Lo scriviamo in premessa: non ce l’aspettavamo.
Siamo rimasti sorpresi e, almeno inizialmente, increduli di fronte al susseguirsi degli eventi che stanno infiammando questi primi giorni di luglio.
La vittoria dei play off aveva mantenuto accesa, seppur flebilmente, la fiammella della speranza per un possibile ripescaggio in serie C e, per qualche settimana, contrariamente a un non remoto passato, eravamo tra quelle società che avrebbero potuto beneficiare delle altrui difficoltà economiche.
Ma, molte di queste, date per spacciate a poche ore dalla scadenza del termine di presentazione documentale, sono passate indenni ai controlli della Covisoc e, quindi, ad oggi, saranno poche le società che verranno riammesse o ripescate nella terza serie.
La Reggina, quindi, dovrà affrontare il terzo campionato di D e la dirigenza, nelle poche uscite pubbliche, ha ribadito la volontà di rafforzare la squadra per consegnare al riconfermato Bruno Trocini una rosa, numericamente più ridotta, ma più competitiva rispetto a quella che ha conquistato il maggior numero di punti dell’intera serie D.
Qualche addio inaspettato, vedi Barranco che, nonostante fosse considerato uno dei fedelissimi del mister, ha accettato la migliore offerta economica del Fasano, un inizio di mercato non scoppiettante in termini di arrivi eclatanti e, di contro, i continui acquisti delle avversarie, su tutte la Nissa dell’ambizioso presidente Giovannone, hanno generato una crescente insoddisfazione nella tifoseria sfociata, una settimana fa, nelle esternazioni degli Ultras a Piazza Orange che hanno, tra l’altro, comunicato la notizia, ricevuta dal Sindaco, dell’interessamento alla Reggina di due importanti gruppi imprenditoriali.
Da quel momento non si è parlato di altro in città: sono quasi passati inosservati o, peggio, dileggiati gli acquisti dei nuovi calciatori considerati inadeguati rispetto alle aspettative.
Tutta l’attenzione mediatica si è concentrata sull’annunciato incontro in Comune di giovedì scorso che, e non ne siamo stati sorpresi, ha prodotto … “le assicurazioni della dirigenza amaranto sulla costruzione di una rosa competitiva e, soprattutto, vincente”.
Così hanno dichiarato i rappresentanti degli Ultras all’uscita da Palazzo San Giorgio e anche il comunicato istituzionale lo ha ribadito.
E allora ci chiediamo: era proprio necessario tutto questo?
Non sarebbe stato più opportuno che eventuali notizie in possesso dell’Amministrazione in merito a potenziali acquirenti fossero, noi riteniamo doverosamente, indirizzate alla Reggina o, al limite, e se necessario, comunicate all’intera città?
Non ci risultano interventi da parte dell’Amministrazione dopo la manifestazione di piazza Orange in cui si è parlato di interessamenti di spessore sulla Reggina.
Il futuro
Pur se il nostro interesse sarebbe quello di scrivere e commentare la necessaria campagna di rafforzamento tecnico della squadra non possiamo minimizzare l’importanza della preannunciata conferenza stampa della Reggina, unico attore finora silente tra i protagonisti, prevista alla fine della settimana entrante.
Quale sarà l’approccio di Ballarino, nerissimo, e non per l’abbronzatura, all’uscita da Palazzo San Giorgio?
E’ naturale che i tifosi, delusi dalla mancata promozione, pretendano calciatori in grado di consentire un ulteriore salto di qualità; è giusto che gli Ultras, che riteniamo protagonisti assieme alla squadra del lungo filotto di vittorie dello campionato, chiedano certezze per “…andare via da questa m. di categoria…”; ribadiamo le nostre perplessità sull’opportunità, ancor più dopo meno di 10 giorni dall’avvio della mercato estivo, di azioni disgreganti sulla tifoseria che, invece, avrebbe necessità solo di chiarezza e trasparenza.
Sulle proposte di acquisizione della società
Saremmo ben felici se la Reggina fosse una società ambita da Imprenditori desiderosi di investire nella nostra città e sulla nostra squadra del cuore, ma pensiamo che, a Reggio come in altre latitudini, le trattative, soprattutto nelle fasi embrionali, debbano essere ammantate dalla riservatezza che contraddistingue le attività imprenditoriali che, infatti, emergono solo ad avvenuto raggiungimento dell’accordo ovvero per comunicare la mancata intesa.