La mancata partecipazione del comune al bando di Città Metropolitana per la selezione di “Progetti di utilità sociale” ci impone delle spiegazioni alla Città, ma prima di tutto ci obbliga a chiedere scusa ai tanti che non potranno fruire di quei servizi che si sarebbero potuti attivare: purtroppo sono stati indotti in errore da coloro i quali, per colpire quest’Amministrazione e ingenerare collera nei nostri confronti, hanno deciso di illudere proprio la parte più fragile e bisognosa, senza l’onestà di dire che quel bando non era sostenibile dal Comune di Villa San Giovanni, a causa della situazione di dissesto e della gestione provvisoria dell’Ente.
Per quest’Amministrazione l’equità sociale, l’integrazione e la solidarietà non sono enunciazioni di principio ma obiettivi concreti da raggiungere: siamo assolutamente convinti dell’urgenza e necessità di non lasciare indietro nessuno, non solo perché su questi parametri si fonda il grado e il livello di civiltà di una Comunità, ma perché sappiamo che, al di là delle statistiche e dei numeri, i più fragili e svantaggiati hanno il diritto di interagire con il mondo circostante.
Il bando di Città Metropolitana per i “Progetti di utilità sociale” rappresentava un nuovo tassello ad un’opera che stiamo portando avanti senza annunci e proclami: per questa ragione abbiamo chiesto agli uffici, nell’immediatezza della pubblicazione dell’avviso il 28 dicembre 2022, adeguati approfondimenti su un finanziamento che sembrava soddisfare, almeno in parte, la ragione stessa del nostro impegno per la Città.
Nella speranza di acquisire il punteggio su tutte le voci richieste dal bando, avevamo scelto di optare per “Spiagge accessibili”, aspirando ad ottenere il finanziamento. Purtroppo, però, ci siamo resi conto che quand’anche fossimo riusciti ad ottenere un risicato minimo non avremmo poi potuto comunque in concreto realizzare quel progetto sociale, perché si tratta di un finanziamento a rendicontazione, con richiesta di fideiussione per l’acconto iniziale e spesa a carico dell’ente per il 25% del finanziamento stesso, per come disposto nel bando. Forse avremmo dovuto spiegarlo noi a febbraio alla Città, quando dal confronto con gli uffici è emersa l’impossibilità della presentazione della domanda a Città Metropolitana.
C’è una differenza tra l’avere consapevolezza di doversi fare carico di un Comune in dissesto e il poter partecipare ad avvisi pubblici di finanziamento che – come già avvenuto a settembre 2022 per il bando “Sport e periferie” che prevedeva tra i prerequisiti il cofinanziamento iscritto a bilancio – in ragione dello status di dissesto finanziario dell’Ente non consentono di concorrere.
Tuttavia, fuori da ogni imbarazzante tentativo di strumentalizzazione da parte della solita fazione politica, resta il nostro impegno, senza soluzione di continuità, a sfruttare ogni opportunità per costruire un futuro equo e solidale che riesca a ridurre gli spazi di marginalizzazione nella nostra Comunità. Stiamo lavorando a questo senza sosta.