Sebastian Ionut Gutuman, 23 anni, aveva trovato rifugio a Pamplona, la città spagnola famosa per la corsa dei tori, sfuggendo così all’operazione “Perseverant”, la retata del 29 febbraio scorso condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria che, coordinati dal Procuratore Emanuele Crescenti e dal Sostituto Procuratore Davide Lucisano della Procura di Palmi, avevano fatto luce sui flussi di droga fra i giovani della Piana di Gioia Tauro.
A dare avvio alle investigazioni dei militari dell’Arma, in quella occasione, era stata la denuncia sporta dal padre di una giovane assuntrice di sostanze stupefacenti che, vista la brutta china che stava prendendo la figlia, aveva deciso di deporre l’orgoglio di genitore e confidare la dipendenza della ragazza ai Carabinieri delle Stazioni di Taurianova e di San Martino di Taurianova. Gli approfondimenti successivi fatti dagli investigatori, avviati nel marzo del 2020 e conclusi anni dopo, accertavano i timori dell’uomo, riscontrando l’esistenza di un florido mercato della droga leggera e pesante, con base a Taurianova e ramificazioni a Rosarno, Platì e Gerocarne, dove avevano base i fornitori del narcotico.
Sottrattosi fortuitamente all’arresto e convinto di essere ormai fuori dal raggio di azione dei militari dell’Arma, il catturato e la sua famiglia conducevano a Pamplona una vita normale, in totale anonimato. Non immaginavano, distanti migliaia di chilometri dalla Calabria, di avere comunque il fiato dei Carabinieri sul collo. Già prima delle catture, infatti, gli investigatori erano riusciti a bucare il circuito di telefoni “citofoni” utilizzato dal Gutuman e dai suoi correi e ne monitoravano la quotidianità. Non è così sfuggito loro quando la madre dell’odierno arrestato, parlando con un parente, ha rivelato di aver lasciato l’Italia e di essere in Spagna.
Immediata l’attivazione del Servizio di Cooperazione Internazionale del Ministero dell’Interno, che, presi contatti con la controparte spagnola, ha permesso lo scambio di informazioni fra Carabinieri e i gendarmi della Guardia Civil. Ed è così che, in forza del Mandato di Arresto Europeo emesso dal Tribunale di Palmi, per il ricercato 23enne sono scattate le manette. Ritornato ora in Italia, attende il processo sottoposto a misura cautelare.
Con Gutuman, i Carabinieri hanno assicurato alla giustizia tutti gli indagati dell’operazione “Perseverant” colpiti da provvedimento restrittivo del GIP di Palmi.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità della persona destinataria della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a suo carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore della persona sottoposta ad indagini.