Il poeta reggino Ibico sarà al centro delle manifestazioni realizzate dall’Associazione Culturale Anassilaos nell’ambito del Premio Ibico per la Poesia, patrocinato dal Consiglio Regionale della Calabria, dalla Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, in collaborazione con l’I.C. Vitrioli-Principe di Piemonte, la Biblioteca De Nava e Spazio Open, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia promossa dall’UNESCO il 21 marzo di ogni anno, primo giorno di quella primavera celebrata dal poeta reggino in un celebre frammento. La manifestazione avrà inizio martedì 21 marzo alle ore 10,00 presso la Villetta della Biblioteca De Nava con l’inaugurazione di una mostra libraria e filatelica realizzata dalla stessa Biblioteca e da Anassilaos sul tema “Poeti d’Italia” da Dante a Pasolini con una scelta filatelica anche dei cantautori italiani assimilati agli antichi trovatori che eseguivano testi poetici e brani musicali da essi stessi composti (Luigi Tenco, Rino Gaetano, Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Pino Daniele, Franco Battiato, Domenico Modugno, Pierangelo Bertoli e il reggino Mino Reitano) con la partecipazione degli allievi dell’I.C. Vitrioli-Principe di Piemonte, e gli interventi di Irene Calabrò, Assessore Cultura Comune Reggio Calabria; Maria Morabito, Dirigente I.C. Vitrioli Principe di Piemonte; Stefano Iorfida, Presidente Ass. Anassilaos; Daniela Neri, responsabile Biblioteca De Nava. Nel pomeriggio dello stesso martedì, alle ore 17,00, presso la Sala dei Sindaci di Palazzo San Giorgio si terrà l’omaggio ad Ibico reggino, primo evento collegato al Premio, con un breve intervento del Presidente di Anassilaos sulla figura di Ibico e la lettura, a cura degli amici del sodalizio (Francesca Neri, Pina De Felice, Carlo Menga, Marilù Laface, Pino Papasergio, Antonella Postorino, Daniela Scuncia, Giacomo Marcianò, Antonella Postorino Jr, Mimma Licastro) dei versi del poeta e dei lirici greci, corali e monodici, a lui riconducibili. A ricordare il poeta nella città di Reggio Calabria, un monumento sul Lungomare Falcomatà opera di Michele Guerrisi e un’ iscrizione sul Corso Matteotti (già Corso Vittorio Emanuele III) che ricorda la ballata Die Kraniche des Ibykus (Le gru di Ibico) che il poeta tedesco Friedrich Schiller nel 1797 dedicò alla sua tragica e leggendaria morte. Agli inizi degli anni Sessanta (1964) l’Amministrazione Civica di Reggio Calabria rivolse un invito a scultori e architetti per un bozzetto di fontana da realizzare in Piazza Indipendenza. In quella circostanza l’artista Celestino Petrone realizzò e inviò un bozzetto che celebrava il poeta reggino con una scultura che ne ricordava la fine attraverso un volo di gru ma non se ne fece nulla. Al poeta e alla sua opera, consistente invero di pochissimi versi tramandati da grammatici e filosofi e di frustoli papiracei, con l’eccezione dell’ode a Policrate, di difficile lettura e interpretazione, e tradotti nelle più comuni raccolte dedicate alla poesia greca antica, sono da sempre state dedicate dottissime ricerche, tanto più dotte quanto meno era ed è il materiale sul quale discettare, riservate alla più intima ristretta cerchia di studiosi e addetti ai lavori, con il rischio, reale e concreto, che la poesia di Ibico come quella degli altri poeti greci antichi appaia remota e lontana dal gusto dei lettori, specialmente più giovani. Il senso della “ripresa” ai nostri giorni di un reggino vissuto nel VI secolo a.C. risponde a tale esigenza ed è frutto della fatica di quanti hanno dedicato a Ibico le proprie ricerche, tra i quali il compianto Prof. Franco Mosino autore di un’opera imprescindibile (Ibico/Testimonianze e Frammenti edito nel 1966 a cura della benemerita Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo) e di recente il Prof. Daniele Castrizio che ha promosso una serie di approfondimenti sui greci illustri dell’antica Rhegion, i cui ritratti, inesistenti, sono stati realizzati dall’artista Serghjei Tikhonov.
Helena Pedone
L’equinozio di primavera è l’istante che chiude, astronomicamente, la stagione invernale. Nell’accezione comune l’evento si verifica ogni 21 marzo. Ma non è sempre così: La data di questo evento astronomico può cadere tra il 19 e il 21 marzo. L’equinozio di primavera 2023, infatti, coinciderà con le 22.24 dei nostri orologi. Il motivo è da ricercare nel moto di rivoluzione del nostro Pianeta che dura un po’ di più dei canonici 365 giorni, esattamente 6h 9’ 10’’ in più. Per risolvere questo ritardo è stato inserito, ogni quattro anni, un anno bisestile. Questa oscillazione temporale è la ragione per cui gli equinozi e i solstizi non cadono sempre nella stessa data.La primavera è la stagione della rinascita e presso moltissime culture essa viene associata ai concetti di fertilità, resurrezione e inizio. Anche il calcolo della data della Pasqua è legato all’inizio della primavera. Nel 325 il primo Concilio di Nicea stabilì che la solennità della Pasqua di Resurrezione dovesse essere celebrata nella domenica seguente il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera. Tutte le antiche tradizioni offrono una serie di miti legati alla primavera, miti al cui centro risiede l’idea del sacrificio a cui succede la rinascita.
Se l’equinozio d’autunno, infatti, segna l’inizio del periodo dell’anno in cui le notti diventano più lunghe dei giorni, quello di primavera indica viceversa l’inizio del periodo dell’anno in cui le ore di luce superano quelle di buio.
Questi gli argomenti rivolti a tutti gli appassionati del cielo, oggetto della conferenza: “L’Equinozio di primavera e la data della Pasqua” che avrà luogo oggi, 20 marzo, ore 21.00, presso il Planetarium Pythagoras Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il relatore sarà il dottore Fabrizio Mazzucconi, astronomo dell’Osservatorio di Arcetri Firenze e membro veterano della Società Astronomica Italiana. A seguire: la descrizione del Cielo di Primavera al Planetario e l’osservazione al telescopio a cura dello Staff del Planetario. La Cittadinanza tutta è invitata. Ingresso libero.
Ascoltare brani, overture e intermezzi di grandi compositori come Rossini, Schubert, Verdi, Brahms e Puccini e trascorrere così, “Classicheggiando”, una serata di metà marzo al teatro Manfroce di Palmi. Questo l’invito rivolto al pubblico, per venerdì 17 marzo alle ore 21:15, dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano e promotrice della rassegna Synergia 47 finanziata nell’ambito dell’avviso pubblico Eventi culturali 2021 della Regione Calabria.
Il quintetto di voci maschili Italian Harmonists, sublimando l’arte dell’armonizzazione, eseguirà un repertorio lirico-sinfonico, e non solo, con l’unico accompagnamento del pianoforte affidato al tocco raffinato e ricercato del maestro Jader Costa.
Formatosi nell’ambiente del Teatro alla Scala di Milano, il gruppo è composto dai tenori Andrea Semeraro, Giorgio Tiboni, Luca Di Gioia, Michele Mauro, dal basso Sandro Chiti e dal pianista Jader Costa.
Andrea Semeraro, ideatore del progetto, ha studiato oboe e saxofono, anche se la passione del canto lo accompagna da sempre. Giorgio Tiboni è dotato di rara versatilità vocale che si estende dal barocco al musical, passando anche per i compositori dell’800. Luca Di Gioia, violinista per sei edizioni del Festival di Sanremo, dalla vocalità possente, si è distinto in ruoli d’opera in tutta Italia. Michele Mauro, giovane, fresco e dalla voce piena e allo stesso tempo adamantina. Sandro Chiti è violinista con una voce che si impone nel suo percorso al punto di renderlo interprete di vari ruoli nei teatri d’Italia e all’estero. Il pianista Jader Costa, brillante polistrumentista, diplomato in organo, clavicembalo e arrangiatore del gruppo.
Dalle suggestioni sonore berlinesi degli anni ’30 dei Comedian harmonists all’approdo alle più belle canzoni della musica italiana degli anni ’30 e ’50. Ecco come nasce, nel 2003, il progetto musicale Italian Harmonists che subito consegue successi. Nel teatro La Scala di Milano risuona, infatti, l’armonia dei folgoranti berlinesi Comedian Harmonists. Un’armonia che era stata interrotta negli anni ’30 dalle leggi razziali che colpirono metà dei componenti. Anche la denominazione Italian Harmonists è un chiaro rimando al brillante gruppo tedesco con il quale condivide il repertorio poi ampliato.
Italian Harmonists, oggi molto apprezzati, sono stati insigniti di numerosi riconoscimenti tra i quali il premio Carosone 2007. Il primo disco, “Quando la radio…”, è stato pubblicato e poi eseguito nel 2008 anche in diretta radiofonica su Rai Radio3.
Domenica prossima, 19 marzo, torna “Restate in Strada”, che per questo appuntamento invernale farà tappa a Podargoni, ai piedi dell’Aspromonte, per una giornata all’insegna della montagna, del suo attraversamento, dei linguaggi per raccontarla, visivamente e narrativamente, dei modi di preservarla e valorizzarla.
Ecco il programma dell’evento:
9:00 escursione lungo un percorso storico-naturalistico con la guida di Rocco Romeo (Camminare Liberi);
15:30 passeggiata attraverso il borgo di Podargoni e presentazione della mostra fotografica “’spremunti” di Fabio Itri;
16:30 presentazione del libro “Tutto scorre. L’Aspromonte e le sue antiche macchine idrauliche. Il caso studio della Vallata del Gallico” di Domenico Malaspina e Antonino Sapone;
18:00 “RIZIKU!”, arte popolare di strada di Kalura Meridionalismo;
19:30 momento ristoro;
Escursione e passeggiata partiranno dalle fontane pubbliche del paese.
L’incontro con gli autori avrà luogo presso la sede dell’Associazione Culturale Sportiva Pro-Podargoni, Via Bordino, 7 – www.podargoni.it.
A quarantacinque anni esatti dall’agguato di Via Fani (16 marzo 1978), nel corso del quale venne rapito il Presidente della DC Aldo Moro e assassinati gli uomini della sua scorta, l’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca “De Nava” e con il Patrocinio del Comune, rende omaggio alla figura dello Statista con un incontro che si terrà giovedì 16 marzo 2023 con inizio alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca Civica. L’incontro inaugura, all’interno dell’Associazione Culturale Anassilaos il “Centro Studi Politici Aldo Moro”, intitolato allo Statista democristiano che al pari di Cavour, il fondatore dello stato unitario, di Giolitti, il traghettatore dell’Italia verso la modernità e di De Gasperi, il ricostruttore del Paese dalle macerie materiali e morali della 2^ Guerra Mondiale, è considerato tessitore tenace e accorto di una nuova fase della vita politica e storica del Paese interrotta dalla strage di Via Fani e dal suo barbaro assassinio (9 maggio 1978), ancora una volta, come in passato, ad opera di un rivoluzionarismo fuori dalla storia e criminale, al fine di approfondire, senza pregiudizi politici ed ideologici, aspetti e temi del pensiero e dell’azione politica di Aldo Moro quale contributo ad una migliore comprensione del presente. “La vita politica di oggi” – scrive in una nota il Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida – “è soltanto prassi senza un sotteso pensiero politico che ne determini le linee essenziali. Aldo Moro, come gli statisti sopra citati (Cavour, Giolitti, De Gasperi) ha invece saputo coniugare pensiero e azione con un’opera tenace, attenta, prudente facendosi carico delle difficoltà di governare e guidare un paese reale, fatto di uomini e donne concreti, assumendosi di volta in volta le proprie responsabilità mentre altri, ieri come oggi, discettavano e discettano di politica in conventicole autoreferenziali all’insegna di irrealizzabili utopie”. Il Centro Studi approfondirà il pensiero politico di Moro e analizzerà la sua azione politica con la partecipazione di studiosi, facendosi carico di promuovere una serie di seminari con esponenti politici di primo piano al fine di poter meglio comprendere l’intricato e spesso indecifrabile presente. All’incontro interverranno da Udine l’Avv. Tito Tropea, Responsabile del Centro Studi Politici di Anassilaos intitolato allo Statista; il Prof. Antonino Romeo, storico e Deputato Deputazione Storia Patria per la Calabria e il Dott. Vincenzo Musolino, ricercatore universitario in metodologie della filosofia nonché responsabile del Centro Studi Filosofici dell’Anassilaos “Aldo Capitini”. Introdurrà e condurrà il Dott. Fabio Arichetta, Responsabile Centro Studi Anassilaos per la Storia Moderna e Contemporanea “Rosario Romeo”. Nel prossimo mese di maggio l’Anassilaos incontrerà a Reggio la Prof.ssa Agnese Moro, figlia dello statista e amica di lunga data del Sodalizio reggino.
I Carabinieri, nella Piana di Gioia Tauro, al termine di attività d’indagine condotta con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, hanno denunciato un 48enne, per atti persecutori e diffusione di immagini e video a contenuto sessualmente esplicito , altrimenti detto “revenge porn” .
Nello specifico, dalla ricostruzione della vicenda emersa dagli esiti investigativi, l’uomo successivamente alla separazione dalla ex moglie, si sarebbe reso autore di alcuni messaggi inviati in più circostanze perfino alle amiche e al datore di lavoro della donna e si sarebbe avvalso, inoltre, dei dati della vittima per creare profili on-line in siti d’incontri a fine sessuale.
L’attività d’indagine, in particolare, è stata avviata a seguito di una delle diverse denunce presentate dalla donna che in più occasioni si era rivolta a Stazioni Carabinieri del comprensorio Gioiese, per chiedere aiuto. Dalla successiva attività delegata dalla Procura della Repubblica di Palmi, i carabinieri hanno potuto sequestrare diverso materiale informatico rinvenuto presso l’abitazione del denunciato, nel corso della perquisizione domiciliare, che verrà esaminato al fine di verificare la presenza di eventuali ulteriori elementi di riscontro.
Sull’autovettura in uso alla donna, invece, è stato trovato perfino un localizzatore GPS che, sulla base delle ipotesi investigative, sarebbe stato utilizzato dall’uomo per monitorare gli spostamenti della ex moglie.
Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, non si escludono ulteriori sviluppi nelle successive fasi dibattimentali.
Torna a battere un bel colpo il gruppo rock messinese, ormai noto su tutto il territorio nazionale, “Cuori Selvaggi” con un Ep (Extended Play) comprendente quattro brani dal titolo “Manna”, pubblicato lo scorso 7 dicembre 2022 sulle principali piattaforme musicali di distribuzione online (Spotify, Youtube, Boomplay, Bandcamp, Deezer, I-Tunes, etc.).
Il minialbum è composto da due tracce in italiano (Ambedue e Vivide Immagini) e due in siciliano (Manna, che contiene una parte rap in italiano e A Figghia du Pasturi, con la partecipazione straordinaria all’organo di Dino Scuderi, ex De Novo e già direttore del musical Jesus Christ Superstar nonché di varie altre opere musicali).
Il gruppo è rimasto nella sua composizione storica con Giuseppe Scarcella autore dei testi e cantante, Cristian Longobardo alle chitarre, Domenico Rossi al basso e Peppe Pullia alla batteria. Arrangiamenti e musiche sono stati opera dell’intera band mentre missaggio e mastering meticoloso lavoro dello stesso Cristian Longobardo nel suo studio umbro del “Magical Mistery Room”.
Manna è stato scritto e composto a distanza, in parte sotto il confinamento dovuto alla pandemia e completato nel 2022. Trattato il conflitto sentimentale in “Ambedue”, col classico dualismo fra cuore e ragione, un invito a ricercare un equilibrio impossibile; ritmica prorompente, ballabile ed energica, con un cantato squillante e potente, miscelato a chitarre essenziali e taglienti. “Manna” è la descrizione del fatalismo siciliano che aspetta la liberazione dall’esterno e una sana riflessione sulle potenzialità della Trinacria mista alle sensazioni del sempiterno fenomeno migratorio interno e dei fugaci ritorni che occasionalmente abbracciano l’Isola, madrepatria e matrigna. “A Figghia du Pasturi (Libera)” parla di una temporanea fuga dalla vita agreste per assaporare una presunta libertà cittadina piena di insidie e cattive compagnie. Infine “Vivide Immagini”, ballata melodiosa, intimista e sognante, a tratti impressionista, che pennella e colora momenti malinconici e intensi di vita, vissuta dentro una società indifferente e distratta però altamente condizionata a sua insaputa dalle stesse immagini e dimensioni mistiche che si sforza di ignorare. Un lavoro davvero pregevole della rock band peloritana che rende merito alla sua storia ormai ultradecennale.
“Ci sono momenti storici come questi – ci confida l’autore e voce Giuseppe Scarcella – pieni di scossoni economici, conflitti, crisi di socialità, che come medicina hanno proprio bisogno di una musica più energica, non solo nei suoni ma anche nei testi, per stimolare il pensiero, per sollecitare mente e cuore e tutte le vibrazioni possibili, noi ci abbiamo provato”.
Come definireste la vostra musica? “Darsi da soli un’etichetta non è facile e nemmeno opportuno ma secondo me il nostro è un tentativo originale di contaminazione, un crossover di rock letterario con diverse influenze che pescano dal rock americano e inglese anni ’60/’70 con sonorità mediterranee e un recente inserimento di suoni elettronici, proprie dei nostri territori ma senza pescare necessariamente nel folk. L’utilizzo a volte del dialetto è frutto di una naturale propensione proprio per esprimere l’energia musicale naturale del nostro Sud, con un linguaggio immediato, che esprime forza nei contenuti e nelle sonorità”.
Quali sono i vostri propositi per il futuro? “Continuare a scrivere e comporre, raggiungere tutta la nazione, per valorizzare e offrire la nostra proposta di rock inedito, veicolato dal siciliano con musiche e parole vigorose ed energiche.
Questo pomeriggio, alle ore 18 e 30, sintonizzandosi su radio touring 104.4, sarà possibile ascoltare l’intervista condotta da Filippo Lopresti.
Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha preso parte all’iniziativa “Sanità e borghi interni. Necessità di un pronto intervento sanitario”, promossa dal Coordinamento associazioni socio-culturali “Progetto Città della Piana” presso la Casa della musica di Laureana di Borrello.
«L’assenza di presidi sanitari di primo livello – ha detto Versace – è uno dei motivi che stanno alla base dello spopolamento dei nostri territori. Il pronto soccorso unico del Grande ospedale metropolitano, l’ospedale di Polistena oppure, come qualcuno dice, il nosocomio della Piana non possono certo essere le risposte alle esigenze dei piccoli centri. Servono, piuttosto, dei presidi di primo intervento nei nostri borghi».
«Dunque – ha aggiunto – bisogna sempre mantenere alta l’attenzione sui Comuni della Città Metropolitana. Infatti, ben il 72% dei nostri enti locali rientra nella fascia dei centri medio-piccoli e mantenere questi presidi sanitari diventa fondamentale per la loro sopravvivenza». Per il sindaco metropolitano facente funzioni, l’auspicio è che «la commissaria dell’Asp di Reggio, Lucia Di Furia, comprenda appieno questa necessità che non risponde alle logiche del politichese, ma ad un vero e proprio bisogno di esistenza delle aree interne».
Alla dottoressa Di Furia, il sindaco facente funzioni Versace, ha riconosciuto «il buon lavoro condotto». «Devo ringraziarla – ha commentato – per lo sforzo che sta facendo perché ha trovato una situazione disastrosa dal punto di vista sanitario. Sta facendo tutto il possibile e lo abbiamo visto, per esempio, nel caso dell’ospedale di Oppido Mamertina. La dottoressa Di Furia ha preso un impegno preciso per quel che riguarda il reparto di Radiologia e sta provando a fare qualcosa di diverso». «Se si crede che la soluzione ai problemi della sanità calabrese sia l’ingaggio dei medici cubani – ha continuato – cui va sicuramente la mia gratitudine per l’impegno messo in campo, vuol dire che non si è compreso a fondo la drammaticità della situazione».
«Anche la strada imboccata verso l’autonomia differenziata – ha concluso Versace – complica tremendamente le cose. Con il Ddl Calderoli aumenteranno i disservizi e le distanze fra le nostre realtà ed il resto del Paese. Sulla sanità, come sull’istruzione, non ci può essere una differenziazione di diritti».
Tra il viaggio di Dante e la tragicità dell’esistenza di Michelstaedter, passando, con piacevoli intermezzi, alle poesie di Carducci, Quasimodo, Petrarca, Cavalcanti, Campana, Merini, Palazzeschi, Ungaretti e Francolini, lo spettacolo pilota “E LASCIATECI DIVERTIRE!”, ideato dallo scrittore, regista e attore Mauro Francolini, ha trovato riscontro più che positivo.
Grande la partecipazione di volti noti, tra accademici e artisti, al fianco dei quali massiccia è stata la presenza di giovani che si approcciano al mondo delle arti performative, della scenografia e della pittura.
L’evento organizzato in sinergia tra il Gruppo Xiphias, Associazione di Sviluppo Culturale e B.C.M. Bottega Cultura MetaPolitica, è stato accolto presso “la Bottega”, in un ambiente piccolo e accogliente che ha contribuito ad offrire la giusta atmosfera allo spettacolo.
“Siamo soddisfatti soprattutto perché oggi, in occasioni come questa, non è scontato vedere la partecipazione di tanti giovani”, dichiara Antonella Postorino, Presidente del Gruppo Xiphias “questa è la dimostrazione che con le giuste formule si può garantire quello scambio intergenerazionale necessario per dimostrare che la cultura non ha età. Per noi del Gruppo Xiphias e per gli amici di B.C.M. è l’inizio di un percorso che vuole riaccendere i motori partendo dal basso… i giovani ci hanno restituito l’entusiasmo e la voglia di metterci in gioco. Un ringraziamento speciale va a Mauro Francolini e Antonella Pagnotta che con pochissimi strumenti e tanta professionalità, sono riusciti a rendere tutti protagonisti”.
La performance ha coinvolto tutti i presenti, ai quali è stato consegnato un brano poetico da interpretare liberamente, improvvisando con leggerezza, lasciando che tutti si divertissero, così come annunciato nel titolo del progetto, che resterà lo stesso per l’intera rassegna che le due associazioni, supportate dal critico d’arte Marcello Francolini, riproporranno con un calendario di eventi al quale stanno già lavorando.
L’Istituto per la famiglia sezione 55 (CONDOFURI– RC) annuncia l’avvio di una ulteriore fase di Formazione dei volontari del progetto “VI.VO”– VICINATI VOLONTARI sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD”. L’aggregarsi continuo di nuovi volontari nelle zone di Condofuri, Bruzzano, Molochio e Bagnara ha reso necessario un nuovo step di formazione per trasferire le competenze acquisite e per permettere ai nuovi volontari di allinearsi in fretta con le attività in corso di svolgimento.
In questi due anni di attività, l’associazione è stata in grado di tendere una mano a chiunque si trovi in difficoltà, mettendo alla prova i propri limiti.
“Il nostro coinvolgimento è stato costante e ha visto come frutto una costante crescita in termini di volontari e di beneficiari” testimonia il Presidente dell’IPF 55 Nadia Spinelli “Per questo con un’altra tornata formativa ideeremo strategie nuove di condivisione sociale”.
La D.ssa Marinella Colucci, Psicologa e Formatrice ci illustra: “La formazione dei nuovi volontari è improntata con sistemi estremamente innovativi. Dalla psicologia dell’emergenza, al supporto emotivo al sostegno psicosociale, alle skills comunicative, queste sono le competenze che vogliamo veicolare.
Altro argomento cardine saranno le tecniche di aiuto a distanza in condizioni di fragilità emotiva, nonché la condivisione di informazioni positive attraverso la rete immateriale.
Impariamo ad ascoltare il bisogno, a fare emergere quello inespresso oltre che ad intervenire in maniera pratica nelle difficoltà quotidiane.
La formazione gratuita e aperta a tutti i nuovi volontari del progetto (semplici cittadini, professionisti quali avvocati, medici, personale socio sanitario, educatori, etc; referenti delle attività commerciali ed enti vari) e allo staff progettuale per mettere tutti in grado di svolgere in maniera concertata le attività previste da progetto. Il corso di quattro ore sarà replicato secondo un calendario concertato e si terrà on line per permettere la partecipazione in modo agevole dei volontari sui diversi territori.
La formazione si propone di favorire l’avvicinamento e il confronto tra i soggetti coinvolti nell’azione (volontario/beneficiario), la condivisione di modelli di “presa in carico” e della metodologia di intervento tra tutti i volontari e su tutti i territori.
In tale sede si erogherà anche una formazione di base sulla sicurezza, l’utilizzo dei DPI e delle procedure da utilizzare e seguire nella fase operativa del progetto.
Col contributo di tutti la catena del dono diventa sempre più spessa e articolata. Finora ha compreso la distribuzione di beni di prima necessità (alimenti, farmaci, vestiti, materiale scolastico, etc.), la diffusione di buone pratiche nel campo della prevenzione eventi catastrofici, ha favorito l’accesso e la fruizione gratuita a servizi spesso territorialmente assenti, di natura sociale, sociosanitaria, sanitaria (ad es. segretariato sociale, supporto psicologico, aiuto alla mobilità, cura, servizi educativi, etc.) erogati anche a domicilio.