“Un atto vile e criminale che ci indigna e che condanniamo con estrema fermezza”. Con queste parole il presidente provinciale del Movimento cristiano lavoratori di Reggio Calabria, Antonio Merenda, ha espresso la sua ferma condanna per l’incendio doloso che ha distrutto il manto di erba sintetica che avrebbe completato la ristrutturazione del campo sportivo di Catona. “È un fatto intollerabile che non può rimanere impunito – ha continuato -. Confidiamo nella giustizia e siamo certi che gli autori di questo vile gesto saranno al più presto individuati e consegnati all’autorità giudiziaria”.
Filippo Francesco Idone
Gli episodi sono ormai all’ordine del giorno ed è una escalation rispetto agli anni scorsi. La scuola non può essere l’unica a dare risposte per risolvere il fenomeno del bullismo e della violenza giovanile. In questa azione di prevenzione è necessario costituire una rete fra tutte le agenzie educative.
Già nel 1996 quando iniziarono i primi studi scientifici sul bullismo si registrò un 40% di alunni vittime di soprusi. Non si tratta sempre di violenze fisiche. Ci sono anche quelle verbali e anche forme che portano all’isolamento sociale del soggetto debole fino all’esclusione e alla diffusione di menzogne su di lui. E in quest’ultimo caso si arriva al ricorso della moderna tecnologia con la diffusione via Internet e on line delle foto o foto dell’atto di violenza. No il problema non è sottovalutato. L’importante è averlo evidenziato e adesso cercare di dare un soluzione immaginando che nessuna campagna avrà efficacia se la scuola non sarà sostenuta da famiglie e istituzioni sul territorio.
Gli ultimi dati sono disarmanti
In Italia più di uno studente su quattro sostiene di essere stato vittima di bullismo. Il dato emerge dallo studio effettuato dal ministero dell’Istruzione riguardante l’anno scolastico 2022/23. Il monitoraggio ha interessato 185 mila studenti delle scuole superiori di tutta Italia e ha l’obiettivo di dare una panoramica generale del fenomeno. Per dare dei numeri precisi, il 27% degli intervistati ha dichiarato di aver subito atti di bullismo, una percentuale in forte crescita rispetto all’ultima rilevazione, considerando che il numero era fermo al 22,3% nel 2020/21. Nella maggior parte dei casi si tratta di episodi isolati e occasionali. Ma sono in aumento anche quelli sistematici, dal 2,9% del 2020/21 al 5,4% del 2022/23.
Il Bullismo origina spesso nelle aule scolastiche
In base all’indagine dell’Osservatorio in difesa, realizzato da Terre des Hommes, insieme a OneDay e alla community di ScuolaZoo, la scuola è il luogo più probabile dove subire violenza. Il 65% dei giovani dichiara di essere stato vittima di violenza a scuola e tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo, mentre la percentuale di chi ha subito una violenza, sia fisica che psicologica, sale al 70% se si considerano le risposte delle ragazze e all’83% tra chi si definisce non binario e scende al 56% tra i maschi. Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali che colpiscono in egual misura maschi e femmine (71% in generale e per le femmine; 69% per i maschi). Bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, per il 79% dei casi prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico, poi l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).
Le conseguenze sono abbastanza pesanti
In capo a tutti la perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri, riscontrata dal 75% dei giovani, mentre il 47% affermi di soffrire di ansia sociale e attacchi di panico e per il 45% è motivo di isolamento e allontanamento dai coetanei. Gli altri effetti negativi sono: difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (28%), depressione (28%), paura e rifiuto della scuola (24%), disturbi alimentari (24%), autolesionismo (20%). Tra le violenze fisiche, di cui è stato testimone il 46.5% dei ragazzi, le più frequenti sono le aggressioni (68%) e gli scherzi pesanti (63%). Anche il web è percepito come il luogo dove è più probabile essere vittime di violenza, indicato dal 39% delle risposte, segue la strada (41%).
La violenza in classe viene esercitata anche contro il personale scolastico
Docenti accoltellati da studenti, altri presi di mira con pallini di gomma mentre sono in cattedra, presidi schiaffeggiati, personale scolastico aggredito da familiari degli alunni. È solo una parte dei casi di cronaca che si sono verificati nell’ultimo periodo. Le scuole sono diventate, a conti fatti, dei ring. Ad avere la peggio sempre più spesso è il personale. Che le violenze ai danni del personale scolastico siano in aumento lo dicono i numeri. Lo scorso anno sono state in tutto 36. Quest’anno sono già 28. E sempre più spesso gli autori delle aggressioni non sono gli allievi, ma i genitori (casi in aumento del 111% rispetto allo scorso anno). Secondo una indagine di Skuola.net , che ha coinvolto un campione di 2.000 studenti delle classi secondarie superiori,p er oltre un quinto (21%) le aggressioni sono figlie dell’atteggiamento delle famiglie, che oggi tendono a giustificare sempre e comunque i figli. Mentre oltre 1 su 10 (il 14%) sostiene che ciò accade perché gli insegnanti hanno perso il blasone e l’autorevolezza del passato. Ma la fetta più grande (37%) individua nella società nel suo complesso la fonte della violenza: l’aggressività è ovunque e i giovani non sfuggono al “contagio”.
Nonostante un’escalation del genere, però, la risposta di docenti e dirigenti scolastici è sinora stata abbastanza morbida, forse per timore di ulteriori repliche ma anche per la consapevolezza di non avere nelle famiglie degli alleati su cui poter contare ciecamente. Basti pensare che, in base al racconto degli studenti interpellati dal sondaggio di Skuola.net, quando sono accaduti episodi che hanno avuto strascichi disciplinari, la maggior parte dei genitori non si è schierata apertamente dalla parte dell’insegnante: in circa la metà dei casi (49%) le famiglie solitamente hanno voluto approfondire la questione, mentre in quasi un terzo (29%) hanno optato per la strenua difesa dei figli; solamente il 22% ha invece raccontato che la «denuncia» formale della scuola ha trovato sempre terreno fertile e appoggio da parte dei famigliari dell’aggressore.
La questione educativa interpella, dunque, sempre più il mondo adulto
Oggi più che mai. I giovani sono figli del tempo che vivono e sono la proiezione di quanto il mondo adulto propone e testimonia. Certo ci sono delle responsabilità e sono di quanti in questi decenni hanno condotto un sistematico smantellamento di quella cultura educativa fatta di regole da rispettare, di buoni comportamenti. Gli adulti devono vigilare di più e soprattutto devono ricordarsi di essere modelli per i giovani. Infatti tra i fattori di rischio per il bullismo c’è anche lo stile educativo che alcuni genitori assumono: troppo permissivo o troppo autoritario. Messaggi che lasciano ai ragazzi l’idea che la prevaricazione sia un modello di affermazione sociale.
E poi ci sono i messaggi della televisione, di trasmissioni televisive che coltivano il peggio della nostra umanità, di internet, degli stessi videogiochi. Rispecchiano modalità di vita che non fanno passare modelli positivi di responsabilità, di attenzione agli altri, di senso del dovere, di impegno, di onestà.
Come prevenire il bullismo allora? Come intervenire di fronte ai comportamenti pre-devianti?
Il bullismo può originare anche dall’esasperazione di conflitti presenti nel contesto scolastico. Il conflitto è da considerarsi come un campanello d’allarme e può degenerare in forme patologiche quando non si hanno gli strumenti che permettono di riconoscerlo, esprimerlo e gestirlo in un’ottica evolutiva dei rapporti. Se non gestito, il conflitto rischia di mutarsi e provocare effetti distruttivi sulle relazioni (prevaricazione e sofferenza) e sull’ambiente (alterazione del clima gruppo). Prevenire e affrontare il bullismo, dunque, significa non solo identificare vittime e prepotenti, ma affrontare e intervenire sul gruppo dei pari nel suo insieme. La classe è , nello specifico, il luogo privilegiato in cui, dopo il verificarsi di un caso di bullismo ma anche nell’intento di prevenire il dilagare di certi fenomeni, si deve svolgere l’irrinunciabile azione educativa a favore di tutti gli studenti, coinvolgendo i genitori degli allievi e delle allieve e tutti i docenti.
La cronaca ci riserva negli ultimi tempi anche notizie di insegnanti resisi responsabili di episodi sconcertanti .
Di fronte a comportamenti di tale gravità la risposta possibile è: tolleranza zero. Migliaia e migliaia di insegnanti seri della scuola italiana non meritano di essere screditati da pochi irresponsabili , sì da parlare di bullismo alla rovescia. Sottolineare invece che è il caso di ripensare il percorso formativo dei futuri docenti questo sì. Nella formazione necessita più preparazione pedagogica e psicologica. Il mestiere dell’insegnante non può essere omologato agli altri , ha una sua specificità che consiste nel non gestire pratiche di ufficio ma relazioni umane intanto e su queste innescare i meccanismi dell’apprendimento.
Sono spie di un malessere ,di situazioni di inadeguatezza che forse ci fanno capire che è giunto il momento di iniziare a rivedere i meccanismi di selezione degli educatori; ma che è anche necessario un forte sostegno alla professione docente, riconoscere alla scuola dentro la società l’importanza che merita, richiamare al senso di responsabilità tutti coloro che hanno un ruolo fuori e dentro la scuola nel percorso di formazione dei nostri ragazzi.
E’ arrivato, dunque, il momento in cui si giochi la partita tutti insieme. Quali proposte intanto?
La scuola è comunque testimone di ciò che avviene al suo interno e, dunque, anche delle situazioni di difficoltà, disagio, disadattamento ,sofferenza dei propri studenti e ,perché no, dei propri insegnanti ,che, ancorché non prodotti da fatti-reato, ovvero prodotti da reati non procedibili, dovrebbero tuttavia mobilitare interventi di sostegno e di rieducazione da parte delle istituzioni .Va riconosciuta la necessità di rimotivare l’azione della scuola nei confronti del disagio ,coinvolgendo i servizi sociosanitari del territorio per istituzionalizzare il servizio di counseling scolastico non solo per gli allievi, anche per docenti e genitori.
Magari un servizio strutturato di psicologia scolastica, frutto di una intesa inizialmente sperimentale tra Assessorati Regionale alla Sanità e alla P.I., Ufficio scolastico regionale e Ordine regionale degli psicologi, presso istituti secondari riconosciuti come scuole a rischio per contesto sociale o per consistente numero di popolazione scolastica(è il caso di Reggio), o altro significativo indicatore sociale.
La presenza dello psicologo contribuirà al miglioramento della vita scolastica, supporterà anche le famiglie, migliorerà la qualità dei servizi offerti dalle istituzioni scolastiche e fronteggerà ,prevenendoli, i fenomeni di insuccesso formativo ,di abbandono, di dispersione e, di disagio giovanile, in particolare il bullismo. Così come va rilanciata la creazione di un organismo di studio e di analisi, come potrebbe essere un Osservatorio provinciale sul disagio minorile e giovanile, in grado di monitorare il fenomeno e tracciare delle linee guida di intervento, con iL coordinamento di tutte le agenzie educative del pubblico e del privato sociale da parte della Prefettura.
Incendio Stadio Carona, Antonio Morabito: “Un atto criminale che va contro quella parte di cittadini onesti”
“Con l’incendio delle attrezzature del campo di Catona si consuma l’ennesimo vile atto criminale, che tenta di frenare l’azione di rinascita della nostra città. Un atto criminale che va contro quella parte di cittadini onesti, per fortuna la maggioranza della città, che nutre sincera speranza verso un cammino di recupero di luoghi, quartieri in cui un manipolo di criminali tenta di mettere sotto scacco la libertà ed il desiderio di avere una città aperta, bella ed accogliente. Per questa ragione, riteniamo che sarebbe un errore imperdonabile immaginarli piccoli episodi di mero vandalismo. C’è qualcosa di più profondo che sta avvenendo in alcuni quartieri della nostra città. Ha fatto bene il nostro Sindaco a richiamare tutta la città a restare unita, abbiamo e dobbiamo sentire tutti il dovere di difendere la città da chi vuole tenerla soffocata nell’illegalità. Ma al contempo dobbiamo avere piena consapevolezza che la teoria dei pannicelli caldi, non ha prodotto effetti significativi. La libertà di vivere in luoghi sicuri per essere garantita ai cittadini onesti e laboriosi, va difesa con ogni mezzo”. A dirlo è stato l’avvocato Antonio Morabito, segretario Federazione Metropolitana PD
Nella cornice dell’evento “Il Maggio dei Libri 2024“, presso il Laboratorio delle Donne dell’Associazione Mondiversi Ets, si è svolta la presentazione del libro “U Tempo e Ciciulia” di Gemma Calabrò. L’opera, edita da Informazione & Comunicazione, ha saputo unire le ex città di Corigliano e Rossano, ora parte del comune unico di Corigliano-Rossano, attraverso le storie e il dialetto, elementi fondamentali della cultura locale. Il libro dell’autrice è un viaggio nel passato e nel presente delle tradizioni popolari, reso ancora più speciale dalla traduzione di un componimento rossanese nel dialetto coriglianese. Questa scelta ha offerto al pubblico un momento di autentico scambio culturale e inclusione, rafforzando il legame tra le due comunità. L’evento, coordinato dalla redattrice Erminia Madeo, ha visto la partecipazione di Angela Campana e Marisa Lucisano, che hanno interpretato brani in dialetto rossanese, mentre Mario Amica ha dato voce ai testi in dialetto coriglianese, il tutto accompagnato dalle musiche popolari del duo Sweet Dreams. La serata è stata un’occasione per riflettere sul valore del dialetto come veicolo di identità e storia. Gemma Calabrò, visibilmente emozionata, ha sottolineato l’importanza di avvicinarsi alla lettura con apertura e curiosità. Ha espresso grande orgoglio nel vedere la sua poesia rossanese tradotta nel dialetto coriglianese, un segno tangibile di rispetto e valorizzazione delle diverse identità linguistiche che convivono nella città unica di Corigliano-Rossano.
Durante l’incontro, sono emerse riflessioni profonde sul ruolo del dialetto nella formazione delle comunità e sull’importanza di preservarlo. L’evento, patrocinato dal comune di Corigliano-Rossano e organizzato da Mondiversi, ha rappresentato un momento di grande importanza culturale, inserendosi perfettamente nel programma del “Maggio dei Libri 2024″. La serata ha dimostrato che leggere non è solo un’attività intellettuale, ma un modo per sentirsi più uniti e felici, celebrando la cultura locale e rafforzando i legami comunitari. La presentazione di “U Tempo e Ciciulia” ha evidenziato come la letteratura e la cultura possano essere strumenti potenti di unificazione e identità, unendo passato e presente attraverso il linguaggio e le storie condivise. Gemma Calabrò ha regalato al pubblico una serata indimenticabile, ribadendo il valore della cultura come collante sociale e fonte di orgoglio collettivo.
Tra gli intervenuti: Mario Amica, interprete in dialetto coriglianese; Maria Curatolo, responsabile Laboratorio delle Donne; Gegé Nastasi, poeta; Giulio Iudicissa, scrittore; Gemma Calabrò, autrice; Angela Campana e Marisa Lucisano, interpreti. Il Duo Sweet Dreams, composto da Maria Grazia Russo e Giacomo Nicoletta, ha allietato la serata con brani della tradizione popolare calabrese. L’evento, organizzato da Mondiversi Ets, il cui presidente è Antonio Gioiello, ha avuto il patrocinio del comune di Corigliano-Rossano e l’inserimento nel cartellone del Maggio dei libri 2024, quest’anno con lo slogan ‘Se leggi ti lib(e)ri’.
Francesca Stillittano entra nel partito Azione. Ex vicesindaco di Montebello Jonico e attuale consigliera comunale, Francesca è un’avvocata esperta in diritto di famiglia e impegnata nell’assistenza legale alle donne vittime di violenza. La sua adesione rappresenta un importante passo avanti per il nostro partito, che continua a crescere e ad attrarre personalità di grande spessore e competenza. Francesca Stillittano ha dichiarato: “Entro in Azione perché il partito è in piena sintonia con i principi cardine del mio intendere e fare politica. Ringrazio il segretario provinciale Santo Danilo Suraci con il quale mi sono interfacciata continuamente in questi mesi, fino ad arrivare alla mia adesione ad Azione, che è un atto di fiducia verso la linea meritocratica e liberale che proprio Suraci sta cercando di portare avanti.”
La carriera di Francesca Stillittano è segnata da un impegno costante e profondo per la comunità. Mediatrice familiare e penale, con specializzazioni in ambito pedagogico e criminologico, è stata eletta nel 2021 al Consiglio comunale di Montebello Jonico per la lista civica “Diamoci una mano”. La sua esperienza come vicesindaco si è conclusa per divergenze politiche con il sindaco, portandola a prendere ufficialmente le distanze dal gruppo “Diamoci una mano”.
Nel 2018, Francesca Stillittano è stata eletta Coordinatrice dall’Assemblea del LP-PC (Laboratorio Politico – Patto Civico), un’associazione nata dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose del Comune di Reggio Calabria. Questo laboratorio politico è stato un esempio di democrazia partecipata, un luogo dove i cittadini potevano incontrarsi, informarsi e confrontarsi per trovare soluzioni ai problemi della vita politica cittadina. La sua storia e il suo impegno testimoniano una dedizione sincera e concreta alla politica del fare, in linea con i valori di Azione. Siamo certi che Francesca Stillittano apporterà un contributo significativo e determinante per il nostro partito e per la nostra comunità.
Reggio Calabria: inaugurati i locali della UOC Neuroradiologia del GOM
Inaugurati i nuovi locali della U.O.C. Neuroradiologia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. All’inaugurazione erano presenti, oltre alla Direzione Strategica del G.O.M. guidata dal Commissario Straordinario Dr. Gianluigi Scaffidi, il Garante della Salute Regionale, Dott.ssa Anna Maria Stanganelli, il Presidente dell’Associazione Italiana di Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica (AINR), Prof. Ferdinando Caranci. Il Dr. Antonio Armentano, Direttore della U.O.C. Neuroradiologia, ha aperto gli interventi facendo un excursus della storia del reparto ed omaggiando i suoi predecessori alla guida del reparto. È poi passato a spiegare l’importanza per i pazienti dell’acquisizione dei nuovi macchinari di ultima generazione, tra cui la Risonanza Magnetica 3 Tesla e la TC nuova da 640 strati, le quali, per la loro capacità di fornire immagini ad altissima risoluzione e con elevato dettaglio, garantiscono una straordinaria accuratezza nella diagnosi. Non solo, la RM accorcerà drasticamente il tempo necessario per l’esame con notevole vantaggio per il paziente e risparmio per l’Azienda Ospedaliera. Il tutto determinerà, inoltre, un importante accorciamento delle liste d’attesa.
La nuova dotazione tecnologica in capo alla Piastra Radiologica del G.O.M. vede dunque i seguenti macchinari: 2 RMN 3 Tesla, 1 RMN 1.5 T, 2 TC 640 strati, 3 TC 128 strati, 1 TC 64 strati. Inoltre, la Neuroradiologia si è dotata di software d’intelligenza artificiale (Rapid, Quantib, AICE) in grado di coadiuvare i medici nell’offrire risposte diagnostiche celeri e accurate ai malati oncologici o affetti da malattia demielinizzante. Il Dr. Armentano ha concluso ringraziando le varie dirigenze che si sono succedute supportando il lavoro del reparto, e in particolare il Commissario Scaffidi, il Direttore Sanitario Aziendale, Dr. Salvatore Costarella, e il Direttore Amministrativo, Dott. Francesco Araniti, la U.O.C. Provveditorato e la U.O.C. Gestione Tecnico Patrimoniale, che hanno provveduto in tempi strettissimi all’acquisizione dei macchinari ed al rinnovo dei locali. Il Prof. Caranci e la dott.ssa Stanganelli si sono dichiarati concordi nel considerare l’evento odierno un importantissimo traguardo per la Sanità Calabrese, proprio per le risposte che le nuove tecnologie possono offrire al bisogno di salute dei cittadini. Il Dr. Scaffidi ha concluso gli interventi ricordando anch’egli tutti coloro che negli anni hanno guidato la Neuroradiologia di Reggio Calabria e definendo ciò che è stato fatto “una vera e propria impresa”. “Per la farraginosità delle procedure e per le tempistiche ristrette con le quali è stato realizzato il nuovo sito, ciò che la squadra del G.O.M. ha fatto non ha eguali”.
Il Commissario si è unito ai ringraziamenti del dr. Armentano ed ha sottolineato la vicinanza della Regione Calabria, nella persona del Presidente Roberto Occhiuto, il quale sta supportando il processo virtuoso che l’Ospedale di Reggio Calabria sta ponendo in atto: “circa venti giorni fa abbiamo presentato la Breast Unit, stamattina siamo stati al Convegno GITMO-Ail, insieme al Direttore del Centro Trapianti Midollo Osseo, dr. Massimo Martino, che sta facendo un’attività straordinaria, ed adesso siamo qui ad inaugurare i nuovi locali della Neuroradiologia. Questi sono chiari segnali che il G.O.M. sa valorizzare le sue eccellenze ed investe bene le risorse che la Regione mette a disposizione a tutela delle Salute della collettività”.
Unioncamere Calabria: a Lamezia Terme il Consiglio Generale della Fai Cisl
Si svolgerà il 29 maggio 2024 alle 9.30 presso la sede di Unioncamere Calabria a Lamezia Terme (Cz), il Consiglio Generale della Fai Cisl Calabria dal tema: “Persona e innovazione per coltivare un modello di sviluppo equilibrato e armonioso”. La Federazione regionale per l’occasione ha inteso organizzare la presentazione del libro “È giusto ringraziare” di Vincenzo Conso, edito da Agrilavoro Edizioni, testo che raccoglie i messaggi dal 1974 al 2023 della Conferenza Episcopale Italiana per la Giornata del Ringraziamento. Un momento di confronto a più voci sulle varie e interessanti considerazioni dei messaggi delle Giornate del Ringraziamento che mettono in evidenza il valore della vita, del lavoro, della rappresentanza e delle comunità sindacali e del rapporto tra persone e ambiente. All’iniziativa saranno presenti, assieme al Segretario Generale della Fai Cisl Calabria e all’autore del libro e Presidente della Fondazione Fai Cisl – Studi e Ricerche Vincenzo Conso, il Segretario Generale della Cisl calabrese Tonino Russo e il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota, che concluderà i lavori del Consiglio regionale.
Previsti anche i contributi del Rettore dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria Giuseppe Zimbalatti, di Vincenzo Bova, Professore Ordinario di Sociologia dell’Università della Calabria, del sacerdote Don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità Progetto Sud e dell’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo. A moderare i lavori Domenico Santangelo, Professore di Teologia morale della Pontificia Università Lateranense di Roma. Presenti tra gli ospiti anche i referenti delle organizzazioni professionali agricole e della cooperazione, i rappresentanti delle comunità religiose ortodosse, islamiche ed ebraiche della Calabria. “Riteniamo che questa iniziativa possa rappresentare una interessante occasione per riflettere sul lavoro agricolo e il valore del presidio umano – dichiara il Segretario Generale della Fai Cisl regionale Michele Sapia – sulla necessità di mettere al centro la persona e la sua relazione con il territorio in una visione solidale e di fratellanza. Una riscoperta dei principi che stanno alla base del vivere come comunità, ma anche un invito ad impegnarsi per coltivare, specie nell’era dell’intelligenza artificiale, modelli di sviluppo etici e sostenibili, per un vero lavoro agricolo di qualità”.
Incendiati i rotoli del manto erboso di Catona, Falcomatà incredulo: “Questo è uno schifo”
Questa mattina alcuni ignoti hanno dato fuoco al manto erboso che doveva esser istallato nel campo di Catona. Il finanziamento era stato predisposto per la riqualificazione del campo di gioco e del campo polivalente con diversi servizi attigui. Secondo programma erano previsti il riammodernamento degli impianti di illuminazione, raccolta di acqua reflua e meteoriche e molti altri rifacimenti intorno la struttura. Adesso, purtroppo, è andato tutto in fumo. Sui social il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà ha esternato tutta la sua incredulità e rabbia: “Questo è lo scenario che ci siamo ritrovati al campo di Catona. Questo che sta andando in fumo sono i rotoli del manto sintetico che dovevano esser messi sul campo. La polizia ha già accertato che si tratta di un incendio doloso e non naturale e li ringrazio per il lavoro svolto. Non so cosa pensare perché non ha senso tutto questo. Siamo stanchi di tutto questo. C’era l’attenzione da parte di tutti e adesso viene bruciato il tutto. Non ho parole per spiegare ciò e ho voluto condividere questo con tutta la cittadinanza. Domandiamoci se ne vale la pena visto che idioti hanno fatto questo. Non so se siamo in grado di ripartite e se e quando farlo, perché dobbiamo trovare i fondi. Noi da soli non possiamo andare da nessuna parte. Questo è uno schifo”.
Si è tenuta allo stadio comunale “Oreste Granillo” la presentazione ufficiale del corso per allenatori Uefa–C, organizzato dal settore tecnico della Figc in collaborazione con la Federazione Italiana Allenatori Giuoco Calcio – Gruppo Provinciale di Reggio Calabria (Aiac) e con il patrocinio dal Comune e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. All’iniziativa, che ha coinvolto i 40 corsisti selezionati, sono intervenuti il consigliere regionale Figc, Giovanni Cilione, il Presidente dell’Aiac Calabria, Girolamo Mesiti, il Presidente Aiac della provincia di Reggio Calabria, Pasquale Sorgonà, ed il sindaco Giuseppe Falcomatà che ha sottolineato l’importanza della formazione nello Sport inteso, soprattutto, come un vero e proprio diritto di cittadinanza. Presenti anche l’assessore comunale Carmelo Romeo ed il consigliere delegato allo Sport, Giovanni Latella.
Al termine del corso, i partecipanti meritevoli otterranno l’abilitazione tecnica per la conduzione di squadre giovanili di società appartenenti alla Lega Nazionale Professionisti Serie A, alla Lega Nazionale Professionisti Serie B, alla Lega PRO, alla Lega Nazionale Dilettanti ed al Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica.Le lezioni si concluderanno il prossimo mese di giugno e, grazie al coinvolgimento del Comune di Reggio Calabria, sia la parte teorica sia la parte tecnica si stanno svolgendo nella prestigiosa location dello stadio “Oreste Granillo”.
Tutto pronto per il Campionato Italiano di Automobilismo Mannoli – Gambarie
Un’attesa durata anni, finalmente arrivata nel 2024 al meritatissimo traguardo della massima titolazione conferita da Aci Sport alle gare di slalom: la sfida fra Mannoli e Gambarie, che si corre sulla metà superiore dello splendido percorso della leggendaria cronoscalata Santo Stefano-Gambarie, animerà il fine settimana della Città Metropolitana, grazie all’arrivo dei migliori specialisti nazionali della velocità con le postazioni. Allo start anche Luigi Vinaccia, istituzione assoluta del motorismo nazionale con quattro titoli italiani e oltre 300 vittorie a curriculum, il tricampione Salvatore Venanzio ed il due volte tricolore Michele Puglisi, oltre ad Emanuele Schillace, Salvatore Arresta e ad altri protagonisti assoluti.
Fra i piloti locali, le speranze reggine per la Top5 finale sono alimentate dal veterano Carmelo Scaramozzino e dal giovane Gaetano Rechichi. Eccezionale l’impegno umano, economico ed organizzativo sostenuto ancora una volta dalla Scuderia Piloti per Passione, capitanata da Giuseppe Denisi, che per i vent’anni della propria attività vede meritatamente coronati i propri eccezionali sforzi. Unanime il giudizio molto positivo sul percorso da parte dei piloti provenienti da fuori regione, che lo hanno convintamente definito fra i migliori o il migliore in assoluto del campionato. La SS184 del segmento interessato resterà chiusa dalle 8.30 fino al tardo pomeriggio, pertanto la viabilità per arrivare a Gambarie si concentrerà sulla SS183, per chi arriva da Reggio Calabria.