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L’assessore Romeo replica alle critiche sul progetto per aspiranti dj

"Dispiace constatare che a fronte di una visione di città che cambia e che cresce, coinvolgendo i giovani e valorizzando lo spazio urbano con strumenti creativi e inclusivi, la minoranza continui a scivolare su una sequela di polemiche sterili, infondate ed autoreferenziali"

di N L

“Ancora un attacco velleitario da parte dei consiglieri di opposizione. Mentre la nostra città cambia, cresce, si nutre di nuove energie, costruisce una nuova narrazione di sé, entrando in circuiti nazionali ed internazionali virtuosi, accogliendo centinaia di iniziative positive, pubbliche e private, la minoranza consiliare continua a blaterare, incapace di costruire un approccio costruttivo o di plaudire le iniziative che la comunità cittadina, nella sua interezza, sta portando avanti con entusiasmo e passione”. E’ quanto afferma in una nota l’Assessore alla Programmazione Carmelo Romeo rispondendo all’attacco dei consiglieri di minoranza.

“Dispiace constatare che a fronte di una visione di città che cambia e che cresce, coinvolgendo i giovani e valorizzando lo spazio urbano con strumenti creativi e inclusivi, la minoranza continui a scivolare su una sequela di polemiche sterili, infondate ed autoreferenziali. Sarebbe bastato leggere con attenzione l’avviso pubblico, per comprendere che non si tratta di un semplice “corso per dj” come qualcuno vorrebbe far credere, ma di un progetto molto più strutturato, inserito nel quadro degli interventi di rigenerazione urbana e inclusione sociale previsti dall’azione POC RC 1.3.1 e costruito con il preciso intento di trasformare il circuito giovanile della nostra città in un presidio di creatività e partecipazione, all’insegna dell’arte, della musica, della cultura”.

“Tutte le azioni di rigenerazione urbana finanziate dai fondi comunitari – afferma l’Assessore Romeo – mirano a disegnare strumenti destinati a valorizzazione dei beni turistici ed ambientali ed al ripristino della fruizione degli spazi pubblici attraverso il recupero economico, sociale e culturale dei luoghi. Ed è proprio con questo spirito che già lo scorso anno è stato siglato dall’Amministrazione Comunale, dalla Prefettura, dalla Camera di Commercio e dalle parti sociali, un protocollo di legalità della movida reggina volto a rilanciare culturalmente e socialmente l’area del centro cittadino durante il periodo estivo. L’azione proposta, partendo dalle finalità del protocollo, nella piena consapevolezza che non basta un approccio puramente repressivo, vuole sperimentare nuove narrazioni culturali e sociali dei territori anche attraverso il coinvolgimento delle fasce giovanili in nuove opportunità capaci di dare contenuto alle attività artistiche e musicali”.

L’Assessore Romeo sottolinea, inoltre, come il laboratorio si inserisca all’interno di un progetto più ampio, che opera in sinergia con il centro “Generattivi”, finanziato dallo stesso POC, dove l’amministrazione ha coinvolto l’Università Mediterranea, l’Accademia delle Belle Arti ed il Conservatorio per attivare percorsi professionalizzanti nelle arti visive e musicali, con l’obiettivo di includere attivamente i giovani nel processo di rigenerazione della città.

“L’azione parte dalla consapevolezza che la nostra Città ha necessità di generare opportunità per i giovani. Questo laboratorio non solo li coinvolge come protagonisti, ma può rappresentare per chi lo vorrà l’inizio di un vero percorso professionalizzante da music producer, in un ecosistema culturale che punta alla formazione, all’occupazione e alla creazione d’impresa come motore per la crescita economica ed occupazionale del territorio. Ma forse anche questo è sfuggito a chi probabilmente ha letto solo il titolo del progetto senza entrare nel merito, dimostrando di ignorare i consistenti investimenti, pari a oltre 10 milioni di euro, stanziati per la prima volta da questa amministrazione e destinati al tema dell’occupazione giovanile, che saranno attivati nei prossimi mesi”.

Altro che sprechi – conclude Romeo – il costo dell’iniziativa, coperto interamente dai fondi comunitari, non supera i 5mila euro, un investimento minimo per un’azione simbolica e concreta allo stesso tempo. Nemmeno un euro delle casse comunali è stato utilizzato per finanziare l’iniziativa, a differenzia di ciò che avveniva in passato, quando per azioni di mera propaganda si producevano pesantissimi buchi di bilancio che l’intera comunità reggina sta ancora pagando. Del resto, a chi richiama nostalgicamente paragoni con il “modello Reggio” di un tempo, suggerisco un po’ più di prudenza: qui non si finanziano passeggiate e passerelle, ma percorsi veri di rigenerazione urbana e inclusione sociale. E la musica è solo uno degli strumenti proposti. I giovani lo stanno comprendendo e continuano a preferire le azioni costruttive alle velleitarie invettive di una minoranza vuota di idee che continua a parlare al proprio ombelico”.

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