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Patto per Arghillà: “No ad interventi repressivi”

"Occorre chiarezza da parte delle Istituzioni sul comparto 6 di Arghillà"

di N L

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Nella mattinata del 18 giugno abbiamo assistito ad un ulteriore intervento delle forze dell’ordine nel comparto 6 di Arghillà  con un modus operandi che, come organizzazioni sociali che operano sul territorio, riteniamo inaccettabile.

Abbiamo appurato di nuove ordinanze notificate, del taglio della fornitura dell’energia elettrica nei confronti di famiglie che presentano una estrema fragilità con disabili e bambini e per tale motivo abbiamo interessato il Garante per l’infanzia della Città Metropolitana per quanto di Sua competenza ( ci risulta che alcuni soggetti diabetici ,anche minori, sono stati messi a rischio per la conservazione in frigo delle dosi di insulina) .

Nonostante l’istituzione di un tavolo prefettizio che ha la finalità di coordinare i necessari interventi per garantire una adeguata tutela ai nuclei fragili attraverso un percorso di delocalizzazione che accompagni le famiglie ,registriamo una confusione  organizzativa e operativa fra gli enti interessati, ricavabile dalle comunicazioni ufficiali alle quali non segue un processo coerente e lineare.

Quali organizzazioni siamo stati convocati dalla Prefetta ad un primo incontro durante il quale erano stati assunti determinati impegni ma, successivamente, non siamo stati riconvocati nonostante una nuova richiesta formale con l’invio di un documento nel quale abbiamo proposto delle soluzioni alternative allo sgombero forzato.

Le Istituzioni , Regione e Comune, ci hanno rassicurato sulla tutela delle famiglie fragili e sulla corretta istruttoria atta a non estromettere dagli interventi di delocalizzazione i nuclei familiari fragili ma ,allo stato, stiamo assistendo ad interventi muscolari che rischiano di innescare reazioni preoccupanti  per l’equilibrio sociale.

Ci domandiamo se il tavolo tecnico istituito operi in sinergia o, al contrario, regni volutamente una confusione operativa che favorisce interventi solo di natura repressiva per  costringere le famiglie fragili a lasciare gli immobili senza alcuna tutela . Non si spiegherebbe altrimenti  l’interruzione di alcuni servizi fondamentali ( gas ed energia elettrica) .

Quali organizzazioni sociali ci opponiamo fermamente a tale modalità operativa e chiediamo in primo luogo che  gli alloggi alternativi reperiti dall’ATERP vengano consegnati immediatamente alle prime famiglie; nel contempo chiediamo al comune, dal quale riceviamo solo rassicurazioni formali,  di individuare ulteriore alloggi per rispondere agli altri nuclei fragili.

Come già affermato in precedenza siamo contrari alle occupazioni abusive ma allo stesso tempo non si può non evidenziare come tale situazione sia il frutto di reiterate inadempienze degli enti preposti alle politiche abitative.

Chiediamo, pertanto, un intervento complessivo conforme alla normativa vigente che preveda una tutela adeguata dal punto di vista abitativo alle famiglie fragili che rischiano di trovarsi abbandonate  e nel contempo una attivazione efficiente del coordinamento con le associazioni e il territorio al fine di garantire un puntuale e trasparente flusso di informazioni.

 

PATTO PER ARGHILLA’

 

 

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