Come è ormai ben noto le cooperative che gestiscono le strutture in questione continuano ad operare dietro continue proroghe emergenziali, non essendo accreditate e rimanendo confinate in una sorta di limbo. Il percorso di accreditamento è stato formalmente avviato dalla Regione Calabria nell’ormai lontano 2012, senza che ad oggi vi sia stato alcun esito, né in positivo né in negativo. Il principale effetto di tutto ciò, di contro, è stato il blocco dei ricoveri per l’area della Città della Metropolitana reggina che dal 2015 impedisce ai malati psichiatrici di potersi curare nel proprio territorio, se non affrontando la malattia dentro le mura domestiche.
La dott.ssa Di Furia, che nei giorni scorsi ha incontrato su questo punto i presidenti delle diverse cooperative, ha dimostrato di avere competenza e sensibilità sulla questione e ha garantito il suo impegno per cercare di addivenire a un incontro con gli uffici regionali per verificare lo stato del processo di accreditamento. Allo stesso tempo serve trovare una soluzione per ottenere al più presto lo sblocco dei ricoveri che, oltre ai danni a pazienti e familiari, grava sui bilanci della nostra sanità.