Secondo incendio, di probabile natura dolosa, a distanza di 24 ore nel nuovo ospedale della Sibaritide in costruzione in contrada Insiti a Corigliano-Rossano. Le fiamme si sarebbero sviluppate nei vani tecnici della struttura e in un punto non distante dell’incendio che ieri ha visto coinvolto il vano ascensore. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Corigliano-Rossano che hanno provveduto a domare l’incendio, questa seconda volta, di notevole entità. Gli operai al lavoro nell’area coinvolta sono stati fatti evacuare in attesa di ripristinare la zona interessata dalle fiamme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia che hanno avviato le indagini per stabilire la natura del rogo e gli eventuali responsabili.
Incendio all’ospedale della Sibaritide, FenealUil Calabria: “Non si può morire di paura sul posto di lavoro. Serve risposta forte dallo Stato e da Occhiuto”
“Dopo l’incendio che ha colpito ieri il cantiere dell’Ospedale della Sibaritide, oggi si è consumato un secondo, gravissimo episodio. Un nuovo rogo, un nuovo segnale inquietante. E questa volta non ci si può più nascondere dietro la parola “fatalità”. Non si può più parlare di coincidenze. L’appello lanciato ieri da Giacomo Maccarone, Segretario generale della FenealUil Calabria, è rimasto lettera morta. Un grido di allarme inascoltato, un campanello d’allarme ignorato da chi avrebbe dovuto vigilare e prevenire. Troppa superficialità, troppa indifferenza rispetto a quello che dovrebbe essere l’ospedale della rinascita di un intero territorio, e che invece rischia di diventare il simbolo della morte della civiltà calabrese. La FenealUil Calabria, sindacato attento, presente e impegnato quotidianamente nella tutela dei lavoratori, condanna con fermezza quanto accaduto e pretende immediatamente risposte concrete. L’incolumità dei lavoratori e la sicurezza del cantiere sono priorità assolute, ma ciò che sta accadendo lascia pensare a qualcosa di ancora più grave: forse atti intimidatori, forse sabotaggi deliberati, o peggio. In ogni caso, non può e non deve passare sotto silenzio. Chiediamo a gran voce che tutto il cantiere dell’Ospedale della Sibaritide e le aree circostanti siano poste sotto controllo e sorveglianza costante da parte delle forze dell’ordine. I lavoratori e le loro famiglie non possono continuare a vivere nella paura di recarsi ogni giorno in un luogo dove il terrore sembra aver preso il sopravvento sulla legalità.
Il presidente della Regione e Commissario ad acta per la sanità calabrese, Roberto Occhiuto, deve intervenire immediatamente. Non può esserci silenzio di fronte a un attacco così violento e simbolico verso una delle opere pubbliche più importanti della regione. Il suo ruolo istituzionale gli impone di dare un segnale forte, chiaro e immediato: la Calabria non è terra di nessuno. Servono misure straordinarie per garantire sicurezza, legalità e dignità. Non solo per chi lavora nei cantieri, ma per tutta la cittadinanza. Non possiamo accettare che un’opera sanitaria di tale importanza venga trasformata in un campo di battaglia. Il silenzio, in questo momento, è complice. Il disinteresse è corresponsabile. La Calabria ha bisogno di sanità, di lavoro, ma soprattutto di giustizia e coraggio. E oggi, più che mai, abbiamo bisogno cahe lo Stato faccia sentire la sua voce. Prima che sia troppo tardi.”, scrive in una dura nota il Segretario Generale, Giacomo Maccarone