La figura professionale dell’assistente educativo, operante all’interno di tutte le istituzioni sociali per supportare situazioni di fragilità, intravede un riconoscimento concreto nel disegno di legge 236 del 2022 il cui iter parlamentare ha recentemente preso avvio presso la settima commissione del Senato. Se questo venisse approvato, sarebbe finalmente garantito l’agognato contratto unico nazionale, che assicurerebbe malattia e tredicesima a una categoria che, lavorando in regime di partita iva o prestazione occasionale vede traballare i propri diritti in balia della dittatura dei privati. Come nel resto d’Italia, anche a Reggio, sono queste le motivazioni che hanno animato il flashmob a supporto della legge guidato dal Misaac, movimento per l’internalizzazione e la stabilizzazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. La rivendicazione pretende, a giusta ragione, di emendare la legge precedente che riserva tutele esclusivamente agli insegnanti di sostegno senza considerare l’impegno profuso dagli assistenti che ricadono sotto differenti denominazioni, diretto all’autosufficienza e allo sviluppo delle potenzialità dei giovani assistiti. Di competenza degli enti territoriali – Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni – l’instabilità dei loro contratti si ripercuote sulle retribuzioni: da sempre incerte e poco puntuali. Così davanti all’Atena Armata del Lungomare Falcomatà, gli assistenti educativi reggini si appellano al Ministero dell’Istruzione, per vincere una battaglia di civiltà e conquistare un’inscalfibile previdenza sociale.
Helena Pedone
A pochi giorni dal tragico incidente al largo delle coste calabresi, UNICEF e Save the Children proseguono le attività di sostegno di minorenni, donne e famiglie attualmente ospiti del CARA di Crotone.
Oggi il momento di commozione durante l’ultimo saluto dei sopravvissuti ai familiari morti in mare durante il naufragio, al PalaMilone, il palazzetto dello sport di Crotone dove si trovano le salme tra cui 5 piccole bare bianche. Continuano le operazioni di ricerca dei dispersi, che dai racconti dei sopravvissuti si stima ancora siano diverse decine, tra cui molti bambine e bambini. Erano partiti da Afghanistan, Pakistan, Siria, Somalia, Palestina, tra le nazionalità principali che arrivano attraverso la rotta del Mediterraneo orientale.
Tra le persone sopravvissute anche 16 minorenni, di cui 9 al CARA, 6 in ospedale e uno di loro – che ha perso la famiglia durante il naufragio – è stato già trasferito in struttura di accoglienza. In tutto 3 i minori stranieri non accompagnati.
Le persone versano ancora in stato di forte shock emotivo. UNICEF e Save the Children – insieme alle altre organizzazioni presenti e attive nell’emergenza – hanno fornito sin dalle prime fasi un primo supporto psicologico e emotivo.
L’intervento si è concentrato nel sostegno ai minori stranieri non accompagnati e ai nuclei familiari: a oggi tutti i nuclei presenti sono stati riunificati. Sono in tutto 7 le famiglie al CARA, quasi tutte hanno perso parenti nel naufragio.
Tra loro F., partito dall’Afghanistan con i suoi familiari, 7 in tutto. Racconta con un disegno la disposizione delle persone nel barcone e la tragedia in mare. Della sua famiglia si sono salvati solo lui e il cugino di 12 anni, nuotando verso la spiaggia.
Le Organizzazioni sono in contatto in questo momento con i servizi sociali e le strutture di accoglienza per seguire la presa in carico dei minorenni, il trasferimento in strutture di accoglienza adeguate e l’attivazione delle tutele dove necessario. L’attività di supporto continuerà anche nei prossimi giorni per garantire il supporto psicosociale e l’attivazione di percorsi di inclusione.
UNICEF e Save the Children sono in Calabria da agosto 2022 con un team fisso composto da un esperto legale, un assistente sociale, una mediatrice culturale, e una coordinatrice della risposta in frontiera e hanno potenziato in questi giorni la presenza sul posto per far fronte all’emergenza.
L’intervento congiunto è realizzato nell’ambito di “PROTECT”, il progetto finanziato Direzione generale della Migrazione e degli affari interni (HOME) della Commissione Europea per rafforzare gli interventi di protezione a favore di oltre 20 mila bambine/i, adolescenti, giovani e donne rifugiati/e e migranti in Italia.
In tutto dal 2014 a oggi oltre 26.000 persone sono morte nella rotta del Mediterraneo. Le due Organizzazioni confermano l’importanza di garantire vie sicure alternative all’attraversamento in mare e operazioni di ricerca e soccorso per evitare il ripetersi di queste tragedie.
CATANZARO – 1 MARZO 2023. La magia del teatro per portare un sorriso ai piccoli pazienti che affrontano quotidianamente la malattia in una corsia d’ospedale. Una distrazione che diventa medicina per lo spirito, quella offerta dal progetto “Sorridiamoci”, realizzato all’interno del day hospital del reparto di oncoematologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.
Il progetto dell’Associazione Calabrese Malati Oncologici “Ida Ponessa” Odv – che ha come obiettivo quello di rendere meno ordinaria la degenza presso il reparto, donando momenti di spensieratezza ai piccoli pazienti e ai familiari che li assistono – è stato presentato ieri mattina nella sala riunioni del presidio “Ciaccio-De Lellis” alla presenza di Aldo Riccelli, presidente Acmo; del dottor Francesco Talarico, Direttore Sanitario del Ciaccio; della dottoressa Maria Concetta Galati, direttore del reparto di oncoematologia pediatrica del “Pugliese Ciaccio”; del presidente del Consiglio regionale dell’associazione Cesare, Nino Zumbo e di Pasquale Rogato, in rappresentanza della società cooperativa Edizione Straordinaria/Scuola di Teatro “Enzo Corea” di Catanzaro che curerà la parte teatrale.
Il progetto, che potrà essere realizzato grazie ad una donazione dalla Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo si sviluppa all’interno dell’iniziativa “Un sorriso per i più piccoli” e vedrà la messa in scena di uno spettacolo teatrale sulla favola di Peter Pan, dal titolo “Due Compari e un Peter Pan”, a cura della scuola di teatro diretta da Salvatore Emilio Corea. Sono previsti anche tre appuntamenti con la lettura di favole: si prenderà spunto da storie e novelle, che attraverso lettura e animazione accompagneranno i più piccoli in un viaggio fantastico.
Il direttore sanitario ha ringraziato coloro i quali hanno ideato il progetto, sottolineando che: “iniziative del genere ridonano una dimensione umana al ricovero ospedaliero dei piccoli pazienti”. “Siamo noi a ringraziare per la vivacità di queste iniziative – ha detto Talarico – si tratta di aspetti che restituiscono dimensione di gioco di cui i bambini hanno tanto bisogno”.
“In trentasei anni di attività ci siamo anche imposti come obiettivo quello di portare il teatro in posti particolari e il reparto di onco-ematologia pediatrica sicuramente lo è. Noi siamo pronti ad essere vicini a questi bambini che affrontano una battaglia importante. Il teatro è terapeutico, anche per chi lo fa e non solo per gli spettatori”, ha detto ancora Pasquale Rogato.
“Avete organizzato un progetto straordinario – ha aggiunto la dottoressa Galati – che saprà esaudire i desideri dei nostri piccoli pazienti. L’attesa per l’appuntamento successivo, visto che si tratta di un ciclo di incontri e non di un singolo evento, aiuterà ad accrescere il coinvolgimento. Questo è un aspetto importante anche per rendere la permanenza più leggera ai bambini, ai quali vogliamo offrire una distrazione per far pesare meno la malattia e ai genitori che non riescono a superare con facilità il ricordo di questi momenti”.
Il presidente della “Cesare Pozzo”, Nino Zumbo, lo reputa “un momento di collaborazione importante. Quando riusciamo a costruire qualcosa per gli altri, soprattutto con progetti che riguardano i bambini, la nostra missione si riempie di contenuti. In questo caso vogliamo dare un sorriso; la nostra associazione è nata nel 1800 con la missione di creare benessere a chiunque ne abbia bisogno: noi lavoriamo per la persona e speriamo di collaborare insieme anche per il futuro”.
“I bambini hanno più bisogno di sostegno e di vicinanza di tutti gli altri – ha sottolineato il presidente dell’Acmo “Ida Ponessa”, Aldo Riccelli – “la nostra sfida è questa, oltre quella di dare vita finalmente con le associazioni Angela Serra e Salute Donna, al punto informativo posizionato all’interno del presidio per sostenere quanti nella struttura, sentendosi persi, avrebbero bisogno di una parola di conforto. Vogliamo continuare a crescere nell’interesse e nella tutela dei pazienti”.
Martedì 7 marzo, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, avente come tema “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia”. Ospite del sodalizio reggino sarà l’onorevole Fortunato Aloi, già Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione dal 13 maggio 1994 al 16 gennaio 1995. L’incontro rappresenta un’occasione per presentare le ragioni dell’avversione sugli imminenti lavori di restauro interessanti la Piazza, intesi come violazioni della memora storica del sito in questione. L’onorevole Fortunato Aloi analizzerà le modalità d’esecuzione del restauro in relazione alla Convenzione del Paesaggio e ai Codice dei Beni Culturali. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile in digitale.
Procedono i lavori di rigenerazione sui due beni confiscati nella zona sud di Reggio Calabria finanziati con il programma Agenda Urbana. Questa mattina doppio sopralluogo del Consigliere delegato al programma di finanziamento Carmelo Romeo che, accompagnato dal Responsabile Unico del Procedimento Ingegnere Michele Tigani, ha avuto modo di verificare lo stato di avanzamento dei lavori in corso.
Nello specifico le due strutture sono destinate ad ospitare la Casa delle Donne, nella zona collinare di Pellaro, ed una struttura per l’accoglienza di pazienti provenienti da strutture ospedaliere accompagnati da familiari nella zona costiera di Bocale.
Lo stato dell’arte dei lavori è già in fase avanzata, soprattutto nel secondo immobile, e prevede il completamento delle due strutture secondo il cronoprogramma previsto, consentendo al contempo l’emanazione dei due distinti bandi per l’affidamento della gestione delle strutture che – auspica Romeo – “dovrebbe avvenire contestualmente alla conclusione dei lavori, proprio per evitare un ammaloramento dei due beni o peggio ancora atti vandalici sulle strutture”.
“Si tratta – ha spiegato Romeo – di due progetti ambiziosi che puntano a concretizzare gli indirizzi politico programmatici del governo cittadino, secondo le linee di mandato promosse dal sindaco Falcomatà e portate avanti con il facente funzioni Brunetti, a sostegno delle fragilità sociali”.
“La Case delle Donne – spiega ancora Romeo – nasce recependo le istanze di associazioni e realtà cittadine storicamente impegnate nell’accoglienza ed il reinserimento professionale e sociale di donne vittime di abusi e violenza. Attività per la quale la struttura diviene elemento fondamentale”.
“Nel secondo caso invece – ha aggiunto Romeo – la scelta del recupero funzionale degli alloggi confiscati a Bocale da destinare ai pazienti di lunga degenza rientra in una visione di ampliamento dei servizi all’utenza ospedaliera locale che paga lo scotto permanente di carenze storiche, alle quali, anche in sinergia con le autorità sanitarie, stiamo progressivamente dando risposte”.
“Due interventi fondamentali – ha concluso Romeo – sui quali stiamo proseguendo in maniera spedita con l’obiettivo di consegnarli alla cittadinanza nei tempi previsti, andando a costituire due punti di riferimento di sicura utilità nel campo del sostegno alle fragilità”.
Riceviamo e pubblichiamo:
Come coordinatore del Comitato Provinciale reggino a sostegno della candidatura di Elly Schlein alla segreteria nazionale del Pd esprimo il mio più vivo compiacimento per l’importante obiettivo raggiunto: l’elezione di Elly Schlein a Segretaria Nazionale del Partito Democratico.
Ringrazio i compagni e le compagne che si sono spesi per una battaglia che sicuramente cambierà le sorti del PD e dell’intera nazione.
L’affluenza alle urne di donne e uomini, tesserati e non, dimostra la volontà dei cittadini italiani di partecipare e di contare nelle scelte importanti che riguardano la gestione ed il futuro del Paese. Un risultato che dimostra, inoltre, il cresciuto scollamento dei gruppi dirigenti del PD, dalla volontà e dai bisogni reali della gente. È la prima volta che un segretario viene eletto dopo aver perso tra gli iscritti.
Questo ci deve far riflettere!
Adesso ci sono le condizioni per la messa in campo di una classe dirigente autorevole e autonoma, disinteressata a rendite di posizione, in grado di riconnettersi con la parte più povera della società e di affrontare il tema drammatico del lavoro, della disoccupazione, del precariato e della crescita esponenziale delle disuguaglianze sociali.
La sfida è qui ed ora. Non sono più consentite prove di appello. Non ce ne saranno più.
Adesso a Elly l’arduo compito di realizzare il programma che l’ha portata alla vittoria. Lo deve a tutti coloro che hanno creduto in lei e lo deve a Daniele Nucera il giovane scrutatore nel seggio di Condofuri che ha perso la vita mentre era impegnato, da volontario, alla realizzazione di una meravigliosa giornata di democrazia.
A Daniele il nostro più sincero grazie e ai suoi familiari la nostra vicinanza e il nostro affetto.
Anche per te Daniele abbiamo il dovere di continuare.
L’assessorato comunale alla Cultura, in collaborazione con l’associazione Ulysses, presenta il programma dell’iniziativa “Arte in Città”, cinque giovedì dedicati alla storia ed alla bellezza della nostra città.
Si inizia il 2 marzo, alle ore 16 presso la biblioteca “De Nava”, con l’assessora alla Cultura, Irene Calabrò, che inaugurerà il ciclo di eventi con l’incontro “Fonti documentarie per la storia della città: il fondo di disegni di Camillo Autore”. Parteciperanno Maria Pia Mazzitelli e Marisa Cagliostro.
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, insieme alla Soprintendenza Archeologica di Reggio e Vibo, il 14 marzo alle 16:30, nei locali della Pinacoteca Civica, Daniela Vinci accompagnerà i visitatori lungo un percorso tematico tra le opere esposte dal titolo “Paesaggi in Pinacoteca”.
Il 23 marzo, sempre alle 16:30, si tornerà in Biblioteca comunale con Maria Teresa Sorrenti e l’iniziativa “La scultura a Reggio nel secondo Ottocento”.
Si chiude il 30 marzo, ancora alle 16:30, nella sala “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio, dove si discuterà di “Ernesto Basile e l’architettura del Palazzo Municipale” con Marisa Cagliostro, Renato Laganà e Daniela Neri. Sarà un viaggio nella mostra allestita per il centenario dello storico edificio comunale.
Il progetto “Come a Casa”, avviato nel mese di febbraio dello scorso anno, ha rappresentato un percorso di supporto e potenziamento dell’autonomia abitativa di 20 beneficiari, migranti residenti sul territorio ed in condizioni di disagio abitativo ed economico, costituiti principalmente da famiglie con minori. Due diversi gruppi hanno usufruito per un periodo di 6 mesi ciascuno, delle misure di sostegno necessarie per l’empowerment del processo di integrazione sul territorio: attraverso l’inserimento in una struttura abitativa, l’erogazione del vitto mensile, il rimborso delle spese mediche, il contributo alloggio finale e tramite le azioni di mediazione, integrazione e di formazione per il raggiungimento di un’autonomia abitativa e lavorativa.
L’avvio delle attività progettuali è avvenuto in parallelo al risveglio di un’Europa in guerra e la consapevolezza che le persone transitano da un confine all’altro quando viene messa a repentaglio la propria esistenza e quella dei propri cari.
Durante questo lungo anno i percorsi dei beneficiari sostenuti con il progetto “Come a casa” si sono spesso intrecciati con i “nuovi” migranti europei, soprattutto durante gli eventi di integrazione realizzati. Questo è stato lo spunto utile per l’organizzazione dell’evento finale che sarà un momento di condivisione di diversi cammini e destini che in un territorio come la Locride, si sono intrecciati in questi 12 mesi. Sarà un incontro di condivisione dei risultati raggiunti e dello
spirito che ha animato le attività progettuali in sinergia con il territorio. Saranno presenti i rappresentanti istituzionali del comune di Caulonia, di altre realtà dell’accoglienza quali Recosol, coop. Pathos e coop. Eurocoop e i saluti conclusivi del Consigliere Delegato Immigrazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Michele Conia.
Durante l’evento sarà allestita una piccola mostra dei lavori dei beneficiari, alcuni dei quali racconteranno anche la loro esperienza sul nostro territorio.
Martedì 28 febbraio, ore 18:00, presso la sala consiliare del Comune di Melito Porto Salvo, saranno presentati gli elaborati grafici del futuro Centro di Aggregazione Giovanile, ideato all’interno di Rizoma, il progetto del Consorzio Macramè, sostenuto da Con i Bambini, che pone in essere azioni e interventi per il contrasto della povertà educativa nei territori dell’area grecanica calabrese.
Dopo i saluti introduttivi del Sindaco di Melito Porto Salvo, Salvatore Orlando, interverranno anche Giusy Tripodi, componente dello staff del progetto Rizoma e il prof. Ottavio Amaro, del Laboratorio Landscape in Progress dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, partner del progetto.
Rizoma nasce nel 2018, ispirandosi a una metafora presa in prestito da Carl Gustav Jung: «La mia vita mi ha sempre fatto pensare ad una pianta: la sua vera natura è invisibile, nascosta nel rizomma».
Con Rizoma, il Consorzio Macramè ha coinvolto 29 partner tra cui 10 organizzazioni del terzo settore, 5 Scuole e 6 Comuni del territorio grecanico, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, 6 associazioni e la Fondazione Zancan quale soggetto valutatore esterno.
L’obiettivo comune è stato da subito quello di diventare una comunità educante che agisce per contrastare la povertà educativa nell’area grecanica, innescando un processo di valorizzazione delle risorse esistenti sul territorio ma oggi nascoste, sotterranee – come le radici – finalizzate a lavorare sotto la superficie per generare frutti.
Dal 2018 sono state avviate quasi tutte le attività previste dal progetto, nonostante la lunga interruzione causata dalla situazione di emergenza sanitaria. Grazie ai risultati delle attività Studenti creattivi e La Comunità educante ha preso vita il primo Laboratorio di Comunità, inteso come spazio di aggregazione e socializzazione che, con il Centro di Aggregazione Giovanile, troverà sede fisica presso l’immobile ex-mercato di Melito Porto Salvo.
Il nascente Centro di Aggregazione si interseca con le politiche pubbliche del welfare rivolte ai giovani e alla comunità rianimando uno spazio altrimenti poco utilizzato, quello dell’ex mercato coperto, e con l’attivazione di servizi attualmente inesistenti sul territorio, come quello della biblioteca pubblica.
La nuova sfida sarà quella di offrire sostenibilità futura al Centro di Aggregazione una volta cessati gli effetti del progetto Rizoma, di immaginarne la sua prosecuzione nel tempo rendendo protagonista la comunità educante e sospingendo la sinergia tra Istituzioni e Terzo settore che costituisce una delle radici del progetto Rizoma.
Riceviamo e pubblichiamo:
Lungo le coste di Steccato di Cutro si è consumata l’ennesima tragedia del mare, per la quale il Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria esprime la massima vicinanza alle vittime.
Si è verificato il triste naufragio di 120 migranti, provenienti dall’Iran, dal Pakistan, dall’Afghanistan, dalla Somalia, da terre segnate da guerre e sogni bruciati, in fuga da Paesi dove l’instabilità sociale e politica ha prodotto un’assenza di governabilità, dove tutto è complesso e la vita umana si baratta facilmente.
Profondo dolore e indignazione per le cause che hanno prodotto la morte di adulti e bambini indifesi, responsabili di cercare un avvenire diverso. Ad un passo da una prospettiva di vita migliore, lontana da indicibili soprusi, profughi vicini alla speranza di condizioni sociali più dignitose hanno trovato la morte. Il dramma perenne dei naufraghi sulla rotta del Mediterraneo non si arresta, dal 2014 le vittime sono oltre 20mila, più di dieci al giorno, un infinito rosario civile, che continua a snocciolarsi sotto l’apatia collettiva.
I numeri delle vittime sono saliti di ora in ora, così come lo sgomento e il senso di impotenza negli occhi di tutti, astanti e telespettatori. I superstiti, circa ottanta, trasferiti nel centro di accoglienza, per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, visibilmente sconvolti, sono stati soccorsi e raggiunti da un abbraccio corale della comunità. La solidarietà è stata tanta, ma non potrà ridursi alle manifestazioni di queste ore, la sofferenza patita non potrà lasciare indifferenti, questa volta no.
Il presidente dell’Ordas Calabria, Danilo Ferrara, in rappresentanza di tutto il Consiglio, ha espresso profonda solidarietà per quanto accaduto: “Non ci sono parole per descrivere i sentimenti che proviamo dinnanzi a tanto dolore, vogliamo rappresentare il cordoglio di tutto il nostro ordine professionale e capire come contribuire ad una riflessione comune, è difficile rassegnarsi e continuare ad assistere, quasi quotidianamente, a viaggi disumani che generano solo morte. Questa immane tragedia dovrà essere da monito per le Istituzioni e la Comunità internazionale, per segnare un punto di non ritorno e agire efficacemente, per porre fine a viaggi brutali e vergognosi che caratterizzano i flussi migratori e incrementano la piaga dei trafficanti di esseri umani.
È fondamentale fare quadrato e attivare un piano speciale di aiuti e di sviluppo per i paesi di provenienza dei migranti. Non possiamo restare spettatori passivi, servono nuove politiche comunitarie sull’immigrazione”. Scriveva Beppe Fenoglio che “il nostro più grande fallimento sta nel fatto che non siamo riusciti a farci fratelli gli uni degli altri”. Un ringraziamento speciale va a tutti i coloro che in queste ore si stanno spendendo per dare supporto concreto ai sopravvissuti; i servizi sociali di Crotone, Cutro e Isola di Capo Rizzuto e l’intero Ambito Territoriale si sono subito attivati in sinergia con altri professionisti ed associazioni per sostenere i rifugiati.
Su queste vittime innocenti l’Europa e la società tutta non può permettersi alcuna retorica, ma solo doverosi e consequenziali atti di responsabilità e segni di civiltà.