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Aeroporto dello Stretto, Silp Cgil lancia l’allarme: “Boom di passeggeri, ma Sicurezza a rischio”

"Quasi un milione di passeggeri, agenti scesi a 17. Chiediamo passaggio a Zona Polizia di Frontiera e rinforzi urgenti", scrive il Sindacato

di redazione
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L’Aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria sta vivendo una stagione di rinascita senza precedenti, con una riqualificazione strutturale in corso e un traffico passeggeri che punta a toccare quota un milione entro la fine dell’anno. Tuttavia, a questa crescita esponenziale corrisponde un preoccupante paradosso: la progressiva riduzione del personale della Polizia di Stato deputato ai controlli di frontiera e alla sicurezza dello scalo.

A lanciare l’allarme è il SILP CGIL, che attraverso una nota inviata al Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ha richiesto un intervento urgente per adeguare l’organico e rivedere l’assetto organizzativo dell’Ufficio di Polizia di Frontiera aerea e marittima dello Stretto.

 

I numeri messi nero su bianco dal sindacato sono impietosi. Nel 2017, con un’utenza di circa 380.000 passeggeri annui, l’ufficio contava su 23 poliziottiOggi, con un numero di voli nazionali e internazionali (comprese tratte extra-Schengen) che ha portato i passeggeri a valori quasi triplicati, gli agenti in servizio sono scesi a sole 17 unitàUna carenza che costringe spesso a impiegare per turno solo due operatori , chiamati a gestire una mole di lavoro aumentata anche dall’introduzione, lo scorso ottobre, del nuovo sistema europeo EES (Entry/Exit System), che impone la registrazione dei dati biometrici per i passeggeri extra-UE, allungando notevolmente i tempi dei controlli.

 

Sul punto interviene Francesco Flachi, Segretario Provinciale del SILP CGIL di Reggio Calabria“Come sindacato e come cittadini siamo orgogliosi della crescita strategica del ‘Tito Minniti’, che rappresenta un volano fondamentale per la narrazione e l’economia della nostra regione. Tuttavia, non possiamo accettare che questo successo gravi interamente sulle spalle di pochissimi colleghi. Il personale è chiamato a svolgere una moltitudine di compiti: dalla supervisione ai varchi di sicurezza ai controlli perimetrali, fino alle verifiche frontaliere sui voli extra-SchengenCon l’attuale organico, il rischio di stress da lavoro correlato è altissimo. Non è pensabile gestire un aeroporto internazionale, con i volumi attuali, avendo a malapena due agenti per turno. La sicurezza dei passeggeri e il benessere dei lavoratori devono viaggiare di pari passo con lo sviluppo commerciale”.

 

La richiesta del sindacato non si limita all’invio di personale, ma propone una riorganizzazione strutturale, come spiega Mario Roselli, Segretario Nazionale del SILP CGIL“Abbiamo formalmente chiesto al Ministero dell’Interno di avviare la procedura per trasferire la dipendenza dell’Ufficio Polizia di Frontiera di Reggio Calabria dalla Questura locale alla ‘Zona Polizia di Frontiera per la Campania, la Basilicata e la Calabria’ di NapoliÈ un passaggio necessario per riconoscere all’ufficio il giusto rango in relazione alla sua accresciuta rilevanza strategicaStimiamo che servano urgentemente almeno 27 unità per garantire standard adeguatiQuesta riorganizzazione, inoltre, libererebbe la Questura di Reggio Calabria da oneri gestionali, permettendo di recuperare risorse preziose da destinare ai Commissariati distaccati, anch’essi in sofferenza. Il Ministero deve agire ora per salvaguardare la sicurezza e l’operatività dello scalo”.

 

Il SILP CGIL attende ora un riscontro urgente, ribadendo che, nelle more della riorganizzazione, la Questura dovrà comunque assicurare rinforzi immediati per non compromettere l’operatività dello scalo e la salute degli operatori.

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