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Giornata Internazionale della Disabilità: l’analisi di Pasquale Andidero

Riportiamo la dura analisi del Presidente del Comitato di Quartiere di Mosorrofa su arretratezza urbana ed inclusione a Reggio

di redazione
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“Oggi, mercoledì 3 dicembre 2025, ricorre la Giornata internazionale delle persone con disabilità indetta dalle Nazioni Unite dal 1981. Non basta sicuramente una giornata dedicata, l’attenzione a questo tema deve permeare la società tutto l’anno. La giornata nasce comunque come strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica, mira a far crescere la consapevolezza oltre che la comprensione dei problemi ai quali possono andare incontro i pazienti disabili se la società, le persone non operano le giuste scelte e non attuano le direttive di legge.

Siamo alla 33ma edizione, l’obbiettivo primario di promuovere dignità, benessere e diritti dei diversamente abili, in tutti gli ambiti e gli ambienti della vita però segna ancora il passo. Eppure la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006 e ratificata dall’Italia nel 2009 con la Legge 18 afferma chiaramente che i diritti sono garanzie fondamentali e non concessioni, e che gli Stati hanno l’obbligo di adottare tutte le misure possibili in ambito educativo, lavorativo, sanitario, sociale e culturale per venire incontro a tali esigenze.

L’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 mira a rendere le città più inclusive, sicure, resilienti e sostenibili. In Italia, molte iniziative stanno trasformando gli spazi urbani per ridurre le emissioni, migliorare la mobilità e potenziare la qualità della vita nelle aree metropolitane. L’incremento della mobilità sostenibile e la riqualificazione degli spazi pubblici sono strategie fondamentali per costruire centri urbani più vivibili, accessibili ed ecologici.

Purtroppo però questo a Reggio Calabria rimane ancora un sogno. Girando a piedi per la città ci si rende conto dello stato di arretratezza, riguardo al problema, al quale urbanisticamente è relegata. Cosa si sta facendo per recuperare e dare dignità e possibilità di mobilità ai più bisognosi? Probabilmente poco o nulla.  Non sappiamo se non c’è la volontà o se è dovuta all’incapacità.

Un esempio pratico: Mosorrofa, per accedere alla chiesa parrocchiale di San Demetrio si devono superare 13 gradini sia dall’entrata principale che da quella laterale. Accanto ai gradini dell’entrata laterale c’è una salita con una percentuale di pendenza che darebbe fastidio anche al miglior Pantani. Il parroco sac. Domenico Labella, il Consiglio Pastorale, l’Azione Cattolica, il Comitato di Quartiere Mosorrofa e anche dei privati cittadini da anni sollecitano l’amministrazione comunale a risolvere il problema che impedisce a disabili e anziani di accedere al luogo di culto in sicurezza. Si è arrivati anche a chiedere ad un ingegnere del posto di redigere un progetto completo di computo metrico e analisi dei costi che è stato donato gratuitamente al Comune di RC. Ci si è rivolti anche a tante autorità dal Prefetto al Garante Regionale della disabilità, da consiglieri regionali a eurodeputati, niente. Nulla riesce a smuovere le acque stagnanti che relegano la popolazione mosorrofana alla triste situazione attuale.

I fondi ci sono, bisogna solo saperli cercare e spendere. Questo ci amareggia ancora di più e ci chiediamo il perché di questa poca attenzione. Ci chiediamo se questa totale disattenzione riguarda solo il nostro caso o è più generalizzata, e saremmo quasi contenti di pensare che il nostro sia un caso isolato. Ma non è così. Ben venga quindi questa giornata internazionale delle persone con disabilità con la speranza che possa far crescere la consapevolezza alla collettività e soprattutto agli amministratori.”, scrive in un comunicato, il Presidente del “Comitato di Quartiere di Mosorrofa”, Pasquale Andidero

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