Filippo Francesco Idone
Disastro Fiumarella, Mancuso: “E’ la commozione che vince su tutto”
“E’ la commozione che vince su tutto, nella commemorazione annuale del più grave deragliamento della storia d’Italia avvenuto il 23 dicembre del 1961 sul viadotto della Fiumarella di Catanzaro, a circa un’ora dopo la partenza dalla stazione di Soveria Mannelli del treno delle ‘Calabro – Lucane’, e che oggi ha un duplice significato”. L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, intervenendo all’evento per il sessantunesimo anniversario del disastro della Fiumarella intitolato “Il valore della memoria, il sapere dell’identità” alla Stazione ferroviaria di Catanzaro.
Ha aggiunto: “Il primo significato: non dimenticare le tragedie che hanno segnato la nostra storia. Sia per il dovere della memoria delle 71 persone che hanno perso la vita, quasi tutti studenti che dovevano raggiungere le scuole del capoluogo, che per rendere più coese le nostre comunità al fine di assicurare il diritto al futuro ai nostri giovani. E, secondo motivo, tentare di ricucire gli strappi all’identità culturale di un territorio dalle grandi potenzialità naturalistiche, economiche e culturali che dobbiamo salvaguardare e valorizzare”. Il presidente Mancuso ha ringraziato gli organizzatori e ricordato che “la tragedia, nella ricorrenza dei sessant’anni è stata commemorata in Consiglio regionale lo scorso anno”.
Ha sottolineato: “Per il rispetto che dobbiamo a chi ha perso la vita mentre andava a scuola o a lavorare, l’impegno che le Istituzioni debbono assicurare è il recupero della nostra identità di meridionali, ferita da atavici problemi: l’emigrazione, lo spopolamento delle aree interne, le diseguaglianze sociali e la fuga dei giovani per l’intollerabile divario di opportunità, che per la Calabria significa l’impoverimento del capitale umano, ossia l’elemento fondamentale per qualsivoglia possibilità del riscatto economico e sociale”. Ancora: “Il ricordo di quel dramma, per avere anche una valenza positiva nell’attualità, deve spingerci a intensificare l’impegno, al di là delle differenze politiche e di orientamento culturale, per dotare la Calabria di infrastrutture efficienti, sicure, sostenibili e moderne”.
Il prossimo lunedì 19 dicembre alle ore 17.00, al Convento dei Minimi di Roccella, si terrà un incontro dal titolo “MIGRANTI-PER UNA GESTIONE STRAORDINARIAMENTE ORDINARIA DEL FENOMENO”. Ascolteremo dalla viva voce dei protagonisti la straordinaria esperienza di collaborazione istituzionale, impegno volontaristico e coesione sociale che ha reso possibile quasi 100 interventi di prima assistenza a favore di oltre 11.000 migranti soccorsi in mare e sbarcati al Porto delle Grazie. In uno scenario nazionale nel quale spesso il dibattito attorno al tema migranti oscilla tra opposti estremismi, l’esperienza vissuta a Roccella dà un messaggio forte ed inequivocabile circa il primato dell’esercizio dei doveri istituzionali propri degli organi periferici dello Stato, delle Forze dell’Ordine, della Capitaneria di Porto e della Squadriglia Navale della Guardia di Finanza, dei Comuni interessati, delle Associazioni di Volontariato e delle Organizzazioni non Governative rispetto alla indiscutibile e indiscussa necessità di salvaguardare le vite di decine di migliaia di donne, bambini e uomini che sfuggono da guerre e povertà.
Il sistema di primo soccorso coordinato dalla Prefettura di Reggio ha operato in questo difficilissimo anno in silenzio, senza urlare, senza sconfortarsi mai. Le istituzioni locali ad inizio anno, in considerazione degli aumenti dei flussi, avevano denunciato i pericoli di un possibile collasso del sistema. Gli organi periferici dello Stato hanno raccolto quelle preoccupazioni e le hanno rappresentate ai più alti livelli. E lo Stato, questa entità quasi astratta che chiamiamo a soccorso quando siamo in difficoltà, ha ascoltato ed è intervenuto. Certo, si continua ad operare in una situazione di emergenza, ma tutti insieme si è intervenuti e si interviene per garantire la massima dignità delle persone soccorse. Le comunità locali hanno compreso la nostra azione, condividendola convintamente con uno spirito solidaristico fondato sul quel rispetto sacro del forestiero che è nel DNA dei calabresi, che è proprio della nostra cultura magnogreca. In sintesi, siamo felici che a Roccella si stia scrivendo questa bella pagina di cooperazione e sinergia tra istituzioni e terzo settore che ha reso e rende socialmente accettato un fenomeno che spesso è facile preda di strumentalizzazioni politiche. Lunedì 19 vorremo raccontare tutto ciò non per autocompiacimento, ma per riflettere assieme su ciò che possiamo e dobbiamo fare per migliorarci ancora.
L’incontro, che sarà aperto dagli interventi dei Sindaci di Roccella, di Siderno, di Ardore e di Stilo, offrirà poi le testimonianze di chi opera sul campo: i volontari della Croce Rossa ed i Medici Senza Frontiere. A seguire, la tavola rotonda con gli interventi del Dott. Bruno Megale – Questore di Reggio Calabria, del Ten. Colonnello Alberto Lippolis – Comandante del ROAN della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, del Dott. Roberto Di Palma – Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio e del Dott. Antonio Marziale – Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria. Le conclusioni sono, infine, affidate a S.E. il Prefetto di Reggio Calabria Dott. Massimo Mariani.
Reggio Calabria: il debutto di “Giochiamo per un Sorriso – Inclusive Edition”
“Giochiamo per un sorriso”, nota e consolidata manifestazione benefica promossa in riva allo Stretto dalle Polisportive Giovanili Salesiane, si duplica nel format “Inclusive Edition”, la cui prima edizione è in programma lunedì 19 dicembre 2022, dalle ore 15.30, presso l’Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria. In attesa, quindi, dell’evento “classico” che si terrà nel mese di giugno 2023, gli organizzatori hanno concepito un’ulteriore opportunità per vivere tutti assieme un pomeriggio di sport all’insegna dell’inclusione e della gioia, con protagonisti ragazze e ragazzi con disabilità e ragazze e ragazzi normodotati. Una esperienza di condivisione che sarà ulteriormente arricchita dalla presenza delle atlete paralimpiche Anna Barbaro e Raffaela Battaglia, madrine e ospiti d’onore dell’evento di lunedì. lla manifestazione è associata una raccolta fondi per l’acquisto di una giostrina destinata a persone con disabilità da installare nell’area giochi dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria.
“Giochiamo per un Sorriso – Inclusive Edition” è organizzato dalle PGS Reggio Calabria, in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico Calabria, la comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria e le PGS Calabria, con la consulenza della dott.ssa Graziana Oliverio – Psicologa clinica e dello sport, e grazie alla partecipazione attiva e sentita di numerose associazioni: ASD Polisportiva Team14, Rose Blu, PGS OradonBosco, Associazione Italiana Persone Down – Aipd Reggio Calabria Onlus, ASD Xenium Calcio a 5, Fondo di Solidarietà Luigi Corio, ASD Reghion di Davide Pignata, APD L’Aquilone, Fenix ASD Nuova Fata Morgana e A.GE.DI. onlus. L’evento è inoltre patrocinato dalla Regione Calabria, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria, dalla FAST Confsal Calabria e dalla FIALS Reggio Calabria. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.pgscalabria.it ed i canali social “PGS Reggio Calabria”.
“Dopo l’assemblea nazionale dei delegati e pensionati della Cisl per migliorare la manovra e contrattare le riforme, e visto l’esito dello sciopero indetto da Cgil e Uil, che nei comparti dell’agroalimentare e dell’ambiente ha raggiunto adesioni al minimo storico, siamo ancora più convinti delle nostre ragioni e della necessità di riconoscere sia luci che ombre nella nuova Legge di bilancio: tra gli aspetti negativi, vi è senz’altro la mancanza di attenzione verso il comparto idraulico forestale, in particolare quello calabrese, che dal 2017 ad oggi è passato da un finanziamento di 130 milioni di euro ai 10 milioni previsti dal Pnrr per il 2023”. Lo affermano in una nota congiunta il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota e il Segretario della Federazione calabrese Michele Sapia.
“Il tema dei tagli alla forestazione calabrese – aggiungono i due sindacalisti – purtroppo non è una novità, ma la manovra del Governo è un’opportunità imprescindibile per salvare il comparto: siamo al fianco dei lavoratori e della Regione nel denunciare l’insufficienza delle risorse stanziate, emersa anche all’assemblea nazionale dei delegati Cisl, e ribadiamo che gli investimenti mancati nella cura del suolo e delle foreste si traducono sempre in costi moltiplicati per tutta la collettività”. “Servono modifiche e correzioni – denunciano Rota e Sapia – attraverso il confronto e la concertazione con il Governo nazionale, la Regione, i gruppi parlamentari, e va messa in campo una visione riformatrice del settore coinvolgendo gli enti strumentali e le strutture competenti. In Calabria si contano ormai poco più di quattromila lavoratori forestali, gran parte monoreddito e con un’età media di circa 60 anni, conseguenza della legge del 4 agosto 1984, n. 442, un vero e proprio unicum che, nella sola Calabria, impedisce il necessario ricambio generazionale. Servono investimenti in prevenzione, cura del territorio e attività di rimboschimento da governare tramite il confronto e la buona contrattazione, mentre invece continuiamo a constatare l’abbandono delle aree interne, l’eccessiva cementificazione e il conseguente incremento del dissesto idrogeologico. Chiediamo al Governo e a tutte le forze parlamentari e politiche – concludono i leader della Fai-Cisl nazionale della Fai-Cisl regionale – di sostenere in Commissione e in Aula l’emendamento alla Legge di bilancio per il finanziamento della ‘prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico in Calabria’ per garantire le giuste risorse al comparto forestale”.
Solenne manifestazione per l’intitolazione del Largo in Contrada Luppinari a Croce Valanidi a Francesco Macheda – caporal maggiore e valoroso legionario. Un momento importante ed istituzionale con figure di alto livello ha dichiarato il presidente de “Le Muse” prof. Giuseppe Livoti prima della scoperta della targa poichè il cap. maggiore non è stato mai riconosciuto come servo dedito alla Patria e nè come valoroso soldato ed uomo pieno di stima e benevolenza. Rimasero solo pianti e disperazione da parte di chi lo aspettava a casa e di chi forse ha un vago ricordo di quello che doveva essere il padre tanto desiderato. Così proprio per dare giusto riconoscimento e segno tangibile della sua vita e del suo sacrificio è nata la proposta alla Commissione toponomastica del comune di Reggio Calabria di rendere omaggio e fare memoria nel territorio di appartenenza del caporal maggiore, ovvero Croce Valanidi ed in particolare nella Contrada Luppinari, territorio che ha visto Francesco Macheda vivere con la sua famiglia. Nato il 20 Novembre 1906, Francesco Macheda, figlio di umili contadini, ha servito con fedeltà ed onore la propria patria dal 1926 al 1927. Alla giovane età di 32 anni, Il 5 aprile 1939 fu richiamato alle armi per servire l’Italia nell’invasione italiana dell’Albania. Imbarcatosi a Brindisi, con il 78° reggimento Fanteria “Lupi di Toscana”, raggiunse l’Albania per sbarcare a Durazzo.
Il 3 agosto 1939 presso l’ospedale militare di Tirana (Albania), la sua vita fu spezzata, per cause ancora sconosciute, a seguito di un’emorragia cerebrale causata, forse, da un incidente stradale dell’autocarro sul quale viaggiava il Caporale. Francesco stava rientrando a casa, dopo aver ricevuto il nulla osta per tornare dalla moglie Serafina Logoteta e dai suoi quattro bambini: Antonino (1930 – 2013), Domenico (1932), Leandro (1935 – 2011) e Carmelo (1937-2021). Fece rientro in patria, dopo circa dieci anni, nel 1950, per essere solo un numero (219.445) tra i tanti soldati caduti nel conflitto mondiale. I suoi resti sono custoditi, ma non riconosciuti, presso il Sacrario Dei Caduti “Oltremare” di Bari. Nel 1995, per caso, giunse alla famiglia la notizia che i resti si trovano in un ossario, insieme a quelli di altri valorosi accomunati dalla stessa sorte, i cui nomi sono incisi su lapidi commemorative. Il presidente Muse ha ringraziato la commissione toponomastica del Comune di Rc che ha accolto la proposta di intitolazione dopo avere raccolto la documentazione storica su indicazione del nipote di Francesco Macheda, il signor Carmelo, il quale, in tanti anni ha riunito fonti storiche e memorie del nonno.
L’avv. Federico Milia in rappresentanza della commissione toponomastica si è soffermato sul ruolo delle periferie che rinascono grazie a momenti aggregativi come questo ed al recupero di spazi urbani che diventato luoghi identitari. Presenti tanti rappresentanti delle Forze dell’Ordine, l’Associazione Marinai d’Italia Gruppo M.O.V.M Tommaso Gulli, la Polizia Municipale di Rc e l’Associazione Nazionale Bersaglieri che con Giovanni Romeo ha eseguito il Silenzio” suono associato al ricordo dei caduti, onore espresso per 1 minuto di raccoglimento. La benedizione del parroco don Yves Pascal Nyemb – Sacerdote della Parrocchia ”Maria SS Madre della Consolazione” in Oliveto ed il saluto di don Eduardo Armando Turoni – parroco di San Giovanni Bosco in S. Elia di Ravagnese hanno rimarcato il significato della intitolazione con una solenne sacra benedizione. Un ritorno a casa tra la sua gente: queste le parole della nipote Sara Macheda a fine manifestazione, la quale, ringraziando tutti a fine evento ha fatto memoria sulla figura del nonno da sempre atteso ma mai rientrato nella sua terra natia.
Nella giornata di oggi ricorre il 25° anniversario dalla nascita dell’Unità Operativa di Radioterapia del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Per il dr. Said Al Sayyad ed i vertici aziendali si tratta di un momento propizio per celebrare questo importante traguardo e fare un bilancio sui progressi effettuati dal reparto in questi primi cinque lustri di vita.
“Conosco questo reparto praticamente da sempre – dichiara il Commissario Straordinario del G.O.M., dr. Gianluigi Scaffidi – È un reparto che definisco “miracoloso”, grazie allo splendido clima che il primario Said Al Sayyad ha saputo creare. Grande professionalità e collaborazione per un’attività molto delicata. Qui la gente che viene a curarsi ti guarda negli occhi, chiede speranza e vita. Ed i medici, assieme a tutto il personale che opera all’interno della Radioterapia, sono bravissimi anche in questo, nell’approccio con il paziente anche e soprattutto dal punto di vista umano”.
Il Commissario riferisce poi un episodio accaduto nel 2004, quando rivestiva la carica di Direttore Sanitario dell’ospedale, che rappresenta un significativo incrocio di destini attraverso il quale è passato anche il destino e il futuro della Radioterapia del GOM: “mi si presentò allora un giovane medico palestinese in servizio ai Riuniti, il quale mi disse che avrebbe voluto tornare a casa, probabilmente perché non si sentiva valorizzato appieno per quella che era la sua professionalità. Dopo essermi informato su di lui e dopo aver letto il suo curriculum, gli assegnai l’incarico di Direttore facente funzione del reparto e, grazie a questo, lui decise di restare. Credo che aver trattenuto una persona come Said Al Sayyad a Reggio Calabria, ed in questo ospedale, sia stata una delle scelte più felici della mia vita professionale, perché quello che lui è riuscito a creare è davvero difficile da ripetere. D’altronde – conclude il Commissario Straordinario – la Radioterapia dell’azienda ospedaliera reggina ha fatto eccellenti progressi e ancora adesso io mi sto battendo per ottenere un altro acceleratore lineare per rinnovare le tecnologie presenti nello stesso reparto”.
Un Said Al Sayyad sinceramente commosso apre il suo intervento distribuendo ringraziamenti: alla famiglia; alla la dr.ssa Alberta Capua, il primario che ha di fatto inaugurato l’attività della Radioterapia in quel lontano dicembre del 1997; a tutto personale del reparto; alle Associazioni – l’ass. A.I. e l’ass. Prometeus – che attraverso l’erogazione di borse di studio ci hanno permesso di sopperire alle difficoltà derivanti dal blocco del Commissario e dal blocco del turnover; al Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, la dott.ssa Mariagrazia Arena, per il concreto supporto che ha sempre offerto al reparto; a S.E. il Prefetto, dott. Massimo Mariani; ed, infine, alla Direzione Strategica del G.O.M. “per aver creduto nel nostro progetto, fiducia che ci porterà a dotarci di un nuovo acceleratore lineare di nuova generazione”.
“Quando abbiamo cominciato partivamo quasi da zero – conclude il dr. Al Sayyad – oggi la Radioterapia di Reggio Calabria è in linea con il livello nazionale. Le tecnologie si sono molto evolute, il primo acceleratore lineare dell’epoca corrispondeva più o meno a quello che era il telefono cellulare di prima generazione, un prodotto basico, cioè colpiva indistintamente le cellule malate e le cellule sane. Oggi, così come gli smartphone permettono di svolgere numerose attività, impensabili fino a qualche anno fa, l’acceleratore lineare di nuova generazione è in grado di colpire le cellule tumorali colpendole nel loro movimento e risparmiando le cellule sane. Ed è per questo che noi auspichiamo che ci sia un costante aggiornamento tecnologico, perché solo così possiamo dare risposte in termini di cure e aumentare le prospettive di vita dei nostri pazienti”.
Il dr. Said Al Sayyad ha voluto dedicare un pensiero speciale alla giudice, dott.ssa Lilia Gaeta, scomparsa da circa un mese, paziente per ben diciotto anni della Radioterapia di Reggio Calabria, “dove ha vinto molte battaglie, ma non l’ultima che se l’è portata via”. A margine, l’anniversario è stato festeggiato con un piccolo momento di convivialità tra tutti i Direttori ed i Responsabili delle Unità afferenti al Dipartimento di Oncoematologia e Radioterapico del G.O.M. presente anche il Questore di Reggio Calabria, dott. Bruno Megale., Sebbene siano molti, i venticinque anni rappresentano solo un primo traguardo per un reparto che ha la grande responsabilità di offrire cure a pazienti che combattono la più importante delle battaglie, quella per la vita.
Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha preso parte alla presentazione del libro “La Terra dei Bronzi”, interamente finanziato dalla Città Metropolitana e realizzato in collaborazione con il Touring Club italiano e con il patrocinio del Museo Archeologico nazionale. Nel corso dell’iniziativa, tenutasi al MarRC, sono intervenuti anche il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, il direttore del MaRc, Carmelo Malacrino, il giornalista Giuseppe Smorto ed il direttore generale del Touring Club italiano, Giulio Lattanzi. Presenti anche il sindaco facente funzioni del Comune di Reggio Calabria, l’Assessora alla Cultura Irene Calabrò ed il Consigliere comunale Franco Barreca.
Il libro, nella giornata di lunedì, verrà presentato anche a Milano. “Il bilancio delle attività che abbiamo organizzato in occasione del 50° anniversario delle scoperta dei Bronzi – ha riflettuto Versace – è estremamente positivo. Quanto abbiamo fatto in questo anno per fare conoscere i due grandi Guerrieri di Riace, infatti, non è mai stato fatto da quel celebre 16 agosto 1972. Dobbiamo continuare su questa strada e fare ancora di più e meglio per raccontare quel che di positivo c’è in ogni piccolo comune del nostro territorio metropolitano”.
Nel ringraziare Giuseppina Attanasio, dirigente del Settore della Città Metropolitana, il sindaco facente funzioni ha riconosciuto l’alto valore del libro su cui l’Ente ha fortemente investito: “Un’opera del genere mancava e andava sostenuta. È un prodotto unico con una narrazione sì scientifica, ma al tempo stesso capace di avvicinare il nostro territorio a platee nazionali e internazionali attraverso un viaggio che arriva ai Bronzi e prosegue oltre i Bronzi”. “Con questo e con il precedente Governo – ha continuato Carmelo Versace – la Città Metropolitana ha proposto un emendamento alla Finanziaria affinché si comprenda l’importanza di valorizzare le due statue. Prima di tutto, però, siamo noi che abbiamo il compito di sostenere e rilanciare le bellezze che riempiono le strade delle nostre città. Un “noi” inteso come comunità che deve mettere in evidenza ogni aspetto positivo che ci caratterizza. Se ci riusciamo, anche a Roma si accorgeranno che esiste un patrimonio storico ed archeologico che il mondo ci può solo invidiare”. “La realizzazione di questo volume – ha concluso il sindaco facente funzioni – penso sia fra le iniziative più importanti organizzate per il 50° dei Bronzi. La sfida più importante sarà quella di promuoverlo raccogliendo la stessa gratificazione ricevuta con la pubblicizzazione del nostro patrimonio storico, culturale e naturalistico lungo le più importanti stazioni delle metropolitane di Roma e Napoli“.
“Il volume – ha, poi, spiegato il consigliere Filippo Quartuccio – nasce dalla consapevolezza di quanto sia importante la sinergia fra enti e realtà che vogliono il bene di questa terra. Per questo, è stata davvero una grande opportunità potersi interfacciare con l’organizzazione del Touring Club italiano e raccontare, attraverso un magnifico libro, la storia del nostro territorio e dei Bronzi, con un approfondimento rispetto ai temi legati ai due guerrieri”. Nelle parole del direttore generale del Touring Club, Giulio Lattanzi, il senso del lavoro svolto insieme alla Città Metropolitana: “I Bronzi sono la prima cosa che viene in mente appena si parla di Calabria. Il nostro è un lavoro complessivo di valorizzazione del territorio perché se è vero che i Bronzi rappresentano un grande attrattore, la Calabria può offrire molte altre risposte in termini di offerta turistica che vanno conosciute e messe a sistema”. Per il direttore del MaRc, Carmelo Malacrino, “abbiamo lavorato in sinergia con tutte le istituzioni per trasformare i Bronzi in un simbolo del territorio. Il titolo di questo libro, “La Terra dei Bronzi”, sintetizza questo approccio”. E mentre la funzionaria del MaRc, Claudia Ventura, si è concentrata «sull’attività di ricerca insita nelle pubblicazione», Patrizia Nardi ha parlato della candidatura dei Bronzi di Riace quale patrimonio dell’Unesco.
Alfonso Marcuzzo è stato rieletto segretario generale della FLC Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo. L’elezione è avvenuta ieri pomeriggio al Popilia Resort di Maierato, alla presenza del segretario regionale della FLC, Mimmo Denaro, e del segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese.
“Nei quattro anni trascorsi dal precedente congresso, la Flc Cgil Area Vasta ha fatto i primi passi nel nuovo assetto territoriale, connotato da un contesto sociale di accentuata disuguaglianza, dove è evidente la caduta verticale dei redditi, la crescita esponenziale della disoccupazione, l’aumento della precarietà e l’indebolimento dei diritti sociali e di cittadinanza attiva e l’impoverimento drammatico del sistema di istruzione – ha affermato Marcuzzo -. In questi due anni di pandemia, sono ripresi in dimensioni mai viste la spesa e gli investimenti pubblici. Ma di queste ingenti risorse si è fatto un uso estemporaneo, senza un orizzonte programmatico di rilancio chiaro, che ha accresciuto divergenze e diseguaglianze. Dalla pandemia il mondo e il nostro Paese sono usciti nel modo peggiore. Doveva essere l’occasione per ripensare il nostro modo di vivere, di consumare, di lavorare, di rapportarci all’ambiente. Abbiamo fatto il contrario. Nella scuola poteva essere l’occasione di assunzioni e stabilizzazioni, ridimensionamento classi, strutture, oltre interventi emergenza più immediate. In università e AFAM, l’occasione per un superamento dello squilibrio nella distribuzione di risorse tra sedi, per piani straordinari, dimensionamento aule e ripensamento forme didattiche. Nella ricerca poteva essere il momento di rilanciare sistema nazionale. Nei settori privati, una importante occasione per una messa a sistema dei perimetri e delle condizioni contrattuali. L’attenuazione dell’emergenza pandemica non ha portato a cambio di politiche”.
Secondo il segretario uscente, riconfermato all’unanimità “una delle strade da perseguire è quella di spendere bene le risorse europee a partire da quelle del Pnrr. Al momento così sembra non essere, sia per i ritardi nell’attuazione del piano, sia perché la clausola di riservare il 40% di tutti gli stanziamenti al Sud non è affatto rispettata e, ricordano dalla Svimez, anche se fosse davvero rispettata non sarebbe sufficiente ad annullare i divari. Il rischio è che i fondi strutturali, Pnrr compreso, non vengano utilizzati all’interno di una strategia programmatoria che si fonda sul pilastro delle politiche di coesione territoriale e dei divari dei territori, ma che siano risorse utilizzate come bancomat per le manovre di bilancio nazionale. La prima rivendicazione della categoria deve essere proprio quella di ristabilire i termini di un confronto sia al livello centrale che nelle articolazioni territoriali.
“Proprio sulla base di questa rivendicazione, siamo contro l’autonomia differenziata, la quale spezzerebbe il mandato costituzionale di una scuola unitaria e nazionale, oltre che laica e pubblica, promuoverebbe la creazione di gabbie salariali, ormai fuori tempo, e soprattutto manderebbe in soffitta la contrattazione nazionale – ha detto ancora -. Chi ha i soldi si paga i propri organici, gli altri si accontenteranno delle briciole. La scuola italiana tradizionalmente ha lavorato sul merito, promuovendo o bocciando in base al profitto o all’assenza di profitto. Solo a Barbiana il preferito era «chi era senza basi, lento o svogliato”.
Secondo Marcuzzo le nuove norme previste dalla legge di Bilancio rischiano di arrecare un danno incalcolabile alla scuola calabrese: “non ci si può limitare ad “assecondare” la dinamica demografica e tagliare in proporzione al numero degli alunni, altrimenti si rischia una spirale inarrestabile, che avrà tra i suoi effetti quello di non poter garantire un’offerta formativa di qualità. La particolare conformazione territoriale della Calabria, la presenza di comuni montani”.
Il segretario Marcuzzo ha voluto sottolineare che Flc Cgil area vasta, è cresciuta in termini di voti assoluti (3197) contro (2945) ed ha mantenuto lo stesso dato percentuale (20.70) contro (20.65). “Se siamo davvero convinti dell’idea di scuola come “comunità” democratica, allora la via da seguire deve essere quella che valorizzi e rilanci, sul piano della didattica, tutti i momenti di collegialità e condivisione con il coinvolgimento e la partecipazione di tutte le componenti che fanno parte della comunità scolastica, cominciando da genitori e studenti, oltre che da tutto il personale. Occorre che la comunità scolastica instauri un nuovo patto educativo che contrasti la direzione intrapresa in cui la famiglia si sente sempre più “cliente” della scuola a cui chiedere percorsi e attenzioni personalizzate, che valorizzi le professionalità e il protagonismo del personale docente, educativo, dirigente, e ATA. La nostra priorità – ha concluso – rimane il raggiungimento di una cittadinanza attiva e democratica, nella quale siano riconosciuti i diritti di tutti”.
L’Arma piange oggi la scomparsa prematura del Comandante della Stazione Carabinieri di Gioia Tauro, Luogotenente Carica Speciale Davide Micale. Egli è stato, per tutti, un punto di riferimento, come uomo e come Carabiniere: un Luogotenente che, per tratto, ha rappresentato i valori dell’Arma. Davide Micale, originario di Palermo, si è arruolato nell’Arma dei Carabinieri nel 1989, dal 1991 è stato destinato alla Stazione Carabinieri di Saline di Montebello Jonico, assumendone il comando per 25 anni. Negli ultimi tre anni è stato Comandante della Stazione Carabinieri di Gioia Tauro, facendosi anche qua apprezzare per le sue doti di Comandante vicino al personale e alla cittadinanza.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti nel corso dei 33 anni di servizi, tra i quali la medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera, l’insegna in oro quale Comandante di Stazione Carabinieri, la medaglia al merito di lungo comando (20 anni), la croce d’oro per anzianità di servizio (25 anni), l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e la medaglia di Bronzo al Valor Civile, per aver salvato, nel 2000, una persona che era sul punto di suicidarsi. Ed è stato proprio il sentimento di attaccamento al servizio e il profondo senso del dovere che lo caratterizzavano, ad averlo tenuto fino all’ultimo presente al proprio posto di carabiniere “con gli alamari cuciti sulla pelle”. I carabinieri di ogni ordine e grado, si stringono attorno alla famiglia del Luogotenente Micale. I funerali si terranno sabato 17 dicembre, alle ore 10.00, presso la chiesa del SS Salvatore, in Saline di Montebello Jonico (RC).