Home » Agape: l’importanza dell’Affido, quando l’accoglienza diventa riscatto. La storia di Souleyman

Agape: l’importanza dell’Affido, quando l’accoglienza diventa riscatto. La storia di Souleyman

Nasone, presidente Agape, nel raccontare la storia di Souleyman, approdato quando aveva 6 anni, marca il valore dell'affido per i minori

di Sebastiano Plutino

Una storia di accoglienza e di riscatto quella vissuta dalla famiglia affidataria reggina di Natia e Antonio Gambello che hanno preso in affido il piccolo Souleyman quando aveva sei anni e poi anche suo fratello e la sorellina. Approdati dall’Algeria in pieno Covid si sono subito integrati nella famiglia affidataria che li aveva conosciuti nella comunità che li ospitava e che oggi è diventata a tutti effetti una famiglia multiculturale. Una casa che dopo tante sofferenze ha rappresentato un rifugio sicuro dove potersi esprimere, sbagliare, crescere.

Questo è accaduto anche con Souleyman, che oggi ha undici anni. Oltre a inserirsi con successo nella scuola Telesio Montalbetti, dove è stato accolto pienamente da insegnanti e alunni, ha scoperto di avere delle importanti potenzialità sportive ed artistiche. È diventato così campione nazionale di Taekwondo   per poi cimentarsi nel cinema partecipando al cortometraggio Spiaggia di Vetro, una storia di emigrazione di dolore, riscatto e rinascita con Soluleyaman nella parte di Moussa. Un film girato e ambientato nello Stretto, tra Messina, Villa san Giovanni e la Costa Viola. che sarà proiettato in anteprima nazionale, alla presenza del regista Will Geiger e di tutto il cast, con un evento speciale che si terrà Giovedi 3 Luglio al Cinema Odeon

Per il presidente dell’Agape Mario Nasone, questa bella storia racconta ancora una volta il valore dell’affido per i minori che può cambiare la loro vita, una occasione preziosa per ricevere cure, affetto e per fare emergere i loro talenti.

In tempi in cui si parla spesso di emergenza migratoria e di intolleranza verso chi arriva da altri Paesi con gli sbarchi storie come questa dimostrano che esistono alternative credibili e umane all’istituzionalizzazione dei minori stranieri non accompagnati o appartenenti a famiglie fragili. L’affido familiare, se ben supportato, può essere uno strumento potente di inclusione, educazione e giustizia sociale. Questa famiglia, assieme alle altre della rete delle famiglie affidatarie e solidali del Centro Comunitario Agape è oggi testimone di come il cambiamento per i minori più vulnerabili sia possibile. Non solo trovare loro una casa, ma anche il diritto di sognare un futuro. Questa e altre simili esperienze testimoniano che la Calabrià è terra che accoglie e per questo l’auspicio è quello di un impegno collettivo di istituzioni e di società civile per offrire alle centinaia di minori che nella nostra regione vivono una sorta di limbo in servizi residenziali per dare loro la possibilità di potere vivere in una famiglia seguiti e accompagnati nella loro crescita.

Potrebbe interessarti: