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Scrittori di Calabria: Anassilaos omaggia il poeta Emilio Argiroffi a cento anni dalla sua nascita

Giovedì 26 maggio l'incontro conclusivo presso la Sala Gioffrè della Biblioteca De Nava per omaggiare Emilio Argiroffi

di redazione

Con un omaggio ad Emilio Argiroffi, nato in provincia di Messina, a Mandanici, nel 1922 e morto all’età di 75, a Taurianova nel 1998, nel centenario della nascita, si conclude giovedì 26 maggio alle ore 16,45 presso la Sala Gioffrè della Biblioteca De Nava il ciclo di incontri sulla letteratura calabrese promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca De Nava, e patrocinati dal Comune di Reggio Calabria, nell’ambito della mostra “Scrittori di Calabria”. A parlare dello scienziato, del medico, dello scrittore e poeta nonché dell’uomo impegnato nel riscatto sociale della Calabria sia come parlamentare dell’allora Partito Comunista Italiano nella V, VI e VII Legislatura (al Senato fu relatore di numerosi provvedimenti legislativi tra i quali la legge sull’inquinamento da rumore e sulla istituzione degli asili nido) che come sindaco di Taurianova sarà la Dott.ssa Maria Festa, scrittrice e studiosa di letteratura che tratterà soprattutto del poeta, insigne artista della parola e animatore culturale. Dalle ascendenze familiari  siciliane e mitteleuropee e dal contesto calabrese,  in cui ha profuso il proprio impegno, Argiroffi ha derivato un ricco retroterra culturale e antropologico testimoniato da un’opera letteraria impegnativa e impegnata non soltanto in quanto poesia di impegno civile, ma soprattutto perché vicina alle ragioni profonde dell’esistenza. La sua poesia, lontana da ogni gusto estetizzante, ha sempre  perseguito – così come anche scrisse Antonio Piromalli – “la rappresentazione del vero”. Vero antropologico e sociale, ma anche vero interiore, nel continuo e cospicuo dispiegarsi di sentimenti e stati d’animo. D’altra  parte – e questo ben spiega il tono particolare dlla sua opera letteraria – Argiroffi è stato anche  medico e scienziato, un uomo che si è prestato alla politica – pur da poeta di prim’ordine – con le sue liturgie  e ipocrisie allo scopo di giovare alla sua terra d’adozione, alla Calabria generosa e pur avara, onesta ed insieme terra di antica e, ahimè,  consolidata criminalità,  riuscendo a trasferire nei suoi versi gli sdegni, la forza, l’onestà di un uomo del Mezzogiorno e la sue reazioni risentite e disgustate di fronte alla violenza e all’oppressione. Introdurrà l’incontro la Dott.ssa Daniela Scuncia.

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