Sessanta persone, 14 delle quali condannate in passato per associazione mafiosa e allo stato libere, sono state denunciate dai carabinieri nel crotonese per avere percepito il reddito di cittadinanza senza averne titolo. Il danno a carico dell’Inps è stato stimato in 688.911 euro. I carabinieri della Compagnia di Crotone, e in particolare della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, coadiuvati nelle attività di analisi dal Nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri, hanno denunciato i 60 alle Procure di Crotone e Catanzaro per false dichiarazioni e false attestazioni. Le indagini hanno preso avvio ad aprile 2022 quando, durante l’emergenza Covid, nel corso di alcune verifiche in esercizi commerciali, i militari hanno accertato la presenza di lavoratori che, non regolarmente assunti, risultavano invece percettori del reddito. Sono stati pertanto acquisiti dati di riscontro che hanno consentito agli investigatori di appurare un ingente quantitativo di nominativi, tutti residenti a Isola Capo Rizzuto, beneficiari dello stesso sussidio. Tutte le posizioni sono state analizzate singolarmente in ogni documentazione e presupposto personale ad origine del beneficio concesso e, nei casi accertati, è risultata l’elusione della normativa con la presentazione di false attestazione e/o omettendo dati di interesse personale. In particolare, è emerso che 10 indagati risultavano essere sottoposti a misure cautelari in atto e altri 14 condannati per associazione mafiosa. Venticinque extracomunitari, invece, percepivano il reddito senza avere mai avuto la residenza in Italia e altri 4 soggetti lavoravano in nero. I carabinieri hanno anche denunciato alcuni individui che avevano omesso di comunicare consistenti patrimoni intestati a loro e ai loro prossimi congiunti. Emblematico al riguardo, il caso di un indagato che è stato accertato possieda un patrimonio immobiliare di circa un milione e mezzo di euro. All’Inps è stata avanzata richiesta di revoca del beneficio agli indagati, ai quali è stato notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari della Procura della Repubblica di Crotone. (ANSA).
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