Un detenuto nella casa circondariale di Vibo Valentia di 55 anni, originario di un paese della provincia di Cosenza, ha tentato il suicidio questo pomeriggio. Secondo quanto si è appreso, l’uomo si è impiccato e si trova ora ricoverato nel reparto di rianimazione del nosocomio vibonese in coma. A darne notizia è il legale del detenuto, l’avvocato Gianluca Garritano, che è stato informato dell’accaduto dall’istituto penitenziario di Vibo Valentia. Il cinquantacinquenne, che tramite il proprio legale aveva presentato anche l’istanza di detenzione domiciliare, deve scontare una pena per tentata rapina e per un furto. (ANSA).
Filippo Francesco Idone
Serie C: arrestato il tifoso che ha ferito un ispettore della Digos
È stato arrestato e posto ai domiciliari S.L., il tifoso 33enne del Crotone che ieri, nello stadio Ceravolo, nel corso della partita del campionato di serie C col Catanzaro, ha ferito con una cinghiata un ispettore della Digos che stava gestendo i servizi di ordine pubblico nella curva occupata dai sostenitori della squadra crotonese. Il poliziotto ha riportato un taglio alla testa per il quale è stato necessario applicargli alcuni punti di sutura. Per l’ispettore ferito la prognosi stabilita dai sanitari dell’ospedale di Catanzaro è stata di 15 giorni. La Questura di Catanzaro, che sotto le direttive del questore vicario, Renato Panvino ha coordinato i servizi di ordine pubblico disposti per la partita, ha reso noto, con un comunicato, che l’ispettore è stato colpito con la cinghiata mentre, a conclusione della partita, persa dal Crotone per 2-0, illustrava alla tifoseria ospite le modalità di deflusso dallo stadio. (ANSA).
“Grazie alla minuziosità con cui sono stati organizzati i servizi dentro e fuori lo stadio – è detto in una nota stampa della Questura – il responsabile del ferimento dell’ispettore è stato prontamente Individuato e tratto in arresto nell’immediatezza dell’accaduto da personale della Digos di Catanzaro, in collaborazione con quella di Crotone, con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale”. “In concomitanza con l’inizio della partita, ben occultati nel settore curva ovest riservato alla tifoseria del Catanzaro – riferisce ancora la Questura – sono stati rinvenuti sette fumogeni piccoli, uno grande ed un artifizio F4 che sono stati sequestrati a carico di ignoti. Sono in corso, inoltre, indagini a cura della Digos, sempre in collaborazione con quella di Crotone, per individuare ulteriori responsabili di comportamenti illeciti”. (ANSA).
La Fieramesse Biolife è stata un successo per le aziende calabresi
È andata in scena a Bolzano, dal 3 al 6 novembre scorsi, la Fieramesse Biolife 2022 incentrata sul tema del biologico e della sostenibilità. “La Fiera dello stile di vita consapevole”, evento ormai consolidato che vede la presenza delle eccellenze italiane nei settori food, fashion e cosmesi, ha accolto otto aziende della provincia di Cosenza grazie al supporto della Camera di Commercio. “L’ente camerale, in accordo con l’azienda speciale Promocosenza, in veste di soggetto organizzatore – è scritto in un comunicato – ha dato la possibilità alle imprese della provincia di misurarsi in un evento dalla portata internazionale. Un’occasione prestigiosa per mostrare e far conoscere la ricchezza del territorio cosentino, valorizzandone peculiarità che, soprattutto nel settore del food, rappresentano un vero e proprio unicum nel panorama nazionale. L’obiettivo della Fiera Biolife è stato quello di offrire un’esperienza a 360 gradi con un focus sullo stile di vita sostenibile e il consumo consapevole. I padiglioni, che hanno accolto le imprese provenienti da tutta Italia, hanno rappresentato un punto cardine di incontro non soltanto per sviluppare nuove occasioni di business, ma soprattutto per cementificare la comunità delle imprese attorno a tematiche sensibili. Da qui la scelta del biologico, ovvero tutto ciò che rispetta e segue la logica dei cicli naturali. Le tematiche della crescita sostenibile e del green, da sempre punti nevralgici dell’attività della Camera di Commercio di Cosenza, sono state perfettamente sposate dalle otto aziende della Provincia presenti, con prodotti di elevata qualità, biologici e particolarmente attenti all’impatto ambientale”. (ANSA).
Di seguito l’elenco delle imprese, provenienti dai settori bio del food e della cosmesi, che hanno presenziato alla manifestazione: Azienda Agricola Donato Parisi (oleificio); Azienda Agricola Gianluigi Cava (oleificio); Azienda Agricola F.lli Fonsi (oleificio e prodotti caseari); Green Garden (cosmesi); Azienda Agricola Marchesi Gallo (oleificio); Antica Tenuta Ferrara di Elisabetta Ferrara (oleificio, cosmesi e produzione di fichi); Artibel (oleificio e produzione di fichi); Tenute Librandi Pasquale (oleificio e produzione di marmellata). “Gli imprenditori, che hanno accolto con entusiasmo la manifestazione di interesse della Camera di Commercio – è detto nel comunicato – hanno sottolineato l’importanza di eventi di questa caratura non soltanto per la possibilità di far conoscere le eccellenze del territorio, ma soprattutto per la crescita imprenditoriale dettata dal confronto con culture e modus operandi differenti da quelle del paese di appartenenza.Nella giornata di sabato 5 novembre, inoltre, il padiglione della Camera di Commercio ha avuto l’onore di accogliere il Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, insieme al segretario generale della Camera di Commercio di Bolzano, Alfred Aberer. Entrambi hanno salutato gli imprenditori presenti, complimentandosi per la qualità dei prodotti esposti”. (ANSA).
Camera di Commercio: i servizi del Registro Imprese sono regolarmente attivi
“Nelle more del completamento di tutti i necessari passaggi burocratici e amministrativi successivi alla costituzione del nuovo Ente camerale dell’area centrale calabrese, il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, e il segretario generale, Bruno Calvetta, comunicano che tutti i servizi del Registro Imprese sono regolarmente attivi – come da verifiche effettuate – e continueranno ad essere erogati all’utenza interessata senza soluzione di continuità e senza arrecare alcun disagio o ritardo”. E’ quanto si legge in una nota dell’Ente. “Grazie al lavoro svolto dagli incaricati e agli sforzi organizzativi, dunque – prosegue la nota – gli uffici delle sedi operative nei tre capoluoghi di provincia proseguiranno a operare erogando le prestazioni dovute con le medesime modalità sin qui adottate”. (ANSA).
Regione Calabria: incontro importante con i responsabili dei Centri Impiego
“Concretezza e rapidità nella fondamentale azione dei centri per l’impiego sul territorio. È questo il volere comune delle parti coinvolte nella riunione fortemente voluta dal vicepresidente con delega al Lavoro Giusi Princi che, affiancata dal Direttore generale del Dipartimento lavoro e welfare Roberto Cosentino, ha voluto incontrare tutti i responsabili dei 14 centri per l’impiego della Calabria“. Lo riferisce un comunicato della Regione. “Si è discusso delle strategie di adeguamento organizzativo, strutturale e tecnologico – è detto nel comunicato – che la Regione sta mettendo in campo in favore di tutti i Centri per l’impiego. La necessità è quella di erogare servizi per il lavoro che da un lato siano al passo con i tempi ed in grado di supportare i disoccupati, ma che dall’altro siano anche attenti ai più giovani che necessitano di indicazioni e strumenti per orientarsi al meglio sulla scelta universitaria e sul mercato del lavoro. Al contempo si deve dar forza ed efficacia al programma GOL, inteso come grande strumento di riqualificazione e aggiornamento professionale per contrastare la crisi ed agevolare chi ha davvero voglia di mettersi in gioco nel mondo del lavoro”. (ANSA).
“Ringrazio tutti i responsabili dei Cpi calabresi, i funzionari ed i navigator – afferma Giusi Princi – per il prezioso lavoro portato avanti in questi mesi con grande sacrificio, determinando anche importanti risultati nell’ambito di Gol. E infatti, riconoscendo il loro impegno quotidiano, insieme al presidente Occhiuto e d’intesa con il direttore generale Cosentino, abbiamo istituito 23 nuove posizioni organizzative per i Centri per l’impiego regionali e i Settori delegati al coordinamento. Nello specifico sono state istituite due nuove posizioni di terza fascia, sedici di seconda e cinque di prima, mantenendo quanto assunto ad inizio del nostro insediamento. In un momento in cui il comparto dei Cpi vive un grande cambiamento, in relazione alle misure di potenziamento previste dall’apposito Piano regionale, è necessario valorizzare le professionalità operanti”. (ANSA).
“La riunione del gruppo di lavoro coordinato dal vicepresidente, riporta il comunicato – si colloca in un percorso da tempo avviato e che prevede incontri periodici, con l’obiettivo di mantenere un collegamento più stretto e funzionale con i territori. Al centro della riunione, tenutasi in Cittadella, una disamina delle problematiche di ogni singola realtà e degli interventi da attuare per migliorare ambienti di lavoro e modalità di erogazione dei servizi, nell’ambito del piano di potenziamento già avviato ed in piena fase attuativa per quanto concerne le strutture, le risorse umane e tecnologiche. Particolare attenzione ed impegno senza sosta si stanno dedicando, dai primi mesi di lavoro di questa Giunta regionale, alla riorganizzazione della rete e dei servizi dei Cpi, alla programmazione ed al pieno utilizzo delle importanti risorse finanziarie messe a disposizione nell’ambito del citato piano di potenziamento. Nel corso dell’incontro, in relazione alla necessità di rendere sempre più operativo e funzionale il sistema di politiche attive dei Cpi e quindi l’interoperabilità tra i diversi centri, il vicepresidente ed il direttore hanno comunicato che verrà informatizzato anche il rapporto domanda/offerta, creando nell’ambito della piattaforma del Sistema Informativo Lavoro (Sil) l’apposito spazio che faccia da trait d’union tra le aziende che cercano lavoratori ed utenti che cercano lavoro, un luogo virtuale dove avviene il matching tra chi offre opportunità e chi si propone. In tale ottica, il Dipartimento Lavoro e Welfare ha già avviato, insieme ai responsabili dei Cpi, la procedura per realizzare un’app dedicata ai centri per l’impiego della Calabria ed ai servizi erogati”. (ANSA).
“Si stanno, inoltre, utilizzando – è detto ancora nel comunicato – le risorse per il rinnovo degli strumenti informatici, per il miglioramento del Sistema Informativo, per lo sviluppo delle attività dell’Osservatorio sul mercato del lavoro, per la realizzazione di un piano di comunicazione che garantisca anche una più uniforme e moderna presentazione dei Cpi sul territorio ed infine per la predisposizione di un piano di formazione e aggiornamento rivolto a tutti i dipendenti dei Cpi, quelli attuali insieme a quelli che saranno assunti”. “Oltre a dare efficaci risposte ai bisogni espressi dai territori – sostiene Giusi Princi – daremo sempre più dignità lavorativa ad una categoria in possesso di importanti competenze, che non ha però nel tempo potuto pienamente esprimere, a causa dei disagi logistici e organizzativi con cui ha dovuto convivere. Per promuovere questo, concrete interlocuzioni sono state da subito attivate con i comuni dove sono ubicate le sedi dei Cpi – prosegue il vicepresidente della Calabria – e delle cui spese se ne farà carico la Regione (affitto, ristrutturazione, ampliamento), purché gli Enti locali, a cui spetta normativamente il compito di individuare le sedi, trovino locali idonei in tempi brevi. Se non si fosse capito la piena valorizzazione dei Cpi ed il conseguente forte impulso alle politiche attive del lavoro, sarà uno dei più importanti obiettivi che saranno raggiunti dalla giunta Occhiuto”. (ANSA).
Reggio Calabria: il gup condanna Marco Geria a 10 anni di carcere
Il gup di Reggio Calabria Giovanna Sergi ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Stefano Musolino e ha condannato Marco Geria a 10 anni di carcere per il tentato omicidio del boss Giorgio Benestare, detto “Franco”, che si è costituito parte civile. Si è concluso così il primo processo, con il rito abbreviato, sull’incidente in cui il 26 maggio 2021 rimase gravemente ferito l’esponente di spicco della cosca De Stefano-Tegano. Benestare venne investito nel quartiere Archi da un furgone Fiat Doblò bianco mentre percorreva a piedi via Croce Cimitero, riportando gravissime lesioni. Il mezzo, risultato rubato, fu poi ritrovato incendiato dalla polizia che pochi mesi dopo i fatti arrestò Marco Geria, ritenuto uomo di fiducia del boss Gino Molinetti, e il figlio di quest’ultimo, Emilio Molinetti che è ancora sotto processo con il rito ordinario. A entrambi la Procura ha contestato il tentato omicidio, il danneggiamento a mezzo incendio e la ricettazione. Prima del processo, Marco Geria ha ammesso di essere stato a bordo del furgone con cui è stato investito Benestare. (ANSA).
Per la Dda, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, con l’imputato già condannato ci sarebbe stato Emilio Molinetti. “L’autista dell’autoveicolo – è scritto nel capo di imputazione – aumentava la velocità una volta individuato il pedone e lo colpiva indirizzando la traiettoria del mezzo contro la vittima designata”. Scaraventato sul ballatoio di un’abitazione, Benestare ha riportato diverse ferite a causa delle quali ha subito un intervento chirurgico ed è stato a lungo ricoverato in ospedale. Il presunto boss si è costituito parte civile nel processo e il gup Sergi ha disposto, a carico di Geria, il risarcimento dei danni subiti e delle spese legali sostenute. Con la stessa sentenza di primo grado, il giudice ha dichiarato l’imputato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici. (ANSA).
San Luca: incendiata l’auto dell’assessore all’Urbanistica Francesco Cosmo
Persone non ancora identificate hanno dato alle fiamme a San Luca, centro aspromontano della Locride, l’auto di proprietà dell’assessore comunale all’Urbanistica Francesco Cosmo, di 40 anni, eletto nel 2019 nella lista civica “San Luca ai sanluchesi”. Il veicolo era parcheggiato a poca distanza dall’abitazione dell’amministratore. Sul luogo del danneggiamento si sono recati i carabinieri della locale Stazione, gli investigatori della Compagnia carabinieri di Bianco ed una squadra dei vigili del fuoco. Con una nota il sindaco di San Luca, Bruno Bartolo, ha fermamente condannato il gesto intimidatorio compiuto nei confronti del componente della giunta comunale. (ANSA).
“Oltre alla condanna e al rammarico per l’episodio di inaudita gravità – ha dichiarato Bartolo – esprimo a mio nome e ad nome di tutta l’amministrazione comunale la nostra vicinanza a Francesco Cosmo, invitandolo, allo stesso tempo, a non mollare“. Sull’atto intimidatorio stanno svolgendo indagini i carabinieri della compagnia di Bianco. A coordinare le indagini dei carabinieri è la Procura della Repubblica di Locri. (ANSA).
Catanzaro-Crotone, Nicola Fiorita denuncia: “La violenza deve essere respinta e condannata”
“Chi ha macchiato una bella giornata di sport con comportamenti incivili e inaccettabili non può e non deve avere accesso agli stadi e deve ricevere una punizione esemplare. La violenza, da qualsiasi parte provenga, deve essere respinta e condannata. Ci penserà la magistratura, sulla base degli elementi raccolti dalla polizia, ad individuare i responsabili dei deprecabili episodi avvenuti all’esterno dello stadio“. E’ quanto afferma, in una nota, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita in relazione alle violenze ieri in occasione del post partita tra il Catanzaro e il Crotone. (ANSA).
“Mi spiace molto – aggiunge Fiorita – che l’appello che io e il sindaco Voce avevamo lanciato alla vigilia, non sia stato raccolto da tutti. Ma, come spesso accade, basta una minoranza di violenti a marchiare una tifoseria e rovinare una festa. Esprimo una ferma condanna per quanto accaduto e una piena solidarietà agli agenti della Polizia che hanno gestito una situazione difficile. In particolare, sono vicino all’agente che è rimasto ferito”. (ANSA).
“Esprimo anche rammarico – prosegue ancora il sindaco di Catanzaro – per l’episodio che avrebbe visto coinvolta la fidanzata del portiere del Crotone, un fatto che, se accertato nei termini fin qui riportati, contrasterebbe con la tradizione di rispetto e ospitalità della nostra città. Le tifoserie organizzate riflettano molto su quanto accaduto e contribuiscano ad isolare i violenti che nulla hanno a che fare con la sana rivalità sportiva”. (ANSA).
Reggio Calabria: il Dda chiede 2 ergastoli per l’omicidio di Bruno Ielo
Due ergastoli sono stati chiesti dalla Dda di Reggio Calabria per l’omicidio di Bruno Ielo, l’ex carabiniere che da pensionato gestiva una tabaccheria a Gallico nella periferia nord della città, ucciso il 25 maggio 2017. Al termine della requisitoria davanti alla Corte d’Assise del pm Stefano Musolino nel processo “Giù la testa” nato da un’inchiesta della Dda coordinata anche dal procuratore Giovanni Bombardieri, l’accusa ha chiesto il carcere a vita per Franco Polimeni che, pur non avendo mai riportato condanne definitive per associazione mafiosa è sospettato di essere uno dei vertici della cosca Tegano di Archi, e per Francesco Mario Dattilo, ritenuto il killer che sparò due colpi di pistola uccidendo Bruno Ielo nel quartiere di Catona mentre rientrava a casa. Il pm Musolino ha chiesto, inoltre, la condanna a 30 anni di carcere per Cosimo Scaramozzino, ritenuto l’uomo di fiducia del presunto boss. Oltre che dell’omicidio, i tre imputati sono accusati di estorsione e illecita concorrenza con minaccia per aver compiuto “atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere Ielo e la figlia a chiudere, o comunque, diminuire il volume di affari della rivendita“. Reato, quest’ultimo, contestato anche a Giuseppe Antonio Giaramita per il quale il pm ha chiesto 15 anni di carcere per tentato omicidio. (ANSA).
Giaramita, infatti, è ritenuto il complice che assieme a Dattilo e a Polimeni risponde della rapina subita alcuni mesi prima dal tabaccaio che, in quell’occasione, fu ferito gravemente con un colpo di pistola in bocca. Stando alle indagini, nonostante le minacce subite, l’ex carabiniere non aveva mai abbassato la testa davanti a Franco Polimeni, considerato dai magistrati il mandante dell’omicidio. Per gli inquirenti, infatti, Ielo era “un semplice e onesto tabaccaio” che, da solo, aveva messo in discussione il ruolo e il prestigio della cosca Tegano. Polimeni è il cognato di Pasquale Tegano e aveva la sua attività commerciale a poche centinaia di metri da quella di Ielo. Al termine della requisitoria, il pm ha chiesto infine l’assoluzione per Rita Polimeni che, con il padre Franco, era accusata di un’intestazione fittizia per la gestione della tabaccheria concorrente di quella della vittima. Il processo è stato rinviato al prossimo 28 novembre quando sono previste le arringhe degli avvocati Francesco Calabrese, Basilio Pitasi, Corrado Politi e Gianfranco Giunta. La sentenza dovrebbe arrivare il primo dicembre dopo l’intervento dell’avvocato Giacomo Iaria. (ANSA).
Cassette di pesce per evitare una sanzioni ad un’azienda navale per mancato rispetto della norme sulla sicurezza sul lavoro e, inoltre, omesse contestazioni di violazioni analoghe ad un’impresa edile. E’ quanto scoperto dalla Procura e dai carabinieri di Crotone – scrive la Gazzetta del Sud – nell’ambito di un’inchiesta che ha portato all’esecuzione di due misure cautelari con la sospensione dal pubblico ufficio nei confronti di altrettanti ispettori del Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro (Spisal). Sono sei, secondo quanto riporta il giornale, le persone iscritte nel registro degli indagati: cinque funzionari del servizio: Antonio Aloe (66 anni), Giacomo Bruno (56), Antonio Frontera (56), Francesco Tilelli (68), e Lorenzo Rocca (44) e l’imprenditore Elio Balzano, di 40 anni, titolare di una società navale. Per due degli ispettori, Rocca e Bruno, il gip di Crotone ha disposto la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono corruzione in atti giudiziari, abuso d’ufficio, falso ideologico e rifiuto di atti d’ufficio. La vicenda prendere spunto dagli esiti di un’operazione che, nel 2021, portò allo smantellamento del cosiddetto. (ANSA).
“Sistema Petilia” e nella quale due delle persone iscritti nel registro degli indagati Aloe e Tilelli furono coinvolte. Gli inquirenti addebitano agli ispettori dello Spisal autori dei controlli di avere archiviato la pratica sull’azienda navale senza avere irrogato sanzioni pur in presenza di “palesi violazioni” e ottenendo dal titolare cassette di pesce. Ad altri tre ispettori viene contestato di aver favorito un’impresa edile impegnata in lavori di adeguamento sismico in una scuola primaria e dell’infanzia di un comune della provincia, Umbriatico, omettendo di indicare violazioni che successivamente vennero riscontrate. (ANSA).