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Ponte sullo Stretto: il Mase chiede oltre 200 nuovi documenti

Il Mase ha chiesto 239 nuovi documenti sul Via, Ieri la Conferenza dei Servizi. Associazioni attaccano realizzazione Opera

di Sebastiano Plutino

ll ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha richiesto 239 integrazioni di documenti alla Società Stretto di Messina S.p.A, nell’ambito della valutazione del progetto del Ponte per la Valutazione di impatto ambientale (Via) sono state richieste 155 integrazioni

Altre 66 integrazioni sono state richieste per la Valutazione di incidenza (Vinca), che verifica le conseguenze di un’opera sui siti Natura 2000, i siti protetti di interesse Ue. Per il Piano di utilizzo terre (Put) sono state richieste 16 integrazioni, per la Verifica di ottemperanza (Vo) 2.

Lo si legge sul sito della Commissione Via-Vas del Mase. Le richieste di integrazione di documenti sono state fatte dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale – Via e Vas del Mase. Sono contenute in un documento di 42 pagine firmato dal coordinatore della Sottocommissione VIa, Paola Brambilla. Il ministero chiede alla Stretto di Messina di spiegare la compatibilità del progetto con gli aggiornamenti dei vincoli ambientali e paesaggistici e degli strumenti di pianificazione territoriale. Chiede inoltre un’analisi più approfondita dei costi e dei benefici dell’opera e un quadro riassuntivo di tutti gli interventi previsti, “non limitandosi al solo elenco delle opere variate”, si legge nel documento.

Il Mase lamenta che Stretto di Messinanon descrive il sistema di cantierizzazione, limitandosi all’elenco delle aree di cantiere” e non abbia fornito informazioni sufficienti sulla gestione e lo smaltimento delle terre e rocce da scavo. Al committente viene richiesto “un quadro aggiornato e congruente” sulle “condizioni di pericolosità da maremoto” e l’aggiornamento delle stime sulla qualità dell’aria nella fase di cantiere e in quella di esercizio.

Il Mase vuole dati più chiari e completi sull’impatto delle opere sull’ambiente marino, sui corsi d’acqua superficiali, sulle acque sotterranee, e cita in particolare l’area dei Pantani di Ganzirri, in Sicilia. Integrazioni vengono chieste sul consumo del suolo, sugli studi geologici e sui rischi di subsidenza e di dissesto, sugli effetti del Ponte sulle attività agricole, sul rumore a terra e sottacqua, sulle vibrazioni e i campi elettromagnetici. Il Mase vuole più dati sui rischi per la biodiversità, la flora e la fauna, il paesaggio e la salute pubblica. Il ministero fa poi 66 richieste di chiarimenti su tutte le possibili conseguenze del Ponte sui siti della Rete Natura 2000, le aree riconosciute di pregio ambientale sulla base della Direttiva Ue Habitat. Il Mase ritiene insufficiente anche la documentazione sul Piano di utilizzo delle terre (Put) e avanza 16 richieste di integrazione in materia.

 

Mit: “Al via la conferenza dei servizi per il ponte Stretto”

È iniziata ieri mattina la 1° riunione della Conferenza di servizi istruttoria per il collegamento stabile tra la Calabria e la Sicilia, con la partecipazione della società Stretto di Messina, di tutti i Comuni dell’area, dell’Autorità portuale e degli enti interessati. Sono state 178 le richieste integrazione progetto.

Lo fa sapere il Mit: “Dopo la presentazione del progetto, si è avviata la vera e propria fase istruttoria, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del Decreto-Legge 35/2023, prodromica all’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess e volta all’acquisizione delle prime osservazioni da parte degli enti e delle amministrazioni partecipanti”.

Le Associazioni attaccano: “Ponte Stretto passo falso, non sta in piedi’

“Ieri si è aperta la Conferenza di Servizi, ma è una falsa partenza e siamo già alla farsa. È confermato: il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina non sta in piedi, i Sindaci ne traggano le conseguenze“, dicono ambientalisti e comitati, “confortati anche dei pareri espressamente negativi dei Comuni di Villa San Giovanni e Messina e delle Città metropolitane interessate”.

“Ma la grande novità di oggi – scrivono Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Man e Wwf e i comitati cittadini messinesi Associazione “Invece del ponte” e “No Ponte Capo Peloro” è che, dopo 21 anni di studi e di progettazioni inconcludenti, 178 sono le richieste di integrazione al cosiddetto ‘progetto definitivo 2024’ pubblicate sul portale on-line Via-Vas (ben 66 delle quali relative alla Valutazione di Incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti) da parte della Commissione Tecnica Via (Ctvia), del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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