel corso di ben 30 viaggi in 12 anni.
Un papa comunicatore, che riconosce l’importanza dei mezzi di comunicazione e dei suoi operatori, e che a sua volta prova mille linguaggi diversi per portare avanti il messaggio di Cristo.
Un papa umano, una persona comune, che va a comprare nei negozi, che telefona alla gente, che tifa e si commuove.
Non basterebbero mille documentari per rendere giustizia all’operato di Papa Francesco, un papa capace di far stringere il mondo in un grande silenzioso abbraccio anche adesso, esanime nella sua bara di legno, anch’essa scelta appositamente per spezzare col passato, per dire alla Chiesa basta con gli eccessi, si torna all’essenziale, si torna a dare valore alla vita in quanto vita e dono di Dio.
Un abbraccio silenzioso che i fedeli potranno dare a Papa Francesco a partire da domani, mercoledì 23 aprile, durante l’esposizione della bara aperta in san pietro, in attesa dei funerali ufficializzati per sabato 26 aprile alle 10, presto la stessa basilica romana.
Sarà l’ultimo addio a Papa Francesco, il papa degli ultimi, che fino all’ultimo giorno ha messo al centro il popolo di Dio, e l’ha servito nella fede e nella sofferenza, ultimo capitolo di un’intera vita offerta come dono.

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