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Il professore plaude lo studente oggi diventato professore

Omaggio del Prof. Piccione all'ex allievo Vincenzo Malacrinò premiato dall’Associazione Culturale “Anassilaos”

di N L

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Il 24 aprile 2025 da Catania mi sono recato a Reggio Calabria per avere il piacere e l’onore di applaudire uno dei miei più brillanti studenti universitari, il dott., oggi professore Vincenzo Malacrinò, premiato dall’Associazione Culturale “Anassilaos”.

Il premio “giornalismo”, un ambito sul quale ha dimostrato qualità di eccellenza, soprattutto nel fare emergere l’amore per la sua terra di Calabria, ricordando quanti si sono spesi o si spendono per valorizzarla, custodirla e promuoverla.

Vincenzo Malacrinò, pur avendo conseguito tre lauree, con lode, ed un dottorato di ricerca all’Università in ambito scientifico, si è specializzato presso l’Università di Ferrara nel campo del giornalismo e della comunicazione, una passione ed un servizio che bene si accostano al suo essere professore di scienze naturali, biologia e microbiologia.

Vedere Vincenzo premiato, in particolare per il suo lavoro giornalistico, per i suoi servizi e documentari sulla Gazzetta del Sud e su Rai Tre TGR Calabria, è stato per me fonte di immensa gioia e di profondo orgoglio. Un orgoglio accademico ma soprattutto umano.

Ricordo Vincenzo Malacrinò quando era ancora uno studente brillante e curioso presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria dove io ho insegnato per oltre venti anni.

Nonostante il primo traguardo raggiunto ha voluto ancora studiare. Così consegue altre due lauree presso l’Università di Catania con lo stesso entusiasmo della prima. Contemporaneamente lavora, scrive e produce lavori importanti. Un modello che i giovani dovrebbero seguire per passione, impegno, costanza e serietà. Ecco perché oggi mi piace parlare di lui. Perché è stato e rimane un esempio di persona che non si ferma. Che continua dritto per la sua strada cercando di raggiungere il traguardo non solo per una soddisfazione personale ma soprattutto per un vero e proprio servizio verso gli altri.

Così, infatti il professore Malacrinò, mi piace chiamarlo così, si accosta all’insegnamento e al giornalismo. Essere utile, seminare e servire, questo è il suo motto, che tra l’altro è anche il mio.

Io ho visto migliaia di studenti durante la mia carriera di professore universitario ma solo alcuni sono rimasti impressi nella mente e nel cuore. Vincenzo l’ho sempre considerato “lo studente modello” capace di brillare per dedizione, intelligenza profonda e vivace ma soprattutto per la singolare scintilla negli occhi che preannunciava un percorso di crescita non comune.

Così con un pizzico di orgoglio posso affermare che sotto la mia guida scientifica ha completato un percorso accademico d’eccellenza, conseguendo non una, ma ben tre lauree, un dottorato e diversi master.

Un percorso che testimonia una sete di conoscenza e un impegno nello studio molto rari. Così sin dalla sua prima materia il caro Vincenzo si è dimostrato diverso rispetto agli altri studenti. Ricordo ancora dentro la grande aula alzato a porre quesiti e domande intelligenti su tutto ciò che riguardava la biologia, la botanica e la vita in genere. Osservazioni acute, singolari e mai banali.

Dopo i suoi studi il nostro legame non si è interrotto. Anzi rafforzato sotto il profilo dell’amicizia e della stima reciproca.

Vincenzo anche in questo si è dimostrato uno studente singolare: ha continuato a cercarmi, a chiedermi consigli, a confrontarsi su temi scientifici e non solo anche quando non ero più il suo professore.

Così inizia a collaborare con l’Università di Catania ricevendo grandi soddisfazioni anche in termini scientifici. Il primo volume sulla desertificazione con la prefazione dell’allora Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, porta anche la sua firma assieme alla mia e a quella di altri studiosi.

Ma non lo dice. Ecco perché lo dico io. Almeno adesso che ho la possibilità attraverso questo articolo che sarà per lui una sorpresa. Ed è sempre lui a firmare pubblicazioni scientifiche insieme a nomi importanti del mondo della biologia, della botanica e dell’ecologia.

E poi è una persona di grande stile. In lavori in cui ha lavorato sodo in prima linea ha dimostrato grande umiltà. Questa un’altra sua importante caratteristica.

Non ha mai chiesto nulla e proprio per questo ho sempre cercato di stargli accanto con suggerimenti, fiero di vederlo crescere e affermarsi.

Sapevo del suo premio, naturalmente. Vincenzo, con la sua consueta generosità, mi aveva invitato. Confesso che, pur desiderando ardentemente essere presente, ero quasi certo di non potercela fare. Da professore universitario gli impegni non mancano mai anche quando si pensa di essere in “vacanza”. Ma ho deciso che non potevo mancare.

Essere lì, in platea, e vederlo salire sul palco, ricevere il riconoscimento, ascoltare le motivazioni e ascoltare ciò che ha detto con forza ed autenticità mi ha fatto emozionare. L’ho applaudito con affetto, ammirazione e stima.

È stato per me l’applauso del professore che applaude lo studente oggi professore ed ancora l’applauso dell’amico che applaude l’amico. Una emozione difficile da spiegare soprattutto se penso a ciò che spesso Vincenzo dice: “non è merito mio ma del Buon Dio che vede e provvede e di chi come te molto ha seminato nella mia vita”.

Parole belle che testimoniano la fede da un lato e l’umiltà dall’altro. Poi quando gli dico: “complimenti sei un ottimo professore”, la sua risposta è una: “ricordati che sei stato tu a trasmettermi la passione per le discipline scientifiche. Ti devo molto e lo sai”. Queste parole per me valgono quanto mille riconoscimenti.

Così oggi vorrei dire due cose: una che sono orgoglioso di lui, due che i suoi studenti si devono considerare veramente fortunati perché Vincenzo Malacrinò non è un professore comune perché accanto alla didattica e alla scienza semina tanta, ma tanta umanità.

Adesso concludo il mio tributo con le parole che egli mi ha dedicato al termine di un suo percorso formativo, parole che custodisco gelosamente accanto alla mia scrivania nel mio studio di Catania, a ricordo di una amicizia autentica e profonda:

Al Prof. Vincenzo Piccione persona rara, capace di regalare, ancor prima della professione, umanità ed essenza di ogni cosa. Questo fa di lui il professore e l’amico che tutti vorrebbero avere. Grazie per avermi teso la mano lungo la strada della vita. Camminando con te si impara tanto e si vive il senso vero di intelligenza ed umanità. Con affetto Vincenzo Malacrinò

Per tutto ciò sono io a dire grazie!

Vincenzo Piccione*

*Già Docente dell’Ateneo catanese

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