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“Reggio Futura” commenta il concerto del Primo Maggio a Reggio

" Tanti oggi applaudono ma ai tempi del “modello Reggio”, criticavano aspramente l’Amministrazione Comunale per aver portato a Reggio 24 artisti per la Notte Bianca

di N L

Con una nota l’Avv. Italo Palmara, Presidente di “Reggio Futura” prende spunto dal concerto ospitato il primo Maggio dall’Arena “Ciccio Franco” per un confronto con precedenti iniziative dell’amministrazione Scopelliti.

“Giovedì Reggio ha festeggiato il 1º maggio all’Arena Ciccio Franco (che in tanti ancora oggi, forse per una sorta di complesso d’inferiorità, si ostinano a chiamare “Arena dello Stretto”, storpiandone il nome originale).

A partire dalle 17 c’è stato uno spettacolo aperto a tutta la cittadinanza con la partecipazione di 14 artisti, tra cui Patty Pravo, Morgan e Ron Moss. Lo spettacolo è stato finanziato dalla Città Metropolitana e sembra sia costato attorno ai centomila euro.

Noi di Reggio Futura abbiamo sempre guardato con favore a iniziative come questa, esattamente come è successo a luglio per “Calciomercato l’originale” (finanziato dal Comune di Reggio Calabria) o a Capodanno per “L’anno che verrà” (finanziato dalla Regione Calabria), perché si tratta di eventi che contribuiscono a incentivare il turismo in città e a far meglio conoscere le bellezze della nostra Reggio al resto d’Italia.

Sorge però spontanea una riflessione: tra tutti quelli che, giustamente, in queste ore stanno elogiando questa iniziativa dedicata al 1º maggio, ce ne sono tanti che oggi applaudono ma che, invece, ai tempi del “modello Reggio”, criticavano aspramente l’Amministrazione Comunale (e Scopelliti in particolare) per aver portato a Reggio 24 artisti in occasione della Notte Bianca. Ricordate le tante polemiche sulla “sfilata” della Marini e della scuderia di Lele Mora sul Corso Garibaldi? Noi le ricordiamo benissimo. Ricordiamo la partecipazione alla notte bianca reggina di tanti personaggi all’epoca molto in voga, tra cui Valeria Marini, Belen Rodriguez, Costantino Vitagliano, Daniele Interrante, Ana Laura Ribas, Irene Pivetti, alcuni attori di “Cento Vetrine” e lo stesso Lele Mora. All’epoca la sinistra aveva urlato allo sperpero di soldi “per un pugno di nani e ballerine”, aveva fatto richiamo alla solita locuzione (stereotipata a sinistra) “panem et circenses”, aveva sottolineato che “le priorità per Reggio sono ben altre” (esattamente come disse anche anni dopo, quando definanziò il Waterfront).

E allora, ai signori e, in particolare, ai politici che oggi si auto-incensano per l’organizzazione di questo concerto del primo maggio, vorremmo chiedere: cosa c’è di diverso tra quello che voi avete organizzato oggi e quello che all’epoca ha organizzato l’amministrazione di Centrodestra per la notte bianca? Tra l’altro, in quel caso, al costo di centoventimila euro, Scopelliti si era assicurato non soltanto la presenza di ben 24 artisti alla notte bianca, ma anche decine di spot quotidiani per 10 giorni su Radio Montecarlo e due uscite su alcuni dei più importanti settimanali di gossip italiani (“Chi” ed “Eva 3000”) con articoli dedicati alla notte bianca reggina. Cose queste certamente molto utili perché  davano visibilità alla nostra città ai fini dell’incremento turistico e nel contempo facevano sì che gli organi nazionali d’informazione finalmente s’interessassero di Reggio Calabria per fatti che nulla avevano a che fare con la cronaca nera o giudiziaria. E mentre la sinistra continuava a propinare alla popolazione la storiella del “panem et circenses”, la notte bianca in poche ore portava agli imprenditori reggini un indotto, certificato ufficialmente da Bankitalia, di circa 6 milioni di euro.

Ecco perché noi, coerentemente, oggi come ieri, siamo favorevoli a questo tipo di iniziative; perché per noi il bene di Reggio viene prima di qualsiasi divergenza politica. E siamo oltremodo felici del fatto che l’attuale amministrazione oggi prenda esempio dal modello Reggio e tenti di scopiazzarlo perché, come diceva Giorgio Almirante, “quando vedi la tua verità fiorire sulle labbra del tuo avversario devi gioire, perché questo è il segno della vittoria”.

 

 

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