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Catanzaro: ricordato il giurista e politico Mario Casalinuovo

Svolta l'iniziativa 'Mario Casalinuovo, il giurista, il politico", organizzata a Catanzaro, alla quale ha preso parte il figlio Aldo

di Sebastiano Plutino

“L’impegno, la passione, l’attaccamento alla propria terra: è stata una bella traiettoria di vita quella di mio padre sia nella politica e sia nella professione”.

Lo ha detto Aldo Casalinuovo, in occasione dell’iniziativa dedicata al padre con il titolo ‘Mario Casalinuovo, il giurista, il politico”, organizzata a Catanzaro per ricordare l’avvocato ma anche il parlamentare Psi e uomo di governo (fu ministro e sottosegretario)..

A parlare di Mario Casalinuovo – in un’affollatissima Casa delle Culture tra numerose presenze rappresentative del mondo istituzionale, politico e della professione forense – si sono ritrovati l’ex sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi, l’avvocato ed ex parlamentare Nico D’Ascola, gli avvocati Giuseppe Carvelli e Vincenzo Ioppoli, esponenti ed amministratori socialisti e come l’ex presidente della Provincia di Catanzaro Leopoldo Chieffallo, già consigliere regionale.

A distanza di sei anni dalla sua scomparsa mi è sembrato giusto ricordarlo ha aggiunto Aldo Casalinuovoper ricordare con lui anche tanti fatti che hanno segnato la storia collettiva di tutti noi come ad esempio anche il fatto che fu anche il primo presidente della Regione Calabria, nel 1970. Noi, e la nostra generazione in particolare, abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni fatti, storie, passioni di un tempo che non è più. Mio padre, in quel periodo, ha vissuto un periodo molto travagliato con Reggio Calabria che rivendicava il capoluogo di regione e la prima seduta del Consiglio regionale che si tenne nel palazzo della Provincia di Catanzaro. Ma lui ha fatto poi tanto come avvocato e come giurista”.
 

“Tenne sempre particolarmente – ha aggiunto – alla professione di avvocato ma anche nell’avvocatura si dedicò alla politica forense da vice presidente nazionale dell’Unione delle Camere penali e fu il fondatore della Camera penale della provincia di Catanzaro che allora ricomprendeva Vibo e Crotone. Questo perché aveva una dimensione collettiva del fare. Non era un ‘solista’ proprio perché l’aggregazione nella professione come in politica lo attirava molto. E’ stato anche ministro nell’82/83 e fu una bellissima pagina politica nell’allora quinto governo Fanfani. In quella circostanza giurò nelle mani del presidente Sandro Pertini. Anche in quella veste operò sempre con l’occhio e il cuore puntato alla sua, alla nostra Calabria e alla sua e alla nostra Catanzaro”.

“Uomini come Casalinuovo ha detto Bobo Craxi – avevano un rapporto vico con la società italiana e hanno vissuto una temperie drammatica,quella del dopoguerra, del terrorismo e, quindi, c’è un a parte del nostro popolo che si sente debitrice in qualche modo. E questo a prescindere dal colore politico o dall’appartenza alla destra o alla sinistra”.

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