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Scuola, Montuoro: “Diffondere cultura legalità tra più giovani”

Il Segretario della Commissione Antindrangheta, Montuoro, è intervenuto all'incontro su "Cultura e legalità", a Catanzaro

di Sebastiano Plutino

“La Commissione anti-‘ndrangheta del Consiglio regionale punta sulla diffusione della cultura della legalità tra i più giovani per dare un nuovo volto alla Calabria. Per questo vogliamo stare accanto alle scuole, investire sugli studenti, trasmettere un messaggio di fiducia nelle istituzioni e costruire un fronte comune tra istituzioni, magistratura, forze dell’ordine, agenzie educative, per affermare la legalità in ogni aspetto della vita della comunità”. E’ quanto ha affermato il segretario della Commissione anti-‘ndrangheta Antonio Montuoro, intervenendo all’incontro su “Cultura e legalità” tenuto nella sala conferenza dell’Istituto di Istruzione Superiore Enrico Fermi di Catanzaro, alla presenza del magistrato Marisa Manzini. Nel corso dell’incontro si è svolta la premiazione del concorso per l’assegnazione di tre borse di studio indetto dalla Commissione e rivolto alle scuole. Il tema affrontato dai ragazzi negli elaborati ha riguardato la riflessione di Corrado Alvaro: “La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”. “Tra i principali obiettivi della commissione – ha spiegato Montuoro – c’è quello di formare e diffondere una cultura antimafiosa e della legalità nella società calabrese. Abbiamo scelto l’istituto Fermi per le sue tante iniziative volte ad affermare la cultura della legalità e per la partecipazione attiva e consapevole dei suoi studenti. Ringrazio la dirigente scolastica Teresa Agosto, la referente Francesca Nicotera e gli altri docenti dell’istituto per avere sposato in pieno l’iniziativa, e il presidente della Commissione Pietro Molinaro e il suo predecessore Giuseppe Gelardi che hanno creduto molto in questo progetto. E’ grazie ai nostri giovani che la Calabria potrà avere un marchio di qualità, e non il timbro nero che per troppo tempo ci ha segnato”. (ANSA).

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