Dal primo al 4 ottobre a Reggio Calabria si terrà l’incontro di Mob in Med!, la campagna di sensibilizzazione sulle barriere alla mobilità giovanile realizzata da Réseau Euromed France (REF) e Jeunesses Med in collaborazione con Mana Chuma Teatro nell’ambito di un progetto Erasmus +.
22 attiviste e attivisti tra i 18 e i 35 anni provenienti da Algeria, Giordania, Libano, Libia, Palestina, Tunisia, Italia, Francia e Spagna si incontreranno per approfondire il percorso sviluppato online nei mesi precedenti. Si confronteranno sugli ostacoli ma anche sulle esperienze positive che le nuove generazioni affrontano per spostarsi nel Mediterraneo ed elaborare alcune raccomandazioni a riguardo. Conflitti armati, impedimenti burocratici, politiche migratorie sempre più restrittive, crisi economiche e climatiche rischiano, infatti, di isolare le ragazze e i ragazzi della regione, condizionando fortemente il loro futuro personale e professionale. La crescente militarizzazione e l’esternalizzazione delle frontiere stanno progressivamente trasformando il loro diritto di muoversi in un privilegio per pochi o in un crimine da punire con ogni mezzo. In questo scenario sempre più complesso e radicalizzato, per continuare a difendere la libera circolazione delle persone è fondamentale informare l’opinione pubblica e rafforzare il dialogo con le istituzioni.
Laboratori, riunioni e incontri
Dopo aver definito la linea editoriale e di advocacy del progetto, il gruppo redigerà le raccomandazioni da indirizzare a un ampio target di decisori politici. Saranno, inoltre, completati quattro video girati dai partecipanti nella banlieu parigina di Seine-Saint-Denis, in Calabria, in Libano e in Palestina con il mentoring del regista Felice d’Agostino e un libretto illustrato dall’artista franco-egiziana Tiana Kader sui racconti di viaggio di 10 ospiti del Med Youth Meeting 2024, organizzato a Reggio Calabria dalle stesse associazioni. La pubblicazione sarà disponibile in francese e in inglese e ha l’obiettivo di far riflettere sulle difficoltà e sulle sfide da loro incontrate per raggiungere il sud Italia, luogo simbolico, oltre che geografico, dove la cronica carenza di infrastrutture e le scarse opportunità di lavoro spingono ancora oggi migliaia di giovani a emigrare, come in ogni altro “Sud” del mondo.
A Reggio Calabria i ragazzi avranno, infine, l’opportunità di dialogare con alcune figure del territorio particolarmente sensibili a queste tematiche per conoscere problematiche e progetti della società civile locale. Il primo incontro sarà con Domenico Marino, esponente del movimento “No Ponte”, docente di Politica economica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, membro del Consiglio della Fondazione di Comunità di Messina e della Rete Comunità di Patrimonio Territorio Stretto Sostenibile (COPATSS). Il secondo sarà con l’assessora comunale all’Istruzione, all’Università e alle Pari Opportunità Anna Briante, alla quale il gruppo presenterà la campagna come un primo esercizio di advocacy. Il terzo appuntamento, infine, coinvolgerà i rappresentanti della Cooperativa Sociale EUROCOOP, che dal 2011 coordina il centro operativo “Jungi Mundu” – “Unisci il mondo” nel dialetto locale – nel piccolo borgo di Camini. Questo paesino della Calabria ionica rischiava di spopolarsi e grazie al loro virtuoso modello di accoglienza di persone migranti di paesi terzi sta vivendo una vera e propria rinascita che coinvolge l’intera comunità. Gli incontri si svolgeranno in forma privata presso lo Spazio Open e a Palazzo Corrado Alvaro, storica sede della Città metropolitana di Reggio Calabria.