“Dopo undici anni occorre aprire una riflessione sulle funzioni delle Città Metropolitane” – lo ha dichiarato il Sindaco di Giuseppe Falcomatà intervenendo all’evento nazionale promosso dal Think Tank ‘Riparte l’Italia’, l’osservatorio economico e sociale che si pone l’obiettivo di elaborare idee e soluzioni al fine di favorire una concreta ed efficiente ripresa del Paese a seguito dell’emergenza sanitaria e della crisi energetica.
Un momento di approfondimento d’apertura, moderato dal giornalista Giuseppe Brindisi, con focus sulle realtà del Sud, tra le quali, Reggio Calabria come modello amministrativo virtuoso, e che ha visto tra i protagonisti Falcomatà, insieme ai Sindaci di Napoli Gaetano Manfredi, di Palermo Roberto Lagalla e di Foggia Maria Aida Episcopo.
“Lo sforzo massimo delle Città Metropolitane sui fondi Pnrr – ha sottolineato il Sindaco – sta portando grandi risultati perché siamo quasi al 90 per cento di rendicontazione per quanto riguarda i progetti, la cui realizzazione deve vedere la luce entro il 2026. E nonostante penso che la ‘legge Delrio’, dopo undici anni, abbia bisogno di una revisione, per rendere l’amministrazione della Città Metropolitana più centrata alle priorità dei territori, penso anche, che tanti limiti di un modello che va perfezionato, sono dovuti ad una mancanza di rispetto del livello interistituzionale, che non permette una completa e compiuta gestione dei servizi pubblici”.
“Per esempio – ha spiegato Falcomatà – parlando di intermodalità ed intermobilità, nel caso di specie, a Reggio Calabria, dopo aver qualificato e potenziato il parco mezzi della nostra società di trasporti, qualora volessimo aggiungere una corsa o una tratta, per rendere più efficiente e più connesso il servizio ai territori, non potremmo farlo perché il contratto di servizio è in capo alla Regione che, spesso, non è responsiva rispetto alle esigenze di servizi erogati dalla Città Metropolitana”.
“Indispensabile una riforma dunque – ha concluso il Sindaco di Reggio – per poter lasciare il segno attraverso iniziative solide e che ci permettano di immaginare e realizzare città che possano avere un respiro prolungato nel tempo e quindi, che vengano riconosciute per la visione con la quale sono state pensate, piuttosto che solo attraverso interventi amministrativi legati temporalmente al mandato elettorale. Perché questa stagione, di grandi investimenti e ingenti risorse economiche relative al Pnrr, non tornerà più, e pertanto dovremo essere in grado di sfruttare questo passaggio storico attraverso un ente intermedio, qual è la Città Metropolitana, in grado di essere funzionale e adeguato alle sfide dei prossimi anni”.