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Inchiesta San Luca: disposto l’arresto dell’ex sindaco Bartolo e il sequestro dello Stadio Comunale

La misura disposta nell'ambito dell'Inchiesta San Luca è dovuta alla scoperta di un'intesa collusiva tra Comune e commercianti del Santuario di Polsi

di redazione

(ANSA) I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato e posto ai domiciliari l’ex sindaco di San Luca, Bruno Bartolo e un ex assessore alle opere pubbliche, urbanistica e cooperazione. Ad altre quattre persone, dirigenti della società di calcio Asd San Luca 1961, sono stati notificati degli obblighi di dimora. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Locri su richiesta della locale Procura. I militari, nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione dell’impianto sportivo, hanno anche sottoposto misura interdittiva la società calcistica e a sequestro preventivo lo stadio comunale “Corrado Alvaro’ di San Luca. Le accuse mosse alle persone indagate riguardano il reato di turbata libertà degli incanti e, nei riguardi dei due amministratori comunali, quelle di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, certificati e autorizzazioni amministrative. L’ex sindaco deve rispondere anche di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo in relazione alle disposizioni in materia di pubblica sicurezza. Le condotte di reato, secondo quanto rilevato dall’inchiesta, sarebbero state commesse a partire da agosto 2022 fino a gennaio 2024 e sono correlate a due distinte vicende inerenti, la prima all’assegnazione di spazi pubblici dell’area mercatale del Santuario di Polsi e la seconda alla concessione alla società ‘Asd San Luca 1961’ dello stadio comunale.

Avrebbe disvelato ‘una vera e propria intesa collusiva tra l’amministrazione comunale, nelle persone del sindaco e dell’assessore pro-tempore, ed i commercianti dell’area mercatale del Santuario di Polsi’, l’inchiesta condotta dai carabinieri di San Luca con il coordinamento della Procura di Locri che ha portato all’arresto dell’ex sindaco del paese pre-aspromontano Bruno Bartolo e di un ex assessore, finiti stamane entrambi ai domiciliari. Le indagini, attraverso l’acquisizione di e l’analisi di una copiosa documentazione, corroborata da intercettazioni audio e video, hanno preso spunto da alcuni controlli amministrativi nei confronti di esercizi commerciali svolti nel settembre del 2022 in occasione della Fiera della Montagna, indetta dal Comune di San Luca al Santuario di Polsi, realtà che oltre ad essere un importante luogo di culto mariano è stato storicamente legato alla ‘ndrangheta nazionale e internazionale che in concomitanza con i festeggiamenti avrebbe tenuto riunioni e summit sulle strategie criminali delle cosche. Un valore simbolico, quello legato a questo luogo, riscontrato più volte in sede processuale e nel corso di numerose, e anche recenti, inchieste giudiziarie. In questo contesto, gli approfondimenti avrebbero portato alla luce ‘l’intesa collusiva’ tra gli amministratori comunali e i commercianti. In particolare, secondo quanto emerso l’assessore, responsabile della procedura di assegnazione, anche con il concorso dell’ex sindaco, e ricorrendo ad atti falsi e istruttorie carenti, avrebbe assegnato spazi pubblici a soggetti legati o contigui alla criminalità organizzata sanluchese. In parallelo, le indagini hanno consentito di fare emergere un accordo fraudolento, tra il novembre 2023 e il gennaio 2024, con il quale, eludendo le procedure previste dalla legge, sarebbe stata assegnata la concessione delo Stadio comunale di San Luca alla locale squadra di calcio. L’ex sindaco avrebbe anche rilasciato illegittimamente, diverse autorizzazioni, attestando falsamente il riscontro dell’agibilità dell’impianto sportivo.

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