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Carceri calabresi, 75 suicidi in 10 mesi: Muglia firma l’appello per intervento immediato

Il Garante regionale Luca Muglia ha evidenziato che nell’ultima settimana all’interno delle carceri calabresi si sono verificati diversi episodi di autolesionismo, uno dei quali con un tragico epilogo

di Chiara Cucinotta

75 suicidi in 10 mesi: è questo il terribile bilancio registrato da inizio anno, che ha spinto il Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Luca Muglia, a condividere, firmare e rilanciare l’appello, lanciato da Il Dubbio e rivolto alle istituzioni, alla politica e agli intellettuali. Nell’appello si suggeriscono cinque vie d’uscita:
1. L’aumento delle telefonate per i detenuti, esclusi quelli che non possono comunicare con l’esterno.
2. L’innalzamento a 75 giorni a semestre per la liberazione anticipata rispetto ai 45 attuali.
3. Creazione di spazi da dedicare ai familiari per valorizzare l’affettività.
4. Aumento del personale per la salute psicofisica
5. attuazione immediata di quella parte della riforma Cartabia che contempla la valorizzazione della giustizia riparativa e, nel contempo, rivitalizza le sanzioni sostitutive delle pene detentive.

Il Garante regionale, Luca Muglia, nel lanciare l’allarme e ribadire la necessità di un intervento immediato, ha evidenziato che nell’ultima settimana all’interno delle carceri calabresi si sono verificati diversi episodi di autolesionismo, uno dei quali con un tragico epilogo. La soluzione dunque sarà ricorrere al carcere come extrema ratio, garantire spazi e contesti umani che rispettino la dignità e i diritti, moltiplicare le pene alternative, garantire al cittadino detenuto la possibilità di iniziare un reale percorso di inclusione nella comunità.

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