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Reggio: riapre il “Prof Cafè” dopo l’attentato incendiario

“Il vostro è un regalo alla città. Esempio tangibile di chi non abbassa la testa", queste le parole di Falcomatà ai fratelli Ferrara

di Sebastiano Plutino
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“Quasi tre mesi esatti da quando qualcuno ha cercato di far chiudere una serranda a Reggio Calabria con la codardia di chi si avvale del favore della notte, con il pavido tentativo di far morire questa città” – sono le dure parole del Sindaco Giuseppe Falcomatà, intervenuto all’inaugurazione del bar ristrutturato e rinnovato in seguito ad un attentato incendiario la notte del 26 settembre, che ha aggiunto: “Sin da quella notte, dalle prime parole scambiate al telefono con Angelo e Paolo, ho percepito la loro forza, la loro resilienza, testimonianza di coraggio ed integrità. Grazie a loro, questa sera la città accoglie un messaggio di speranza e di consapevolezza”.

“Dopo settimane di paura, disperazione e tribolazione infatti – ha continuato il Sindaco – un’attività commerciale che qualcuno voleva chiudere con prepotenza e sopraffazione, riapre ed è pronta ad ospitare il grande affetto che questa comunità non ha mai fatto mancare ai titolari, alla famiglia e allo staff del Prof Cafe, i quali, a testa alta e senza tentennamento, non si sono arresi dinanzi alla puzza di bruciato, ma sono stati autentici testimoni di sacrificio, di trasparenza e di cultura della legalità, così come la loro tradizione familiare ha insegnato a questa città, attraverso un impegno civile che non ha mai conosciuto scorciatoie, ribadendo un messaggio fondamentale per la nostra comunità: per fare impresa non si deve chiedere il permesso a nessuno”.

“E grazie a quanti, associazioni e semplici cittadini – ha concluso – si sono avvicinati con delicatezza e solidarietà a questa ripartenza, a questa riapertura che sa di promessa e fiducia: la promessa di chi sa da che parte stare e la fiducia in quella stragrande parte di città che è sempre al fianco di coltiva semi di legalità e soprattutto di libertà, così come hanno fatto Angelo e Paolo Ferrara”.

 

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