C’è un momento, nella vita di ciascuno, in cui il tempo sembra rallentare e accelerare insieme. Succede ora, mentre chiudete i libri, svuotate gli zaini, e preparate – alcuni con entusiasmo, altri con timore – l’ultimo salto: quello della maturità.
Lasciate che vi dica una cosa, da adulto, da padre, ma anche da Garante che ha scelto di stare dalla parte di chi ha bisogno di protezione: siete molto più forti di quanto pensiate. Non è solo un voto a definire chi siete, ma ciò che scegliete di diventare, ogni giorno. E proprio per questo, non lasciate che la paura del giudizio vi tolga la bellezza dell’impegno. Non abbiate vergogna delle emozioni: l’ansia, la stanchezza, la tensione sono parte del viaggio. Come lo è il coraggio.
Per chi ha terminato il percorso scolastico, e magari si interroga su cosa riserverà il domani, voglio dire questo: vi attende un mondo complesso, a volte confuso, spesso ingiusto. Ma anche pieno di possibilità. Siate cittadini attenti, curiosi, e mai indifferenti. C’è un Paese che ha bisogno della vostra intelligenza, della vostra libertà e della vostra capacità di dire no al silenzio davanti alle ingiustizie.
Come Garante, ogni giorno incontro storie che parlano di fragilità, di dolore, ma anche di rinascita. E molti di questi percorsi cominciano proprio da qui: dal senso di responsabilità che si coltiva fin da giovani. Voi siete la generazione che può davvero cambiare le cose, ma per farlo dovete restare umani, liberi, solidali.
A chi è in attesa della maturità, auguro che sia davvero un passaggio: non solo d’esame, ma di coscienza. Un’occasione per dimostrare, prima di tutto a se stessi, che si è pronti a camminare da soli. Con dignità, con rispetto, e con la voglia di costruire un futuro in cui la giustizia non sia solo un’idea astratta, ma un modo concreto di stare insieme.
In bocca al lupo. Di cuore.