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San Lorenzo (RC): la Pro Loco lancia “Vesto Calabrese”

La Pro Loco ha lanciato il progetto “Vesto Calabrese” con la scrittura dei proverbi calabresi sulle per diffondere la tradizione locale

di Sebastiano Plutino
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I proverbi custodiscono la saggezza popolare, raccontano storie, tradizioni e identità. La Pro Loco San Lorenzo 2024 ha deciso di ridare vita a questo patrimonio attraverso un progetto originale e creativo: “Vesto Calabrese”, un’iniziativa che porta i detti della tradizione sulle magliette, trasformandoli in segni visibili di appartenenza e memoria.

Ogni proverbio stampato non è solo una frase: è un piccolo frammento di cultura calabrese, un modo per tramandare in maniera fresca e contemporanea ciò che per generazioni è stato trasmesso a voce. Così, le parole dei nonni diventano un linguaggio immediato per i giovani e uno strumento di orgoglio identitario per chi sceglie di indossarle.

Il progetto nasce con l’idea di conciliare tradizione e innovazione, valorizzando la lingua e i modi di dire locali in chiave moderna. Le magliette non sono solo capi d’abbigliamento, ma manifesti di cultura: un invito a non dimenticare le radici e, al tempo stesso, a diffonderle in contesti diversi, dentro e fuori la Calabria.

“Con Vesto Calabrese vogliamo che i proverbi escano dalle case e dalle conversazioni familiari per camminare per strada, nelle piazze, nei luoghi di incontro” – spiega la Presidente della Pro Loco Francesca Pizzi – “indossare un proverbio significa portare con sé un pezzo della nostra terra e farlo conoscere al mondo”.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno della Pro Loco per la promozione culturale e turistica del territorio: un modo originale per attrarre curiosità, raccontare la Calabria con leggerezza e autenticità, e allo stesso tempo sostenere attività di valorizzazione locale.

Il primo ciclo di magliette propone alcuni dei proverbi più noti, ma l’idea è quella di coinvolgere cittadini, scolaresche e appassionati in una raccolta più ampia: ognuno potrà suggerire un proverbio da trasformare in tessuto, creando così una collezione partecipata e viva, proprio come la lingua che rappresenta.

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