Prefazione del Direttore
Con questo articolo, siamo lieti di annunciare il debutto sul nostro sito di una nuova rubrica settimanale: “Kronomusica“, che nasce con il proposito di accompagnare per mano il lettore attraverso le tanto affascinanti quanto complicate sfaccettature della grande musica che tanto amiamo.
Perfettamente calate nel contesto storico in cui sono state scritte, queste pagine musicali si collocano in scenari da guardare con occhi nuovi, evocando vere e proprie epifanie di significato.
Per firmarle, abbiamo l’onore di pregiarci di una raffinata penna: quella di Antonio Calabrò, pilastro tra gli speaker di RadioTouring 104 e dell’ecosistema culturale reggino.
Buona lettura.Chiara Cucinotta
“L’Arcidiavolo e le diavolesse” con Antonio Calabrò è in onda ogni lunedì alle 20:40 su Radio Touring 104 (FM 104.400 – streaming audio e video su questo sito.)
OTTOBRE – Love letters in the sand – Pat Boone
1957
Il 4 ottobre del 1957 gli esseri umani sgomenti guardavano il cielo, quello più lontano oltre l’atmosfera, e ascoltavano increduli la radio che comunicava l’approdo in orbita di un manufatto, una specie di pallone metallico pesante ottanta chili, che rispondeva al nome di Sputnik 1 (in russo “satellite uno”, ndr). L’umanità lasciava la terra per la prima volta nella storia.
Cominciava così quella gara tecnologica e scientifica tra Russia e Stati Uniti, che era poi la metafora di due diversi modi d’intendere e gestire il mondo che sarebbe finita con lo sbarco sulla Luna del 1969 e la caduta del Muro di Berlino vent’anni dopo.
In quello stesso giorno balzava in cima alle classifiche dei dischi venduti degli USA il brano di un ventitreenne americano che incarnava perfettamente il prototipo WASP statunitense: lui era Pat Boone, un baritono leggero con la voce “all’olio d’oliva” – sul modello dei grandi crooner di allora, e la canzone Love letters in the sand (Lettere d’amore nella sabbia) tra le più vendute della storia.
Scritto nel 1931 dai fratelli Kenny e musicato da Fred Goots, il brano è tra i più popolari di ogni tempo, con 34 settimane in classifica e milioni di copie vendute. Nel 1978 diventa la sigla finale del telefilm “Happy days”, e rientra nelle hit ben trent’anni dopo l’edizione di Boone.
Pat “good boy” Boone, nato nel 1934, è un grande artista. Reazionario, religiosissimo e anche un po’ bigotto, sarà per decenni l’idolo delle mamme targate Coca-Cola alle prese con una generazione che scappava di casa, abusava di stupefacenti e inneggiava alla rivolta permanente. Le major discografiche usarono la sua bellissima voce per stemperare l’autenticità del soul, del rock’roll e del blues, e furono decine le versioni “addomesticate” di grandi brani poi resi immortali da altri interpreti.
Molto famoso anche in Italia, partecipò addirittura al festival di Sanremo del 1966 in coppia sia con Peppino Gagliardi (Se tu non fossi qui, che nella versione di Boone fa sorridere, mentre in quella dell’italiano è orecchiabilissima) che con Giorgio Gaber (Mai mai Valentina), una divertente ballad.
Nello stesso anno Johnny Dorelli incise Parole d’amore sulla sabbia, cover italiana di Love Letters in the sand, e lo seguì anche Flo Sandon’s. La versione italiana non convince, per via del cliché sole-amore abusatissimo nella penisola.
Quella americana non brilla certo per lirica e poesia; ma in fondo si sa, sono solo canzonette, a colpi di cinquanta milioni di dischi a round.
Mi hai giurato che saresti stata sempre sincera
ma in qualche modo quello che hai promesso
non significa niente per teAdesso il mio cuore spezzato soffre
per ogni onda che si scaglia
sulle lettere d’amore scritte sulla sabbiaAdesso il mio cuore spezzato soffre
per ogni onda che si scaglia
sulle lettere d’amore scritte sulla sabbia.– Pat Boone, Love letters in the sand (1931)
Playlist di questa puntata:
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- Love letters in the sand- Pat Boone – ★★
- Rock around the clock – Bill Haley and the Comets – ★★★
- Happy Days – Pratt&McLain – ★
- Se tu non fossi qui – Peppino Gagliardi – ★★★
- Mai mai Valentina- Giorgio Gaber – ★★
- Parole d’amore sulla sabbia- Johnny Dorelli – ★★