Gran finale per il programma delle iniziative promosse dall’Amministrazione comunale reggina per le celebrazioni del trentennale della strage di Capaci. Con il Concerto della Legalità, organizzato in collaborazione con il Comando reggino di Polizia Municipale, con l’Orchestra scolastica comunale del Teatro Cilea e con gli istituti ad indirizzo musicale della Città, si è chiuso il cartellone di eventi messo in campo da Palazzo San Giorgio e promosso in collaborazione con le associazioni antimafia presenti sul territorio.
Sul palcoscenico di un gremito Teatro Cilea, che per l’occasione ha registrato il tutto esaurito, sono saliti i bambini e le bambine dell’Orchestra scolastica comunale, diretta dal Maestro Roberto Caridi, e dagli studenti delle scuole reggine, tra gli altri l’istituto “Lazzarino” di Gallico, “Radice-Alighieri” di Catona, “Corrado Alvaro-Giudice Scopelliti”, “Carducci- Da Feltre”, “Catanoso-De Gasperi”, “De Amicis-Bolani” ed il liceo musicale “Gullì”. Tra le esibizioni in programma anche quella del coro dell’istituto Comprensivo De Amicis – Bolani diretti dalla Professoressa Enza Cuzzola, dell’orchestra di flauti dolci “Pirandello” dell’istituto Comprensivo Falcomatà-Archi, diretti dal Maestro Martino Parisi, e la performance teatrale dell’istituto comprensivo Telesio- Montalbetti, momento teatrale tratto da “Noi e Loro” di Alessandra Camassa, riadattato dalla Professoressa Maria Ieracitano.
Presenti, tra le tante autorità civili e militari intervenute, anche il Presidente della Corte d’Appello Luciano Gerardis e Maria Cantone, in rappresentanza della Fondazione Antonino Scopelliti, che hanno portato i saluti sul palco dopo l’apertura affidata alle parole delle Assessore Giuggi Palmenta e Lucia Nucera, per il Comune di Reggio Calabria, del Comandante della Polizia Municipale reggina Salvatore Zucco e del Sindaco ff della Città Metropolitana Carmelo Versace.
Per l’assessora alla Legalità, Giuggi Palmenta, «il senso di questo spettacolo, che abbiamo voluto fortemente si celebrasse al teatro “Cilea”, è racchiuso nel tentativo di cercare di raccontare le emozioni dei ragazzi e delle ragazze mettendo in risalto quel concetto di legalità che dobbiamo fare nostro nella vita di tutti i giorni. Ed è stato fantastico sentire attraverso le loro note musicali quella voglia di libertà e di giustizia che gli alunni delle nostre scuole interpretano alla perfezione».
L’assessora all’Istruzione, Lucia Nucera, ha ricordato, poi, «l’impegno dell’Orchestra delle scuole della Città di Reggio Calabria, frutto di un coordinamento avviato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, e che si allargherà, presto, alla partecipazione del coro». «Corre l’obbligo di ringraziare – ha affermato la delegata comunale – ogni singola scuola che ha preso parte al concerto, con performance musicali ed artistiche, e sottolineare la prontezza e la disponibilità dimostrata dai dirigenti, dagli insegnanti e dai genitori che si prodigano, ogni giorno, per coltivare le passioni dei cittadini del futuro. Agli alunni ed alle alunne, soprattutto, è dedicato questo momento così importante affinché possano riprendere i loro spazi dopo gli anni duri del covid».
Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, fra gli invitati ad aprire il concerto, ha ricordato i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, gli agenti della loro scorta e quanti hanno fatto tutto quello che era nelle loro possibilità, rimettendoci la vita, pur di provare a cambiare una società che, troppo spesso, si concentra sull’apparire e sulle banalità». «Se nel nostro quotidiano – ha detto – vogliamo provare a contribuire al cambiamento, abbiamo una sola strada: la cultura. Solo questa è la via maestra che ci può riconsegnare un territorio diverso».
«Prima di ogni cosa – ha sostenuto Versace – dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e di agire attraverso uno sforzo culturale che ci veda, ognuno col proprio ruolo, seduti ad un tavolo privo di quegli spigoli che hanno impedito il rilancio della nostra terra. Se vogliamo onorare la memoria di chi ha perso la vita provando a consegnarci un mondo diverso, il modo migliore è lavorare con le scuole, coi ragazzi in tenera età, con le famiglie che possono davvero avere una parte di primo piano in questo processo di evoluzione culturale».