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Falcomatà perplesso sulle scelte della federazione metropolitana del PD

"Il Pd vorrebbe riscrivere le regole del Tuel, le scelte effettuate vanno nella direzione di un allargamento del Partito"

di N L
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Leggo sulla stampa la nota della federazione metropolitana del Partito Democratico che vorrebbe riscrivere il Tuel e le prerogative del sindaco che dal Tuel discendono ovvero il diritto, anzi il dovere, di effettuare una rimodulazione della compagine di governo per metterla nelle condizioni di completare lavoro al servizio della città”. È quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

“La nota pubblicata – afferma – lascia allibiti e appare oltremodo bislacca alla luce del fatto che le scelte effettuate sono necessarie e vanno nella direzione di un allargamento della rappresentanza del Partito Democratico all’interno della Giunta che conta adesso, con la recente rimodulazione e con l’adesione del vicesindaco Brunetti, più di due terzi dei componenti iscritti al Pd (praticamente sette su dieci). E tutto questo nonostante il progressivo impoverimento del gruppo consiliare democratico, sceso da sei a quattro componenti. Cosa sulla quale la federazione dovrebbe invece riflettere”.

“Da parte mia non vi è alcun impegno disatteso, visto che l’intenzione di rimodulare la Giunta era stata preventivamente comunicata al segretario metropolitano e al capogruppo consiliare. La richiesta di posticipare la comunicazione delle nomine di 24 ore, che come avevo preannunciato al segretario non erano in discussione, non può rappresentare il pretesto per una forma di ingerenza alla quale non intendo prestarmi”.

Risulta, infine, che due assessori non abbiano preso parte a detta riunione. Evidentemente a qualcuno dà fastidio se il Partito cresce all’interno delle istituzioni, cosi tanto da arrivare ad un pubblico violentissimo attacco che rischia di minare la stabilità dell’unica grande città calabrese guidata dal Partito Democratico”.

Colgo l’occasione – conclude – per chiarire pubblicamente che l’azione politica non può vivere ancora in Calabria di unanimismi ed equilibrismi. È arrivato il momento di offrire alla Calabria un’alternativa credibile all’abitudine alle sconfitte”.

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