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“Bad Habit”: Steve Lazy fonde vari generi per metabolizzare una perdita amorosa

In rotazione il nuovo singolo dell’artista californiano, estratto dal nuovo album “Gemini Rights”

di Pierluigi Gabriele

Articolo di Pierluigi Gabriele

Si potrebbe dire molto sull’arte che viene prodotta a causa di una perdita amorosa. Ci sono centinaia di anni di Storia a conferma di questa tesi e di certo l’artista californiano non fa eccezione. La genesi di “Gemini Rights” secondo album in studio di Steve Lazy è una miscellanea di diverse influenze musicali, traendo ispirazione da artisti cardine per la storia della musica, che vanno da Caetano Veloso ai Beatles, ma comprendono anche Sly Stone e gli Outkast. I brani sono una dedica all’ex compagna di Steve, che si rende colpevole di una vera e propria deflagrazione emozionale che ha come argomento cardine la “Perdita”. L’album che è già di fatto un successo commerciale, con il suo primo singolo estratto “Bad Habit” ha raggiunto in brevissimo tempo 180 milioni di stream, raggiungendo la Top 10 mondiale dei brani più ascoltati su Spotify.

Steve Lazy, era già giunto ali onori delle cronache musicali con il suo primo lavoro del 2019 “Apollo XXI”, che gli aveva consentito di ricevere una nomination agli Oscar della musica, e gli ha fatto ottenere diversi premi da riviste prestigiose come Wired, prestandosi anche come modello per la campagna parigina della maison di moda Louis Vuitton. Il giovane, grazie alle sue capacità compositive e strumentali ha collaborato con artisti del calibro di Vampire Weekend, Mac Miller, Solange ed i Thundercat. Diverse riviste americane hanno parlato di lui con toni entusiastici, elogiando il modo così incisivo di trattare temi complessi, ma che riescono in modo naturale e senza compromessi ad arrivare al pubblico.

La sensibilità artistica dell’artista californiano probabilmente poggia le radici nella sua famiglia ed il rapporto quasi inesistente con il padre, ma al contrario solare e protettivo nei confronti della madre e delle sorelle. Lui stesso definisce la sua musica come un rifugio a cui attingere quando si è in difficoltà, paragonandolo ad un plaid di tessuto scozzese caldo ed accogliente. Non stupisce allora l’enorme successo, che è sicuramente destinato a durare. Chissà che altre perle sfornerà Steve, nell’attesa godiamoci il suo ultimo fantastico album!

 

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