Home » Reggina, ancora una sconfitta casalinga

Reggina, ancora una sconfitta casalinga

Ora sono dieci i punti di distacco dal primo posto

di N L
19 letture

La Reggina perde in casa contro la capolista Nuova Igea Virtus che,  agevolata da un infortunio del giovane Lagonigro, conquista l’intera posta in palio.

Sia chiaro: la squadra di Marra non ha rubato nulla mostrando un’invidiabile condizione atletica e la personalità di chi oggi guida la classifica del girone.

Squadra fisica e di gamba non si è limitata a contenere gli attacchi amaranto cercando di proporsi in avanti soprattutto con ripartenze avviate da lanci verso i due attaccanti che, scavalcando i nostri centrocampisti, consentivano l’uno contro uno a Samake e Cicirello.

E la Reggina? Poco, pochissimo. Probabilmente, anche oggi,  così come in occasione delle precedenti sconfitte, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto ma l’aver perso per l’ennesimo errore individuale non giustifica una prestazione, l’ennesima, poco incisiva e priva di quella qualità di cui la Reggina dovrebbe essere fornita.

Concordiamo con l’analisi post partita di un mister Torrisi che, scuro in volto, in sala stampa ha ammesso la scarsa verve dei suoi giocatori e l’assenza di pericolosità in attacco pur sottolineando di non aver nulla da rimproverargli sotto l’aspetto dell’agonismo messo in campo.

Oggi è mancata la qualità necessaria alla squadra offendente di mettere in difficoltà l’avversario. Non è pensabile, in quasi 100 minuti, non riuscire mai a tirare dentro lo specchio della porta o a non battere adeguatamente una delle tante punizioni a favore di cui si è usufruito dalla metà campo in avanti.

Omettiamo le decine di passaggi sbagliati in fase offensiva.

Se gli esterni offensivi, considerati il valore aggiunto di questa rosa, vengono raddoppiati sistematicamente è chiaro che occorre attaccare anche per vie centrali: oggi, purtroppo, le nostre mezzali sono state avulse dalla manovra.

Qualcuno lamenta che mister Torrisi stia riproponendo lo stesso modulo tattico di Trocini, il 4-3-3, in luogo di un più conservativo, viste le attuali condizioni della squadra, 3-5-2 ovvero 4-4-2: di certo, tranne il resuscitato Distratto, non abbiamo annotato novità nei calciatori titolari o nei subentranti.

Tranne i “soliti” 18/19 elementi, gli altri rimangono ai margini di una rosa che, per qualità e ampiezza, avrebbe dovuto consentire scelte tecniche non limitate e che, invece, si sta dimostrando, alla luce dei scelte degli allenatori, non utile alla causa.

Mister Torrisi, nella conferenza prepartita, ha detto chiaramente che il campionato non sarebbe irrimediabilmente compromesso anche in caso di sconfitta: vogliamo crederci.

 

 

Potrebbe interessarti: