L’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova, insieme alla Piccola Opera Papa Giovanni, al Centro Comunitario Agape, alla Parrocchia di San Giovanni di Sambatello e alla Caritas Diocesana il prossimo 16 giugno ricorderanno il Reggio Calabria – Bova, sacerdote Italo Calabrò, nel trentaquattresimo anniversario della sua scomparsa. La giornata prevede un primo momento di preghiera, alle ore 9 a San Giovanni di Sambatello, sulla tomba di Don Calabrò, curato dal parroco Don Bruno Verduci e dalla comunità parrocchiale. Alle ore 18, a casa “Gullì”, in via Gebbione, sarà celebrata la santa messa presieduta dal vicario generale dell’arcidiocesi, Don Pasqualino Catanese. Seguirà un momento di convivialità curato dai giovani volontari delle associazioni “Gabbiano” e “Ottavo Giorno”. Quest’anno, la memoria di Don Italo Calabrò è ancora più significativa, vista l’apertura della fase diocesana della causa di beatificazione.
Filippo Francesco Idone
Gli effetti della riforma Cartabia: a rischio diritti per oltre un milione di viaggiatori
Ad oltre un anno dell’entrata in vigore della riforma Cartabia che doveva snellire la burocrazia giudiziaria, si registra un maggior danno ai passeggeri ed un beneficio per le compagnie aeree, con in prima fila le lowcost straniere. La riforma Cartabia ha modificato il processo civile anche davanti al giudice di pace, introducendo l’obbligatorietà della conciliazione. L’auspicio del ex Ministro Marta Cartabia circa lo snellimento del carico giudiziario davanti ai giudici di pace, ad oltre un anno dell’entrata in vigore, è infatti smentito dai fatti, a danno dei passeggeri aerei costretti ad attendere tre anni per ottenere un indennizzo che, nella maggior parte dei casi, è di 250 euro. Il tutto a beneficio dei vettori, con le società lowcost più note in prima fila. Infatti, sono proprio le lowcost che detengono il primato del traffico aereo e, per l’effetto, il primato dei disservizi. Il report sui disservizi aerei del 2023, firmato ItaliaRimborso, società leader nell’assistenza ai passeggeri, attesta come il secondo vettore aereo, in ordine di numeri di disservizi sia Ryanair, dato dettato dall’interessante traffico aereo gestito dalla compagnia aerea irlandese.
Il passeggero, già vittima di un ritardo o di una cancellazione, fatta eccezione per i casi ove la compagnia aerea non ha responsabilità, dovrà prima tentare una conciliazione davanti ad un organismo iscritto all’Autorità di Regolamentazione dei Trasporti (ART), gratuita con Conciliaweb o a pagamento in un organismo privato. Nella maggior parte dei casi, la compagnia aerea non aderisce ed il mese di attesa per la convocazione, non produce alcunché rinviando poi il problema al giudice di pace competente. Qui, inizia un vero dramma. Il giudice competente è quello territorialmente coinvolto nella tratta aerea oggetto del disservizio. Si pensi, un cittadino di Taormina che ha subito un disservizio su un volo Catania-Torino dovrà scegliere, con un avvocato del luogo, se optare per il foro di Torino o per quello di Catania, sostenendo ogni spesa compresa quella di domiciliazione, di contributo unificato, oltre che anticipare le spese legali. Il tutto per ottenere duecentocinquanta euro.
Negli ultimi anni, società di assistenza ai passeggeri, garantiscono un servizio di assistenza gratuito, anche in caso di condanna al giudizio. Fra queste, emerge ItaliaRimborso che di recente è stata ascoltata a Roma presso il Ministero dei Trasporti dove ha richiesto lo snellimento dell’iter per ottenere giustizia. L’avvocato Salvo D’Angelo, direttore legale di Italia Rimborso, afferma: “Il diritto del cittadino non può essere subordinato ad una lungaggine processuale che si traduce in denegata giustizia”.
Nel frattempo, altri avvocati chiedono la risoluzione del problema che grava su tutte le controversie gestite dal giudice di pace (assicurazioni entro dieci mila euro, disservizi nei mezzi di trasporto, ingiunzioni di pagamento etc). L’Ordine degli Avvocati di Milano, congiuntamente a quello di Roma e di Napoli hanno scritto al ministro Nordio una nota ove evidenziano la necessità di ritornare allo strumento di citazione quale atto introduttivo del giudizio. Si aggiunge, con probabilità il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani, presieduto dall’avvocato Salvatore Longo, propenso ad evidenziare le problematiche agli organi competenti.
“La proposta degli Ordini professionali a cui appartengo – continua l’avv. D’Angelo – è l’unica strada percorribile. Il ritorno alla citazione è l’unica vera svolta alla risoluzione delle controversie di tale entità. La società che assisto, fino allo scorso anno, pre-riforma, definiva in via bonaria il 90% del contenzioso pari ad oltre venti mila controversie-anno. Oggi, quale difensore, ho in essere, in tutta la penisola, oltre duemila casi pendenti davanti ai giudici di tutta Italia ed ho già incarico per il deposito di oltre tremila ricorsi. La compagnia aerea ha tutto l’interesse di non definire perché sborserà le somme, con questo sistema, fra tre anni (media italiana della durata di un giudizio davanti al giudice di pace)”.
Del problema Busto Arsizio, foro competente per i disservizi su Malpensa, se ne è occupato Max Laudadio per Canale 5. Nella puntata del 18 maggio scorso, Striscia La Notizia ha fatto un servizio proprio sull’ufficio del giudice di pace di Busto Arsizio. Un avvocato non identificato, che assiste compagnia aeree, ha dichiarato che «”a compagnia aerea è ben contenta che mi fai le decisioni al 2030″. Addirittura, lo stesso legale, ha proposto ad una altra compagnia aerea, sua cliente, come emerge dal servizio Mediaset, di trasferire la sede a Malpensa così le cause andranno al 2032.
Italia Rimborso, ritiene che a perdere siano solo i cittadini che non possono attendere sei anni ed anticipare spese. Nell’ultimo anno, sempre secondo gli studi della claim company, 650mila passeggeri hanno ricevuto disagi aerei risarcibili. Il Regolamento Europeo 261 del 2004 è applicabile solamente per disagi subiti nel corso degli ultimi due anni, quindi i diritti di oltre un milione di passeggeri sono a rischio. La claim company italiana ottiene una sentenza al giorno, per un totale di 165 accoglimenti nei primi cinque mesi del 2024. Questo dato dovrebbe far pensare anche i vettori aerei che, invece hanno ottenuto, nello stesso periodo, solo 30 rigetti di cui la metà in corso di appello.
“Ho già ricevuto incarico – continua D’Angelo – per depositare per conto di 5.000 passeggeri i relativi ricorsi. Sono costretto a rallentare, facendo aspettare il passeggero, perché non ricevo da qualche cancelleria, neppure il numero di ruolo del procedimento e sono costretto a cercare facendo accesso al sistema telematico, che il venerdì, di solito, non funziona per aggiornamenti. In più, il deposito di detti ricorsi determinerà un aggravio ulteriore per tutti i cittadini, non solo per i passeggeri, che potrebbero avere giudizi davanti al giudice di pace determinando una giustizia lenta. Nel frattempo, il vettore aereo continua a volare senza sborsare un euro, il passeggero aspetta. Sono stato ricevuto dalla segreteria tecnica del Ministero dei Trasporti, ho descritto il problema anche con una memoria dettagliata, argomentando perfino sulle funzioni di ENAC. Si pensi che ENAC, nel caso di un reclamo che non determina rimborso ma eventuale sanzione per la compagnia, esige una delega notarile con ulteriore costo in capo al passeggero”.
“Infine – conclude D’Angelo – oggi la mancata risoluzione del problema, determina un ulteriore gestione del carico giudiziario che va tenuto in considerazione anche in vista della stagione estiva. Le proiezioni fra lo scorso anno e questa stagione estiva, sono di circa un milione di passeggeri aventi diritto. Se immaginiamo che solo il 10% possa porre i fatti al vaglio del Giudice, ci troveremo presto con udienze, in tutte le materie di competenza dei Giudici di Pace, fra dieci anni”.
800 persone per una partita giovanile non si erano mai viste. Palasport Botteghelle “Palabenvenuti” stracolmo. Uno spettacolo. La partita dopo tanto equilibrio è andata alla Lumaka più pronta nei momenti decisivi. Ottima Vis che ha giocato una super partita. Ma ripetiamo abbiamo vinto tutti. Ha vinto la Pallacanestro Calabrese che riempie i palazzetti, che fa giocare senza sosta i bimbi del minibasket, che manda i propri giovani a fare i tornei interregionali. Hanno vinto gli allenatori e gli istruttori che si dedicano alla crescita dei ragazzi ogni giorno in palestra, le società che, con tanti sacrifici ed impegno lavorano sul territorio, gli arbitri che continuano il loro percorso formativo. Bellissimo vedere le squadre che al termine della gara si sono applaudite ed abbracciate durante la premiazione. Tanta positività, energia ed emozioni. Abbiamo visto professori che non conoscevano la Pallacanestro in prima fila perché “il progetto che è stato fatto nelle scuole ci ha fatto innamorare del basket”. Questa è una vittoria. Boom di ascolti sulla pagina Facebook per la diretta. È stato uno spot meraviglioso per la nostra Pallacanestro. Continuiamo a lavorare. Complimenti a tutti.
Apsias è il nome greco del torrente Calopinace, là dove – secondo la leggenda – venne fondata Reggio dai coloni calcidesi sbarcati in Calabria, guidati dall’oracolo di Delfi. E “Apsias” è il titolo che il centenario autore Agostino Morabito ha voluto dare a una straordinaria raccolta di racconti, detti e mottetti dell’Aspromonte che sarà presentato sabato 15 giugno nella piazza Municipio di Gallina (RC) alle ore 20.30.
Il libro, tutto a colori, è riccamente illustrato con foto inedite di inizio secolo e degli anni 30-40 firmate da un precursore calabrese della fotografia, Gregorio Antonio Catanese. Pubblicato da Callive-Media&Books, è un volume unico nel suo genere perché accanto ai ricordi, gustosi e formidabili, di usanze e tradizioni dei paesi dell’Aspromonte – nitidissimi pur avendo l’autore varcato la soglia dei 100 anni – unisce una serie di detti e mottetti tipici dialettali che si sono tramandati nel tempo e che rischiano di venire dimenticati – o, peggio, ignorati – dalle nuove generazioni. Ed è a loro che il libro è dedicato perché venga tramandata la forza del dialetto e di alcune espressioni tipiche dei nostri nonni, perpetuate nel tempo da genitori, zii, parenti. È un tuffo nel passato che non muore mai se viene rivitalizzato con memorie e spunti di ricordi che oggi fanno sorridere ma tratteggiano un mondo che non esiste più, che ha costruito le basi di quello che viviamo ai nostri giorni. Inoltre una dotta e articolata prefazione di Carlo Agostino Morabito, introduce in maniera eccellente alla storia di Reggio, dalle origini magnogreche e la fondazione (“Laddove l’Apsìas, il più sacro dei fiumi, sfocia nel mare, all’interno laddove scorre, al maschio una femmina s’avvinghia: là fonda una città, pertanto il Dio concede a te la terra Ausonia» ovvero nell’Apsias (Calopinace, individuato nell’oracolo di Apollo a Delfi che guidò i calcidesi a fondare Reggio.
“Ho l’abitudine – scrive Agostino Morabito nell’introduzione – di ripetere i miei racconti e i tanti ricordi soprattutto ai miei figli e ai miei nipoti fino a stancarli. Nel corso degli anni, sempre più, ho voluto raccontare i tanti “episodi”, e le tante “storie”, belle e anche tristi, divertenti e commoventi, le musiche e canzoni, i detti popolari, e le tante testimonianze che ho ricevuto nel corso dell’esistenza, dai miei genitori, nonni, parenti, zii, compari, e amici che mi sono stati vicini negli anni. I ricordi sono tantissimi e si affollano tutti nella mia mente. Anche i sogni si accavallano e continuo a sognare tante persone che non ci sono più”.
La presentazione del libro Apsias è stata promossa dalla Fondazione Giuseppe Marino e dalla Fondazione Mediterranea e vedrà, con la moderazione della giornalista Anna Foti, gli interventi di Valeria Varà funzionario architetto del Ministero della Cultura, Enzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea, Antonio Marino, presidente della Fondazione Giuseppe Marino e Santo Strati, direttore del quotidiano Calabria.Live. Partecipano gli autori Agostino e Antonio Morabito, quest’ultimo già ambasciatore, che ha curato l’edizione e la revisione dei testi. Letture di Gisella Rescigno e Antonio Scorziello.
I Consiglieri Comunali della Lega assenti alla prossima riunione in Comune
“La nostra è un’assenza che assume un significato eminentemente politico e ne spieghiamo il perché: intendiamo affidare, infatti, a questa nota le nostre riflessioni. Con riferimento alle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Sindaco, dichiariamo di porre piena fiducia nell’operato della magistratura e di credere fermamente nel principio di non colpevolezza sancito dalla Costituzione. Tuttavia, sotto il profilo politico, riteniamo fondamentale che il Sindaco – prima di trattare in Consiglio Comunale qualsivoglia altro argomento – debba innanzitutto relazionare alla Città ed ai cittadini – in modo chiaro, esaustivo e pubblico – in merito ai gravi addebiti contestatigli in questa fase dalla Procura, nella qualità di primo cittadino. Deve farlo soprattutto a tutela di Reggio e della dignità del popolo reggino. Non è possibile – nè accettabile – far finta di nulla. Inoltre, sempre alla luce dei recenti accadimenti, ci chiediamo se il Sindaco – ad oggi – possa ancora confidare sul sostegno delle forze consiliari di maggioranza e dei partiti che la compongono ed auspichiamo che in tal senso vi sia una seria presa di consapevolezza. In assenza di questi essenziali ed indefettibili presupposti di agibilità politica e democratica, riteniamo che non sussistano le benché minime condizioni politiche ed istituzionali per confrontarsi e discutere di altri argomenti in seno alla massima assise cittadina, convocata per oggi”.
“Con riferimento al tema del Ponte sullo stretto, come Consiglieri della Lega, sia individualmente che come Gruppo, abbiamo più volte – pubblicamente ed in diverse circostanze – ribadito l’assoluta importanza di realizzare quella che sarà l’infrastruttura più importante del nostro Paese, il Ponte sullo Stretto appunto, che porrà Reggio ed il Mediterraneo al centro dell’Europa. Sosteniamo con forza e pienamente la ferrea volontà del Vice Premier Salvini e di tutto il Governo, che oggi – senza alcun indugio ed in un’ottica di sviluppo e crescita dei nostri territori – stanno concretizzando a passi decisi quello che per oltre 50 anni ci è sembrato un sogno. Una grande infrastruttura che rappresenta un volano di crescita economica, sociale, che darà risposte alle nostre comunità, alla sete di lavoro che attanaglia il Sud, che valorizzerà finalmente le nostre imprese ed i nostri imprenditori. Il Ponte sullo Stretto sarà foriero di vantaggi economici, di vantaggi per la logistica e la mobilità, per il turismo (di recente rafforzato grazie alla presenza di nuovi vettori aerei come Ryanair) e porterà importanti benefici strategici in quanto rappresenterà un simbolo di unità nazionale, collegando la Sicilia col resto d’Italia, promuovendo la coesione territoriale e l’integrazione economica e sociale tra Calabria e Sicilia. Riteniamo non sia necessario, da parte nostra, ribadire queste osservazioni in un Consiglio Comunale (prima aperto e poi…chiuso) convocato per accontentare un consigliere comunale che intende fare sul ponte solo mera propaganda elettorale. Le Chiediamo, Presidente, che di questa nota che rappresenta la posizione politica del Gruppo Consiliare della Lega, venga data da Lei pubblica lettura in Consiglio Comunale”. A dirlo sono stati in una nota stampa i Consiglieri Comunali della Lega Antonino Minicuci Giuseppe De Biasi Mario Cardia Antonino Caridi Armando Neri
LFA Reggio Calabria: Rosario Pergolizzi nuovo allenatore degli amaranto
La LFA Reggio Calabria comunica di aver affidato l’incarico di allenatore della Prima Squadra a Rosario Pergolizzi. Il tecnico, a partire dal prossimo 1° luglio, si legherà al club amaranto con un contratto pluriennale. Al mister Pergolizzi il bentornato a Reggio Calabria e l’augurio di un buon lavoro da parte di tutta la famiglia amaranto.
“LFA Reggio Calabria rende noto che il rapporto contrattuale con il tecnico Bruno Trocini si concluderà il 30 giugno 2024. La Società ringrazia il tecnico per il lavoro svolto, augurando le migliori fortune personali e professionali”. Con queste parole la dirigenza ha sancito la fine del rapporto con il mister. La squadra amaranto ha concluso l’annata con la finale persa contro il Siracusa ai playoff del Girone I di Serie D. E’ stata una stagione molto particolare questa per i reggini a causa delle turbolenze inziali e delle difficoltà subite a causa delle troppe partite giocate in poco tempo. Nel girone di ritorno la LFA Reggio Calabria ha dato il massimo per recuperare il gap, ma alla fine ha chiuso in quarta posizione. Grandi meriti vanno a Bruno Trocini per aver riequilibrato una situazione molto complessa nella speranza che il suo successore possa proseguire la strada tracciata in questi 12 mesi.
20:36, un orario quello di sabato 8 giugno che rimarrà indelebile nella Storia della Domotek Volley Reggio Calabria: le lancette dell’orologio erano ferme su quei battiti quando il club amaranto, sorto dieci mesi addietro, ha sfondato il tetto di cristallo. È Serie A3. Alla punta massima di un torneo nel corso del quale il team di coach Polimeni ha trascinato con sé tutto quello che le si parava dinanzi, in una torrida serata pugliese, è salita a raccogliere i frutti maturi di una supremazia irresistibile. In casa del Volley Club Grottaglie, facendo sponda con il deciso 3-0 costruito martedì scorso al PalaCalafiore contro la Pag Volley Taviano, era sufficiente sottrarre un set: il resto avrebbe avuto un’importanza inferiore allo zero. Ed i ragazzi di Calabria sono partiti dallo Stretto con questo chiodo fisso, sono entrati in hotel con questo chiodo fisso, vi sono usciti per raggiungere il Pala “Campitelli” con questo chiodo fisso, sono scesi in campo per il riscaldamento pre-partita con questo chiodo fisso, si sono sistemati sul terreno di gioco per la prima battuta con questo chiodo fisso.
E quel chiodo fisso, in trentasei minuti di contesa, è stato conficcato nella memoria. Un epilogo avversato dai granata in ogni scambio, ma che era scritto nelle stelle del parziale iniziale. I giocatori di Alessandro Giosa si erano addirittura dileguati sul 15 a 9, un margine di apparente sicurezza, ma se di fronte ci si trova un gruppo con il marchio Domotek quell’apparenza diventa un tranello diabolico. Punto dopo punto, la compagine reggina ha rimpicciolito il divario e si è agganciata al treno della favola. La trama è presto descritta: tra i primi sei Fabio Giuliani centrale causa l’indisponibilità di Stefano Remo. Ad apporre la prima firma per la squadra reggina è stato lui, il Capitano Domenico Laganà, che, pur sciorinando una prestazione mostruosa a provare, come nel resto dell’annata, il ruolo proprio, è stato magnificamente affiancato da tutti i protagonisti di una frazione che ha costituito il monumento ad un colossale 2023/2024, anno di nascita del sodalizio.
El Moudden e Boscaini a ficcarsi nelle barriere difensive del Volley Club Grottaglie; Illuzzi e Schifilliti ad ancorare il set con battute mostruose, Zito ad innaffiare il duello con conoscenza e pratica, Picardo senza concedersi una imperfezione. A far spostare i granata dalla guida della gara è stato, per la prima volta, Laganà. Lo stesso numero 14 che ha annullato lo strappo tentato dai padroni di casa ed incollato il punteggio sul 19-19. Vistisi afferrati, i tarantini hanno posto rimedio con un time out dal quale sono usciti ancora rinvigoriti sgattaiolando, con Cazzaniga e Tasholli, sul 22 a 19, però anche in questa circostanza Laganà prima e Renzo poi hanno gelato l’entusiasmo di Antonazzo e compagni. Il muro marmoreo di Picardo ha scritto 22-22 sullo score. Avanti così fino ai vantaggi, ma a quel punto la Domotek Volley non aveva più intenzione di tergiversare: un errore di Fiore ad aprire il varco nel quale il Capitano si è infilato con una schiacciata che ha sbriciolato la trincea di Grottaglie e fatto risuonare a festa le campane della Serie A3.
Il prosieguo del match si è rinnovato in una passerella di estasi per tutti i personaggi che hanno fatto grande un’idea ed il 25-17 ed il 25-19 di secondo e terzo periodo, assieme al 25-27 del mitico primo set saranno cifre che da oggi in avanti indicheranno la stella cometa della Serie A3 seguita dalla Domotek Volley dall’impronta iniziale a quella definitiva del tragitto: un tragitto che, c’è da giurarci, negli anni a venire riserverà destinazioni inimmaginabili.
Ci siamo. Con la chiusura dell’anno scolastico fissata per sabato 8 giugno arrivano le vacanze lunghe per i 73.300 e più allievi delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Reggio Calabria . L’ultima campanella non suonerà, però, per i novemila e ottocento piccoli allievi della scuola dell’infanzia che termineranno le loro attività educative il prossimo sabato 29 giugno. Sarà vacanza per i più fino al 16 settembre 2024, inizio del nuovo anno scolastico, tre mesi pieni lontani da compiti, interrogazioni e libri, anzi no qualche buona lettura è sempre consigliata per arricchire il lessico dei nostri ragazzi che, come si sa, difetta alquanto secondo i risultati delle ultime prove Invalsi. Però, non per tutti sarà così . Per i ragazzi di terza media la fine delle lezioni di fatto è sinonimo di esami di Stato. Per i quattordicenni le vere vacanze scatteranno il 29 giugno, ultimo giorno utile fissato dal Ministero della P.I. per gli esami di Stato. I diciottenni, invece, saranno alle prese con gli esami almeno fino a metà luglio.
Intanto, ora è tempo di scrutini e i prossimi giorni saranno dedicati nelle scuole alle valutazioni finali: scrutini per le ammissioni alla classe successiva e agli esami di Stato. L’anno scorso il totale degli alunni reggini ammessi a sostenere gli esami di licenza media fu del 98,8% . E’ presumibile che anche per il corrente anno il dato sarà eguagliato. A cominciare, dunque, per primi saranno i cinquemila alunni di terza della scuola secondaria di primo grado, cui si aggiungeranno un po’ di candidati esterni, che affronteranno la loro ultima fatica, il conseguimento della cosiddetta ‘minimaturità’. A seguire i quasi cinquemila trecento e più maturandi circa delle scuole secondarie superiori che inizieranno i loro esami di stato mercoledì 19 giugno.
La minimaturità
La valutazione rappresenta da sempre un momento di particolare rilevanza, non solo perché conclude un ciclo scolastico, ma perché al tempo stesso dà l’avvio ad un nuovo percorso di formazione culturale e personale per ciascuno studente. L’ammissione agli esami di terza media compete al Consiglio di classe con giudizio di idoneità (espresso in decimi) per gli alunni che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina, voto sul comportamento compreso. I requisiti di ammissione all’esame finale di terza media sono i seguenti: avere frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato secondo regolare ordinamento della scuola. Fanno eccezione situazioni legate alle particolari condizioni epidemiologiche. E poi non essere incorsi in sanzioni disciplinari molto pesanti. Infine, avere partecipato alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall’Invalsi, ma la valutazione delle prove non inciderà sul voto dell’esame di terza media. La votazione tiene conto del percorso scolastico compiuto. L’eventuale non ammissione è deliberata a maggioranza. Così come nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo.
Il calendario degli esami
Tutte le prove si devono sostenere nel periodo di tempo compreso tra l’ultimo giorno di scuola e il 29 giugno. Diversamente da come accade per l’esame di Stato conclusivo dell’ultimo ciclo di studi le date dell’esame di terza media 2024 non vengono stabilite dal MI ma in autonomia da ogni singola scuola. Infatti abitualmente gli esami iniziano dopo gli scrutini ed è presumibile che la riunione preliminare di insediamento delle commissioni avvenga il giorno successivo.
Tre prove scritte ed un colloquio
Per l’esame del primo ciclo sono previste tre prove scritte, una di italiano e una sulle competenze logico-matematiche; la terza di lingue articolata in due sezioni(una relativa all’inglese e una alla seconda lingua straniera studiata). Le tracce delle prove verranno predisposte dalla commissione in sede di riunione preliminare. La prova scritta di italiano dovrà accertare la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, il corretto uso della lingua e la coerente e organica esposizione del pensiero da parte dei candidati e fa riferimento alle seguenti tipologie: testo narrativo o descrittivo, testo argomentativo, comprensione e sintesi di un testo. Per la prova di matematica ogni traccia preparata dai docenti prevede problemi su due diverse tipologie di compito: problemi matematici con una o più richieste e quesiti a risposta aperta. Gli argomenti del compito sono quelli trattati durante l’anno, come: numeri; spazio e figure; relazioni e funzioni; dati e previsioni. Le tracce potranno inoltre fare riferimento anche ai metodi di analisi, organizzazione e rappresentazione dei dati, caratteristici del pensiero computazionale. Infine, la prova di lingue comprende domande ed esercizi di inglese e dell’altra lingua straniera studiata durante l’ultimo anno. Le tracce che la commissione può sottoporre ai candidati sono diverse: dalle lettera all’amico ad un questionario di comprensione del testo, dalla sintesi di un documento alla produzione di un dialogo. L’ultimo step degli esami è la prova orale è quella più temuta dagli studenti che, in quest’ultima fase, verranno interrogati dall’intera sottocommissione d’esame che valuterà le competenze e le abilità acquisite dai candidati ponendo attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio. Gli alunni verranno poi interrogati sul programma svolto durante l’anno e sulle competenze acquisite nell’ambito degli studi di Educazione Civica.
La valutazione finale
Il punteggio dipenderà non solo dalle valutazioni ottenute nelle prove scritte e nell’orale, ma anche dal voto di ammissione all’esame di terza media. I l punteggio finale sarà calcolato come la media tra il voto di ammissione e la somma delle valutazioni ottenute nelle prove, con l’arrotondamento per eccesso nei casi in cui i punteggi decimali siano pari o superiori a 0,5. La lode è un riconoscimento speciale riservato solo a coloro che ottengono un punteggio perfetto, ovvero dieci su dieci, all’esame. Tuttavia, la decisione di assegnare la lode sarà presa dalla commissione d’esame, tenendo conto del merito dell’aspirante. Questa distinzione viene solitamente riservata agli studenti che si sono distinti durante i loro tre anni di scuola media. In generale, per superare con successo l’esame di terza media, gli studenti dovranno ottenere un punteggio pari o superiore a 6/10. Inoltre, a tutti gli studenti candidati interni che supereranno l’esame di Stato verrà rilasciata la certificazione delle competenze.
Come è andata lo scorso anno
Stabile invece il numero dei ragazzi che hanno superato l’esame: 99,8%.La distribuzione percentuale dei diplomati all’esame conclusivo del I ciclo per voto è stata la seguente: il 12,4 dei candidati ha avuto il sei, il 25,4% il sette, il 26,4% l’otto, il 21,4% il nove, il 9,6% il dieci e l’8,9% il dieci e lode. Da sottolineare che per quest’ultima votazione la distanza dalla media nazionale che è stata del 5,5% è di ben 3,4 punti percentuali.
Il gap della Scuola Media
Per l’ISTAT i ragazzi che frequentano l’ultimo anno delle scuole di primo grado il 35% di loro arriva alle superiori con gravi insufficienze. Infatti, non raggiunge la sufficienza nelle competenze alfabetiche, riportando gravi difficoltà nella comprensione dei testi, mentre il 40,1% ha seri problemi con la matematica. Tutti i test, scientifici e oggettivi, nazionali e internazionali, lo certificano. Il rendimento degli alunni della scuola dell’obbligo crolla nel passaggio dalla primaria alla secondaria di I grado, con ripercussioni negative sul biennio delle scuole superiori. Le due aree principali , perciò ,su cui lavorare nell’immediato futuro sono gli apprendimenti in italiano e matematica; è un gap territoriale che parte sin dalla e si accentua nella scuola media, il ventre molle o se vogliamo l’anello debole del nostro sistema educativo. La scuola media, una terra di mezzo, è da molti anni alla ricerca di una sua identità, attratta dalla scuola superiore (il piano alto della “secondaria”), scuola primaria ma poi richiamata alla comune appartenenza alla scuola di base (il c.d. “primo ciclo” dell’istruzione). L’alternarsi di diverse denominazioni (scuola – di volta in volta – media, secondaria I grado, del primo ciclo, di base) da l’imprinting a questa vera e propria sindrome pirandelliana, nella non risolta ambiguità della sua secondarietà – di accesso ai saperi formali e al pensare per modelli – o di completamento della formazione primaria, quindi di consolidamento dell’alfabetizzazione strumentale. Occorre affrontare presto e con energia questa profonda crisi della scuola media, che da molti anni ha smarrito la propria identità e il senso della sua missione. Occorre ridarle una missione chiara aggiornando le sua offerta pedagogica e didattica, attraverso un forte orientamento alla personalizzazione dell’insegnamento da realizzarsi attraverso un’estensione del tempo scuola con una vera “scuola del pomeriggio”.
Con riferimento alle notizie diffusesi sulla stampa e sui social network in merito ad un asserito “caos” al Comune di Reggio Calabria nell’imminenza dell’avvio delle operazioni elettorali, l’Amministrazione comunale ritiene doveroso rassicurare la cittadinanza circa l’insussistenza di tali circostanze, essendo tutte le operazioni iniziate senza alcun ritardo o particolare problematica che non sia stata risolta nell’immediatezza. Peraltro, risultano del tutto false e destituite di ogni fondamento ricostruzioni che addebiterebbero al Comune le responsabilità circa l’assenza dei presidenti di seggio.
L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, infatti, ha proceduto a tali nomine nel rigoroso rispetto dei termini di legge. Tuttavia, ha dovuto far fronte ad alcune rinunce, parte delle quali giunta proprio nelle ore antecedenti all’apertura dei seggi, nonché a mancate presentazioni dei soggetti designati negli orari prestabiliti. Condotte deplorevoli da parte di chi assume l’impegno di prestare un servizio di particolare importanza come quello della presidenza dei seggi. Ciononostante, gli uffici del Comune di Reggio Calabria, lavorando alacremente ed in costante sinergia, sono riusciti a sopperire nel migliore dei modi alle defezioni improvvise registratesi, assicurando l’ordinato e puntuale inizio delle operazioni di voto. Ciò grazie alla professionalità che contraddistingue dirigenti e dipendenti dell’Ente.
Pertanto, tutti i presidenti di seggio nominati risultano pienamente aderenti ai requisiti richiesti dalla legge e sono stati individuati nel pieno rispetto dei termini indicati in casi come quelli verificatisi. L’Amministrazione comunale agirà in tutte le opportune sedi giudiziarie a tutela della propria immagine, qualora dovessero ripetersi ulteriori notizie allarmistiche e destituite di fondamento, che ingenerano nella cittadinanza il timore che le operazioni di voto possano essere viziate da qualsivoglia irregolarità o improvvisazione.