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Crucoli (KR) successo per il concerto di Sergio Cammariere al Santuario di Maria S.S. di Manipuglia

L'artista è ritornato nella sua Calabria ed ha incantato i circa 2000 spettatori che hanno gremito il piazzale del Santuario

di redazione

E’ tornato nella sua Calabria ed è stato un ennesimo successo, con tanto di sold out, continui applausi, lucine accese e una lunghissima standing ovation conclusiva.

Sergio Cammariere ha letteralmente stregato i circa duemila spettatori che hanno gremito il piazzale del Santuario di Maria S.S. di Manipuglia, sito nel comune di Crucoli in provincia di Crotone, luogo dalla fortissima spiritualità e dal religioso silenzio, che ha esaltato la magia di un concerto meraviglioso.

L’abbraccio della sua terra, ma anche di moltissimi turisti accorsi in questa splendida location, non poteva essere più affettuoso e caloroso, tanto da emozionare lo stesso artista, che più volte ha lasciato il suo pianoforte per rivolgere un inchino di ringraziamento al pubblico entusiasta.

“Non è stato solo un concerto, ma un vero evento di altissimo spessore artistico e musicale dalle suggestioni uniche, in un contesto magico”, tutti d’accordo al termine nell’esprimere le proprie sensazioni sulla serata vissuta davanti alla facciata di un Santuario che ha fatto da cornice poetica, colorata da fasci di luce, dominando il piazzale con l’effige della Vergine di Manipuglia.

L’evento ha fatto parte del ricco programma del Gran Premio Manente 2025, premio dedicato a gruppi di musica popolare e a registi o filmaker, organizzato dall’Associazione CULT e Marasco Comunicazione, con il contributo del Comune di Crucoli, del Ministero della Cultura, della Comunità Europea e la collaborazione di Fatti di Musica Festival di Ruggero Pegna,  in memoria del musicista e regista televisivo Checco Manente scomparso in un incidente nel 2002, originario proprio di Crucoli.

Cammariere è stato accompagnato, oltre che dal suo pianoforte, dall’ormai affiatatissima e insostituibile band: Amedeo Ariano, batteria, Daniele Tittarelli, tromba, Luca Bulgarelli, contrabasso, Giovanna Famulari, violoncello. Nella scaletta del concerto non sono mancati tutti i suoi successi, da Cantautore piccolino, eseguita in una versione più lunga, ricca di assoli e  improvvisazioni dal sapore jazz, all’incantevole Dalla pace del mare lontano, che Cammariere ha voluto dedicare alla Pace in Ucraina e Palestina.

Una menzione a sé merita il successo sanremese che lo ha imposto al grande pubblico, Tutto quello che un uomo, eseguito ben due volte. Il brano incluso anche da Mina nel suo ultimo album, un omaggio straordinario al cantautore crotonese da un mito della canzone italiana, è stato eseguito in un bis completamente cantato dal coro del pubblico, con le mani ondeggianti e le luci dei telefonini accesi, a creare una distese di stelle.

Da brividi l’esecuzione di un brano strumentale al pianoforte, durante un’improvvisa e breve assenza di energia elettrica: Cammariere non si è scomposto ed ha proseguito il concerto come se nulla fosse, regalando un momento di assoluta e fortissima emotività che ha contagiato tutti.

La spiritualità dell’antica chiesa sorta in una foresta fittissima detta di Manipuglia, lontana dal centro abitato, dove nel 1300 fu rinvenuta un’immagine di Maria Vergine che ne prese il nome, ha contributo a rendere questo concerto indimenticabile.

Prima dell’ultimo bis, Giuseppe, Virginia e Raffaele Marasco hanno consegnato a Cammariere il riconoscimento del ”Gran Premio Manente”, anche a nome del sindaco Cataldo Librandi presente in platea. Amatissimo in Spagna e nei Paesi latini, Sergio Cammariere è tornato a casa, sfoderando tutto il suo talento di musicista, compositore e interprete di rara e raffinata intensità espressiva, capace di spaziare tra jazz,  ritmi latini e sudamericani, musica classica, dimostrando di essere oramai uno dei nomi più prestigiosi della grande scuola cantautoriale italiana

Il Gran Premio Manente continua stasera con il Galà ad ingresso libero, che vedrà la presenza dei Parafonè, Verdiana, Alvin Tripodi, Giuseppe Caruso, T’Appatumi, Natalino Stasi, protagonisti di un racconto nuovo e diverso della Calabria.

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