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Ndrangheta nel Torinese, nove arresti dei carabinieri

Nove arresti stamani fra Piemonte e Calabria in un'inchiesta su presenza 'ndrangheta ad Ivrea. Provvedimenti eseguiti dai Carabinieri

di Sebastiano Plutino

Nove arresti sono scattati stamani fra Piemonte e Calabria nel quadro di un’inchiesta sulla presenza della ‘ndrangheta della zona di Ivrea (Torino). Ad eseguire i provvedimenti sono stati i carabinieri. L’operazione è diretta contro un gruppo ritenuto una emanazione alla cosca Alvaro ‘carni i cani’ di Sinopoli ( Reggio Calabria). (ANSA). A eseguire gli arresti, questa mattina a Ivrea e Chivasso (nel Torinese) e a Vibo Valentia, sono stati i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Torino. I 9 indagati sono colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Torino su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto ritenuti gravemente indiziati a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, nonché truffa aggravata, estorsione, ricettazione, usura, violenza privata e detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso. L’indagine, condotta a partire dal 2015 dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – Dda. del capoluogo piemontese, ha permesso di raccogliere “gravi indizi di colpevolezza in ordine all’operatività di una locale di appartenenti alla cosca degli Alvaro “carni i cani” di Sinopoli (Reggio Calabria). L’esponente di spicco sarebbe Domenico Alvaro, già condannato per associazione di tipo mafioso, che avrebbe coordinato sia un’organizzazione dedita ad un vasto traffico di sostanze stupefacenti su scala internazionale con base a Torino, sia un’organizzazione dedita alla commissione di vari reati contro il patrimonio sul territorio italiano ed estero. L’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti è stata censita con l’indagine ‘Cerbero’, del Nucleo Investigativo di Torino che, il 5 novembre 2019, ha portato all’arresto di 71 persone. Le indagini hanno poi scoperto che Carmine Alvaro, servendosi del figlio Domenico, avrebbe radicato sul territorio di Ivrea un’articolazione di tipo mafioso collegata alla rete unitaria della ‘ndrangheta piemontese. Tra i reati ipotizzati truffe ai danni di imprenditori del Torinese in difficoltà economiche, estorsioni ai danni di un broker finanziario.

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