L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria comunica che a causa di un intervento programmato alla rete idrica comunale, nella giornata di domani venerdì 31 marzo 2023, potrebbero verificarsi disservizi idrici nel comprensorio della ex VIII circoscrizione – Croce Valanidi.
Filippo Francesco Idone
All’interno di una gremita sala Boccioni di Palazzo Alvaro si è svolta la cerimonia di ratifica formale del gemellaggio tra la Città Metropolitana di Reggio Calabria, rappresentata nell’occasione dal delegato Filippo Quartuccio, e quella greca di Erymanthos. Una cospicua delegazioni di ragazzi e ragazze greci ed italiani hanno rappresentato ai presenti i punti fondamentali di quello che vuole essere non un semplice interscambio ma una vera e propria contaminazione virtuosa sui valori cardine della democrazia, della partecipazione attiva, dell’essere nei fatti “comunità europea” e nel promuovere consapevolezza di cittadinanza per limitare fenomeni di discriminazione e garantire al massimo gli stessi diritti ad ogni soggetto dei Paesi coinvolti.
La città di Erymanthos ha caratteristiche, per molti versi, simili a quella di Reggio, a livello geomorfologico soprattutto, e la scelta è ricaduta non a caso su di essa e sulle sue aree rurali che presentano similitudini socio-culturali con quelle reggine. Un percorso, questo, nato nel 2019 grazie all’allora Dirigente Francesco Macheda della Città Metropolitana supportato dal prezioso lavoro della funzionaria Maria Quattrone, posto in essere fino a ieri anche con la nuova Dirigente Maria Teresa Scolaro.
Promossa dall’Associazione “Apice”, rappresentata dalla presidente Alessandra Coppola, questa sinergia istituzionale e culturale si è rivelata fattivamente uno strumento prezioso per mettere una prima pietra a quel ponte che lega da millenni la Calabria ed in particolare il territorio reggino all’antica Grecia cui è dovuta la stessa fondazione di Rhegion.
Non solo patrimonio linguistico, basti pensare alla cospicua comunità grecanica presente sul territorio della Città Metropolitana, ma un vero e proprio modo di sentire comune identitario che permane quale traccia indelebile dell’essere stati Magna Grecia. Un sentire che si declina e si traduce, ad oggi, in moltissimi aspetti della vita sociale, culturale , religiosa del territorio reggino, ma anche attraverso pratiche artigianali o agricole che richiamano le tradizioni millenarie tramandate proprio dall’antica discendenza greca.
Grande entusiasmo da parte di tutti gli attori di questo significativo evento che sigla un abbraccio tra due realtà destinato a divenire una “prima pietra” contro l’euroscetticismo nel nome di una oggettiva cooperazione tra popoli come vuole la costituzione stessa dell’Europa Unita nella sua base valoriale. Il Consigliere delegato Filippo Quartuccio, ringraziando tutti coloro che si sono spesi dal 2019 ad oggi, a partire dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, per rendere possibile questa storica firma, ha dichiarato che “si tratta di un momento molto importante per il nostro territorio”. “Oggi – ha aggiunto il delegato – andiamo a sottoscrivere un patto di gemellaggio che ci impegna a potenziare i legami di solidarietà e di fratellanza, in senso sociale, culturale ed istituzionale, tra i due popoli. Crediamo tanto in questo impegno della nostra CIttà Metropolitana di aprirsi alla realtà europea. Un progetto che nasce proprio con la Grecia perché inquadrato nel contesto che richiama alle origini del nostro popolo, a quei padri fondatori che per primi approdarono sulle coste meridionali della nostra Penisola ponendo la prima pietra della nostra antica Rhegion. Un gemellaggio dunque che punta a celebrare e valorizzare l’enorme patrimonio storico e culturale che deriva proprio da quella tradizione e che quella civiltà ci ha donato in eredità. Siamo convinti che anche attraverso iniziative come questa si possa accrescere e valorizzare il patrimonio identitario che è proprio del nostro territorio e che costituisce un valore aggiunto anche in termini di attrattività culturale e turistica”.
Tutta l’iniziativa è stata accompagnata musicalmente dall’associazione “Corde Libere” quale soggetto che opera ricerca e pratica di commistione di linguaggi musicali tradizionali. Un gemellaggio, quindi, che nasce come esempio di cittadinanza attiva grazie alla proposta ed al ruolo cruciale di associazioni del territorio che sono riuscite ad individuare e consolidare il giusto rapporto con le Istituzioni per produrre un grande risultato di democrazia in grado di incidere concretamente sulle opportunità civili, culturali e finanche economiche dei territori da oggi uniti da quello che non è più semplicemente un “filo invisibile”.
“Dobbiamo smentire quanto contenuto nell’articolo di oggi sulla Reggina. La posizione del Presidente Marcello Cardona è stata archiviata dalla Procura federale senza nessun “patteggiamento” o qualsiasi altro accordo, così come scritto oggi erroneamente su La Gazzetta dello sport. La Procura Federale, dopo aver esaminato la documentazione prodotta, ha ritenuto che sussistessero le condizioni per archiviare immediatamente la sua posizione e di conseguenza ha formulato in tal senso la prescritta richiesta alla Procura Generale dello Sport del Coni. Reggina ribadisce ancora una volta di aver sempre operato nella più assoluta legalità e trasparenza senza che vi sia bisogno di ricorrere a riti alternativi che possano prevedere l’applicazione di qualsiasi sanzione”.
Questa la nota della società.
Calcio, Rapani tuona: “Professionisti e dilettanti puntino sui vivai”
“Il calcio italiano punti sui vivai, le società sull’azionariato popolare e si schierino un numero minimo di 10 atleti in possesso dello status di “atleta di formazione italiana”. Sono questi i tre principali obiettivi di un disegno di legge depositato nei giorni scorsi per il quale sono primo firmatario, insieme ad altri colleghi senatori”». È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Giustizia, Ernesto Rapani.
«L’obiettivo è quello di simulare il modello Barcellona, ricorrendo allo strumento dell’azionariato popolare nelle società sportive professionistiche e dilettantistiche anche attraverso le piattaforme autorizzate di “crowdfunding”. In tempi di crisi per il calcio italiano sia in termini sportivi che economici – sottolinea il rappresentante di Fdi – abbiamo immaginato un calcio più coinvolgente, appassionante, alla cui base dei club ci siano i tifosi. Il calcio in Italia è lo sport più rappresentativo, un asset di fondamentale importanza all’interno del Sistema Paese, in grado di coinvolgere 4,6 milioni di praticanti, con circa 1,4 milioni di tesserati per la Figc ed un fatturato stimabile in 4,7 miliardi di euro. In pratica, circa il 12% del PIL del calcio mondiale viene prodotto nel nostro Paese. Tuttavia, questo sport sta attraversando, ormai da dieci anni, momenti di grande criticità. Il calcio professionistico evidenzia, infatti, un profilo estremamente preoccupante dal punto di vista della sostenibilità economico-finanziaria – sottolinea Rapani – a fronte di uno squilibrio strutturale che già prima della pandemia risultava particolarmente accentuato: nei 12 anni analizzati prima dell’impatto del Covid-19, infatti, il calcio professionistico italiano ha prodotto un rosso aggregato pari a circa 4,1 miliardi di euro”.
“Dati ed analisi che mi hanno spinto ad immaginare un calcio governato diversamente e che promuova gli atleti. Il primo intervento posto in essere nel disegno di legge è quello, dunque, di introdurre nell’ordinamento degli strumenti in grado di coinvolgere i tifosi e di renderli direttamente responsabili rispetto alla proprietà e all’organizzazione delle società sportive professionistiche e dilettantistiche. In pratica, si vogliono sviluppare forme e condizioni di azionariato popolare per le società sportive professionistiche e dilettantistiche, come avviene, peraltro, già in altri Paesi europei. Alcune società calcistiche della massima serie, soprattutto quelle di vertice, per coprire le spese di gestione, in aumento e in gran parte assorbite dagli stipendi dei giocatori, a fronte della notevole diminuzione delle entrate durante il lungo periodo di chiusura degli stadi a causa della pandemia, sono state costrette a ricorrere a consistenti prestiti bancari con alti tassi di interesse che gravano sui bilanci per decine di milioni l’anno. Pertanto – spiega ancora Ernesto Rapani – l’iniezione di capitale, stabile e non gravato da interessi, nelle casse delle società calcistiche da parte dei tifosi, nella veste di soci investitori mediante l’azionariato popolare e diffuso, si rende necessaria per ridurre l’esposizione debitoria delle stesse società e garantire loro stabilità e solidità finanziaria nel lungo periodo. Accanto all’azionariato popolare la proposta di legge propone dei criteri coma la creazione di scuole di formazione per giovani atleti all’interno delle società sportive professionistiche di calcio; la promozione di meccanismi premiali per le società sportive e dilettantistiche che impiegano almeno il 3% del fatturato per il rinnovamento degli impianti sportivi; la partecipazione a ogni gara di un numero minimo di 10 atleti in possesso dello status di “atleta di formazione italiana”; la promozione sentita la Federazione Italiana Giuoco Calcio, di una riforma del sistema che consenta un maggiore accesso dei giovani atleti del vivaio alla serie A”.
“Il disegno di legge è stato firmato – conclude il senatore Rapani – anche dai colleghi Russo, Petrenga, Sigismondi, Rosa, Farolfi, Mennuni, Gelmetti, Liris e Orsomarso”.
Genoa-Reggina, Inzaghi fa la conta degli infortunati: Ricci, Pierozzi, Galabinov e Obi out. In dubbio Fabbian
Testa, cuore e gambe. La Reggina è attesa dall’importante anticipo sul campo del Genoa, il valore dell’avversario è sotto gli occhi di tutti ma gli amaranto sono pronti a vendere cara la pelle per tornare a muovere una classifica che rimane importante. “Grazie anche al lavoro svolto da Gilardino-dichiara Mister Inzaghi-, il Genoa negli ultimi mesi ha dimostrato di essere una corazzata non solo sulla carta. Affronteremo la squadra più forte del campionato, ma queste valutazioni per noi non devono certo rappresentare un alibi, bensì una carica ulteriore sotto il profilo degli stimoli e del senso di responsabilità. Il fatto di essere tra le cinque squadre che fino ad oggi sono riuscite a battere i rossoblù, deve spingerci a credere in noi stessi e capire che non siamo e non possiamo essere quelli visti contro il Cagliari. A Genova voglio rivedere la mia Reggina, quella che ha regalato grandi emozioni e se l’è giocata con chiunque. Lo meritano la proprietà e la società, lo meritano la città ed i tifosi e lo meritano anche i miei ragazzi, che nonostante i recenti risultati negativi ad oggi sono ancora lì, tra le prime, a giocarsi un posto nei playoff”.
Inzaghi-Gilardino, il passato non si dimentica. “Sono davvero contento per quello che sta facendo, è un bravissimo ragazzo oltre che un tecnico preparatissimo- Il suo percorso non mi sorprende, domani saremo avversari ma siamo e saremo sempre grandi amici. Insieme abbiamo ottenuto grandi vittorie da calciatori, rivederlo è sempre un piacere“. Al Ferraris si prevede un’affluenza record. “Un altro stimolo in più, anche perché pure il settore riservato ai nostri tifosi farà registrare un colpo d’occhio da categoria superiore”. Venerdì sera, il tecnico amaranto taglierà il traguardo delle 300 panchine tra i professionisti. “Una bella soddisfazione, che però passa nettamente in secondo piano rispetto all’importanza di tornare a fare punti”.
Sui possibili cambiamenti. “Noi dobbiamo mantenere intatte le certezze che abbiamo costruito in nove mesi di lavoro e sacrificio. Non sono i moduli a fare la differenza, ma l’atteggiamento e l’interpretazione“. Capitolo indisponibili. “Siamo fieri ed orgogliosi dell’esordio con l’Under 21 di Pierozzi e Fabbian, ma purtroppo non sono tornati nelle migliori condizioni da questo doppio impegno. Niccolò è infortunato ed a Genova non ci sarà, mentre per Giovanni deciderò solo a ridosso della partita, visto che in questa settimana non l’ho avuto mai a disposizione. Per il resto, alle assenze ormai note di Obi e Ricci si aggiunge quella di Galabinov, anch’esso infortunato”.
L’associazione culturale Le Muse “Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria continua i suoi appuntamenti con cadenza settimanale e lo ha fatto questa settimana organizzando un incontro con la garante regionale della salute prof.ssa Anna Maria Stanganelli. Un incontro all’insegna del dialogo condiviso e che ha visto l’apertura con la presenza del prestigioso Coro Laudamus diretto dai maestri Enza e Marina Cuzzola per un momento di interazione tra le varie arti che hanno interpretato aree sacre del repertorio quaresimale.
Un appuntamento che, ha dichiarato in apertura di manifestazione Giuseppe Livoti presidente Muse, approfondisce con un’alta carica regionale, ciò che esprime la Costituzione Italiana in merito alla tutela del diritto alla salute. Nell’art. 32 della Costituzione si legge: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana “. Così, lo Stato Italiano tutela i propri cittadini. In particolare, il diritto alla salute è stato concepito sotto diversi profili, sia come diritto individuale, che come diritto collettivo.
La delegata Muse area medico scientifica dott.ssa Stefania Isola, nota allergologa e professionista calabrese si è soffermata nella sua prefazione sul diritto alla salute, concetto che intende una condizione di benessere fisico, mentale e sociale. Una condizione, questa, che permette a tutti gli attori sociali di integrarsi nel loro ambiente naturale e comunitario. Pertanto, il diritto alla salute va preservato e tutelato giuridicamente, da tutti quegli elementi che ne compromettono il raggiungimento. E’ un problema anche di tipo culturale, dice la Isola, un diritto costituzionale e per chi la applica quasi una missione. Occorre interfacciarsi anche con il personale del mondo medico e soprattutto creare campagne di sensibilizzazione su varie tematiche per informare ed al tempo stesso occuparsi di salute senza protestare sempre o recriminare diritti che dovrebbero essere fondamentali per i cittadini ha concluso la professionista e delegata Muse. La Garante Stanganelli ha subito ricordato come il diritto alla salute è un diritto universale umano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata tra le prime Istituzioni a pronunciarsi in termini di diritto alla salute e la regione Calabria ha nominato la prima garante della storia della regione Calabria, nonostante tale figura è da più di 10 anni era prevista tra le cariche ma mai nominata.
L’Elezione del Garante della Salute della Regione Calabria (art. 4, legge regionale 10 luglio 2008, n.22)” è stata fatta ai sensi dell’art. 1 della legge regionale n. 22 del 10 luglio 2008 istituito presso il Consiglio regionale della Calabria l’Ufficio del Garante della Salute cui è attribuito il compito di verificare la piena attuazione nel territorio regionale dei diritti di tutte le persone, di ogni colore, religione, cultura ed etnia, compresi i detenuti, in materia di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Io, ha spiegato al numeroso pubblico presente, la Stanganelli, intervengo a richiesta dei cittadini, di formazioni e associazioni, per vigilare sul rispetto della personalità e della dignità del cittadino in rapporto alla fruizione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, segnalando alle competenti amministrazioni fattori di rischio o di danno a causa di carenze e di situazioni inadeguate dal punto di vista ambientale, organizzativo, strutturale e igienico-sanitario. Sin dalla mia recentissima nomina sto incontrando e conoscendo tantissime realtà, anche quelle del mondo medico ospedaliero che spesso, vive difficoltà per aggressioni fisiche o verbali o ancora mi sto battendo per l’approvazione della graduatoria dei medici di base. E a tal proposito è già una grande vittoria il fatto stesso che, dopo il 1998 nel comune di Staiti su mio interessamento e anche del già presidente del Consiglio Comunale Leone Campanella che ne segnalò l’anomalia, presto ritornerà il medico di base.
Sto incontrando anche diverse personalità come il procuratore Bombardieri: con lui un colloquio franco, sincero, volto a trovare una sinergia tra le istituzioni per ricondurre ai livelli essenziali le prestazioni e i servizi di assistenza che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire, riportando il cittadino al centro delle scelte politiche e sociali, dopo anni di tagli alla Sanità. Anche una visita istituzionale alla Corte d’Appello di Reggio Calabria con il già presidente Dott. Luciano Gerardis dialogo forte ed intenso; il ricordo del magistrato Lilia Gaeta, recentemente scomparsa, in occasione della Giornata Mondiale contro il cancro e l’istituzione di un Premio annuale in sua memoria o ancora l’incontro con il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli, da oltre 25 anni impegnato a denunciare l’allarmante e drammatica situazione sanitaria (con le tante lotte fatte, su questo tema, in particolare in Calabria), che ha da sempre richiesto la nomina del Garante della Salute figura mai eletta dal 2008. La postfazione del socio Muse dott. Demetrio Costantino, già Primario Unità Operativa Complessa di Pediatria, ha evidenziato una triste situazione, poiché la Calabria ha il peggior sistema sanitario. Tutto parte dice Costantino, dallo storico taglio degli ospedali, posti letto ed operatori sanitari in ossequio al piano di rientro. Il lungo commissariamento non ha risolto nulla e la scarsa qualità della classe politica ha creato un sovraccarico ed appesantimento delle situazioni dalle ore di sovraccarico lavorative ad un mancato turn over del personale. Occorre dunque ha concluso il noto pediatra Costantino, una ridefinizione della rete territoriale, una medicina territoriale e una rete ospedaliera adeguata per dare dignità al malato ed equità di accesso alle cure.
Mantenere vivo il ricordo di un grande uomo e professionista, il dr. Domenico Nicolò Pandolfo: è questo lo spirito che ha animato l’incontro tenutosi ieri nell’Aula Spinelli del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria. Alla presenza del figlio Marco, il Commissario Straordinario dr. Gianluigi Scaffidi ha voluto onorare il ricordo del dr. Pandolfo (che tutti chiamavano Nicola) attraverso un atto istituzionale al quale hanno preso parte amici e colleghi di lavoro i quali hanno tracciato il profilo di un professionista intransigente e severo – prima di tutto con se stesso – ma anche di un uomo buono e generoso che il 20 marzo del 1993 fu ucciso a Locri, dove era consulente di quel nosocomio, con sette colpi di pistola. Le cronache dell’epoca collegarono il delitto ad un delicatissimo intervento neurochirurgico non riuscito.
Durante l’incontro, il Commissario ha delineato tutto il percorso professionale del dr. Pandolfo a Reggio Calabria: fu allievo del prof. Romeo Eugenio Del Vivo, neurochirurgo di fama europea formatosi a Zurigo e chiamato a dirigere il nuovo reparto di Neurochirurgia, unità che successivamente Pandolfo guidò brillantemente, nonostante le numerose problematiche del tempo. “Avevamo difficoltà a reperire i materiali, eravamo sforniti di tutto – racconta il Commissario che con il dr. Pandolfo ebbe la fortuna di lavorare per lungo tempo – ricordo che negli anni ’80, quando arrivarono le prime T.A.C., Pandolfo riuscì ad ottenerne una. Era la prima T.A.C. pubblica da Napoli in giù. Quando arrivò alla stazione, andammo a prenderla personalmente, Nicola in testa e noi a seguire, perché giravano voci di sabotaggio.”
Il dr. Scaffidi ha ricordato ancora: “Ci ha formati con la sua intransigenza, incentivandoci e a dare il massimo, lavorando costantemente e a ritmi serrati.” Personalità mite e al tempo stesso determinata, il dr. Pandolfo creò un metodo di lavoro pionieristico per l’epoca, che ha posto le fondamenta per la costruzione della Neurochirurgia a Reggio Calabria e per la crescita dell’Ospedale attraverso una sorta di effetto trascinamento di cui ha giovato, e tutt’ora giova, a tutto il G.O.M.
In molti hanno voluto onorare il ricordo del dr. Pandolfo attraverso la propria testimonianza: il dr. Francesco Turiano, Dirigente Medico della U.O.C. di Neurochirurgia, ha parlato di lui come di “un maestro che pretendeva l’efficienza del reparto e il rispetto del malato”; il dr. Enzo Pensabene ha commentato “Ha lasciato tanto a chi ha avuto la fortuna di vivere una parte della propria vita accanto a lui. Molto di quel che abbiamo fatto lo dobbiamo a lui.”
Infine, il ricordo del figlio Marco che, pur commosso per le parole di stima e affetto di quanti hanno conosciuto e reso omaggio al padre, non ha nascosto vivo rammarico nei confronti delle amministrazioni che hanno colpevolmente dimenticato la famiglia Pandolfo, dimostrandosi perfino sorde alle richieste di intitolare una via al compianto primario che per ben 18 anni ha vissuto a Reggio Calabria, dando letteralmente la vita per la città. “Ho iniziato un percorso di condivisione della mia storia – ha evidenziato Marco Pandolfo – per ricordare ed onorare la figura di mio padre e lo faccio raccontando la sua storia nelle scuole e nei programmi di riabilitazione. Ci sono medici che fanno i professori, medici che si occupano di questioni burocratiche – ha proseguito Pandolfo – e poi ci sono medici come mio padre e il dr. Girolamo Marino – primario di Chirurgia all’Ospedale di Locri che nel 1988 venne ucciso per aver operato una bimba che, dopo essersi svegliata dall’anestesia, entrò in coma e morì 2 giorni dopo (n.d.r.) –, che operano e tentano di salvare vite e poi muoiono loro stessi nell’adempimento di un loro dovere. Darò sempre la mia disponibilità a discutere di tutto, anche della criminalità organizzata, però lo farò ai giovani sperando che durante la loro crescita non siano travolti dall’ignavia.”
Come lo stesso Marco Pandolfo ha affermato durante il suo intervento “una società senza riconoscenza non si può definire una società civile” ed è per questo motivo che è doveroso ricordare l’esperienza del dr. Domenico Nicolò Pandolfo che tanto ha dato a Reggio Calabria e, in particolare, all’Ospedale che tutt’oggi vive delle intuizioni di quell’epoca, delle idee e degli insegnamenti di maestri come il dr. Pandolfo. Il suo deve essere un esempio da seguire ogni giorno nella pratica quotidiana di un mestiere che è prima di tutto vocazione e dedizione profonda, nella consapevolezza che senza conoscenza del passato non può esserci alcun futuro.
Madonna Santissima delle Grazie: Versace presente alla presentazione del progetto
Il sindaco metropolitano facente funzioni, nel corso del suo intervento, ha ringraziato i numerosi fedeli presenti per “avermi voluto in mezzo a voi in questo momento così sentito, delicato e importante, in cui si percepiscono appieno il sentimento e l’unione di una comunità”. Un pensiero lo ha, poi, dedicato al sindaco Pittari ed alla sua amministrazione che “hanno inteso coinvolgere tutta la cittadinanza metropolitana in un evento che parla di cultura e che permette di riscoprire la bellezza e l’unicità dei nostri antichi borghi”.
“Il santuario maggiore di San Giovanni di Gerace – ha detto Versace – è uno dei gioielli che costituiscono il patrimonio storico e artistico inestimabile che la Calabria può mettere a disposizione dell’intero Paese. Ed è proprio questo lo sforzo che, come Città Metropolitana, stiamo mettendo in campo per far risaltare le peculiarità dei nostri territori, anche attraverso la crescita di un turismo religioso che può rappresentare, davvero, una leva per la crescita e lo sviluppo di borghi pregni di fascino, tradizione e devozione”.
“L’idea di restauro dell’opera di Bernardo Valentino, risalente al 1760 – ha concluso Verace – offre bene l’idea di una realtà che non vuole arrendersi all’esistente, ma che lavora per costruire basi solide su cui far poggiare il futuro di un paese che lotta per affermare le proprie potenzialità. È un esempio per quanti amministrano la cosa pubblica nell’interesse del bene comune e della collettività. Attraverso la storia, l’indagine sulle nostre radici, sul rispetto e la valorizzazione dei beni lasciati dai nostri avi, possiamo costruire percorsi di crescita verso un domani migliore”.
Roccella: prosegue il ciclo di incontri ai 75 anni della Costituzione
Secondo appuntamento con il ciclo di incontri “Cittadini di sana e robusta Costituzione”, l’evento organizzato dall’Amministrazione Comunale di Roccella Jonica in occasione del 75esimo anniversario della firma della Costituzione italiana. Domenica 2 aprile, a partire dalle ore 17.30, al Convento dei Minimi di Roccella si svolgerà l’incontro sul tema “Uguaglianza e diritto al lavoro negli articoli 3 e 4 della Costituzione e prospettive per la partecipazione dei dipendenti alla gestione delle aziende“. Interverranno l’avv. Angelo Rossi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palmi, il prof. Antonio Viscomi dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, il dott. Gerardo Dominijanni, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, e il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra. Modererà i lavori dell’incontro il dott. Giuseppe Colombo, giornalista.
L’associazione Attendiamoci ODV annuncia l’arrivo del musical Pinocchio
Una storia straordinaria, fatta di speranza e di sogni che diventano realtà, all’interno della quale ritrovarsi per seguire le avventure di un burattino fatto di legno ma così profondamente umano. L’Associazione Attendiamoci ODV, all’interno delle proprie attività di servizio ai giovani presenta dunque un nuovo spettacolo carico di emozioni e significati. Tutti i giovani coinvolti (registi, attori, musicisti, coreografi, costumisti ecc.) sono esclusivamente volontari che hanno deciso di dedicare gran parte del proprio tempo libero alla ideazione e realizzazione dello spettacolo. Un lavoro impegnativo, durato mesi, frutto della sinergia di un numeroso gruppo di giovani, da chi calcherà il palcoscenico vestendo i panni dei personaggi della famosa fiaba di Carlo Collodi ai musicisti e cantanti che eseguiranno dal vivo le musiche della inedita colonna sonora composta di Carlo Aurelio Colico, non dimenticando chi ha collaborato nella regia e nelle realizzazioni di costumi e scenografie, ciascuno mettendo a servizio di questa iniziativa competenze, abilità, passione.
Questa la programmazione: due serali (14-15 Maggio) e un matinée (15 Maggio) in due turnazioni (9:00/11:30) dedicato agli Istituti Scolastici della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
E’ possibile prenotare il proprio posto attraverso le seguenti modalità
– In presenza presso la sede, sita in via del Salvatore n. 27, Reggio Calabria;
(lun/ven h. 9.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00)
– Online tramite pagamento Paypal – www.bit.ly/pinocchioilmusical
Le tipologie di biglietto sono le seguenti: Intero/ Ridotto per bambini sotto i 12 anni.
Per gli Istituti Scolastici è stata approntata un’apposita procedura, inviata a tutte le segreterie.
Per ulteriori info è possibile rivolgersi al 320 2591687 o inviare una mail a segreteria@attendiamoci.it