Con l’appuntamento del 30 e 31 agosto, il Globo Teatro Festival 2025 – diretto da Maria Milasi e Americo Melchionda – si avvia al gran finale. Una settimana intensa che dal 26 agosto ha trasformato l’Arena della Lega Navale sul Lungomare di Pellaro in un presidio culturale animato da teatro, musica e danza contemporanea. La rassegna, promossa da Officine Jonike Arti all’interno del progetto ReggioFest 2025 cultura diffusa e cofinanziata dal Ministero della Cultura attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, ha offerto al pubblico spettacoli che uniscono ricerca, memoria e impegno civile.
Canti per la pace: un viaggio nel Mediterraneo
Sabato 30 agosto il festival ha ospitato “Canti per la Pace”, firmato dalla compagnia Errare Persona, con Damiana Leone (voce), Michele Bucciarelli (chitarra) e Robertino Carisi (fisarmonica).
Uno spettacolo strutturato, ha spiegato la stessa Leone, “come una messa sacra con musiche del Mediterraneo: pezzi libanesi, un Ave Maria araba, canti sefarditi e una canzone palestinese. Ho voluto costruire un percorso di unione, accompagnato dalle meditazioni tratte dal diario di Etty Hillesum, giovane ebrea morta ad Auschwitz che ha scelto di condividere fino in fondo il destino del suo popolo. Il titolo Canti per la pace nasce dal bisogno di ricordare che il canto, soprattutto quello liturgico, è nato per unire e non per dividere. È un messaggio di cui oggi abbiamo estremo bisogno”.
Fiabe italiane: il teatro per i più piccoli
Il pomeriggio di ieri 31 agosto ha visto il debutto di “Fiabe italiane”, liberamente tratto dall’opera di Italo Calvino e adattato da Damiana Leone, con l’accompagnamento musicale di Michele Bucciarelli.
Uno spettacolo pensato per i bambini, che ha restituito la magia della narrazione popolare, avvicinando le nuove generazioni al teatro attraverso il gioco e la musica dal vivo.
La grande menzogna: la voce di Borsellino
Il momento più intenso è arrivato la sera del 31 agosto con “La grande menzogna”, scritto e diretto da Claudio Fava e interpretato da David Coco.
L’attore ha dato vita a un Paolo Borsellino che non racconta la sua vita o la strage di via D’Amelio, ma parla da morto, con rabbia e lucidità, del depistaggio che ha seguito la sua uccisione. “In questo testo non c’è l’eroe celebrato, ma un uomo che da morto lancia un’invettiva contro coloro che hanno permesso il depistaggio, non i cattivi ‘classici’, ma quelli che avremmo dovuto considerare i buoni. Credo che Borsellino avrebbe apprezzato questa operazione, perché è un grido di verità, scritto da un autore come Claudio Fava che conosce sulla propria pelle il prezzo della mafia” ha spiegato l’attore.
Uno spettacolo vibrante e toccante che ha restituito al pubblico un finale aperto e bruciante: “La verità. Dedicatemi la verità”.
Le parole dei direttori artistici
“Il Globo Teatro Festival ha portato qui all’Arena Lega Navale, sul lungomare, diverse tipologie di spettacoli con un comune denominatore: lo sguardo che l’arte ha sulla realtà contemporanea. Dal 26 al 31 agosto si sono susseguiti teatro di prosa, danza, musica sperimentale. È la prima volta che il festival si sposta a Pellaro: un’innovazione che ha contribuito a trasformare un luogo periferico in un originale presidio culturale, che potrebbe essere sviluppato ulteriormente, in linea con la finalità di Reggio Fest 2025 Cultura Diffusa” ha spiegato la codirettrice artistica del festival Maria Milasi, tracciando un bilancio della VI edizione.
“Il fine era quello di portare il teatro contemporaneo nelle periferie e l’obiettivo è stato raggiunto. La programmazione peraltro ha visto alternarsi compagnie diverse – Errare Persona, Nutrimenti Terrestri, Portacenere Teatro, Zefiro, noi di Officine Jonike Arti – con nuove produzioni e due anteprime assolute: Mi spaventa l’inverno e Alfabeto inesatto. Importante anche l’arrivo per la prima volta a Reggio di La grande menzogna di Claudio Fava con David Coco” ha aggiunto la Milasi.
“Quest’anno il festival si è realizzato in una delle periferie della città, il lungomare di Pellaro. Volevamo proporre spettacoli di qualità e contribuire alla diversificazione dell’offerta culturale della città. E così è stato” ha confermato il codirettore artistico Americo Melchionda. “Dal 26 agosto con L’impossibile banchetto fino agli altri appuntamenti. Il pubblico è rimasto affascinato, non solo da quello spettacolo ma anche dal concerto di chitarra battente di Alessandro Santacaterina e dalle performance di danza contemporanea Mi spaventa l’interno. Abbiamo portato anche la sperimentazione con il videomapping di Alfabeto inesatto e con Uccelli o della città sognata. Poi ancora – ha sottolineato Melchionda – il viaggio musicale di Canti per la pace e per i più piccini la commistione di teatro e musica di Fiabe Italiane. Infine, La grande menzogna: uno spettacolo che ci sbatte in faccia la necessità di riflettere sulla giustizia”.
Verso il gran finale del 21 settembre
Il Globo Teatro Festival 2025 si avvia ora verso il gran finale del 21 settembre con “In occasione di una nuova era” di Andrea Borgogno e Alessio Negro, diretto da Pierre Byland e Mareike Schnitker.
Il festival, che ha portato il teatro nelle periferie con l’obiettivo di diffondere cultura e partecipazione, chiuderà, dunque, con un ultimo appuntamento dal forte valore simbolico.
A Pellaro resterà l’eredità di una settimana in cui arte e impegno hanno saputo accendere riflessioni profonde: dal canto come ponte di pace, alla voce di Borsellino che chiede ancora verità.
Info e prenotazioni
“Globo Teatro Festival VI edizione – Periferie” è un evento Officine Jonike Arti. L’iniziativa è promossa dalla città di Reggio Calabria nell’ambito del progetto “ReggioFest2025: cultura diffusa” e cofinanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della “Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura”. Partner culturali del progetto: proloco Reggio Sud Aps e Lega Navale Italiana sezione Reggio Calabria Sud.
Per info www.globoteatrofestival.it – +393458307784 (anche WhatsApp)