«Sull’aeroporto dello Stretto bisogna smettere i perenni toni da campagna elettorale e concentrarsi, se davvero si vuole bene al territorio ed al suo sviluppo, su serie e proficue politiche di rilancio analizzando i fatti per quelli che sono, senza eludere la verità o confondere i cittadini in un momento in cui serve la massima compattezza per una comunità che può, realmente, svolgere un ruolo decisivo per le sorti del “Tito Minniti”». L’assessore comunale ai Trasporti, Domenico Battaglia, stigmatizza le recenti dichiarazioni del consigliere di minoranza Massimo Ripepi invitandolo «a posare, per qualche minuto, lo smartphone e ad assumere un atteggiamento propositivo e scevro dai diktat di partito».
«Ripepi sbaglia – ha affermato Battaglia – sapendo di sbagliare, quando parla della svendita dello scalo a Sacal. Bisogna contestualizzare i fatti, mantenere la mente lucida e ricordare come, all’epoca, l’adesione al gestore unico, avvenuta peraltro a seguito di un bando pubblico e non per scelta di qualcuno come vorrebbe far sembrare Ripepi, fu la conseguenza del tremendo fallimento di Sogas, l’ex società di gestione piombata nel baratro per circostanze che, almeno per affinità politiche, il consigliere Ripepi non può dimenticare». «Come non può dimenticare – ha incalzato l’assessore – che il sindaco Giuseppe Falcomatà è stato il primo, una volta appurata la piega che stava prendendo Sacal, ad invocare la costituzione di una società indipendente, da realizzare insieme alle Città Metropolitane di Reggio Calabria e Messina ed al Comune peloritano. Vani, infatti, fino a quel momento, si erano rivelati i tentativi di provare ad incidere all’interno di una compagine societaria che, a più riprese, ha respinto l’ipotesi di ingresso degli enti reggini nella propria governance. Soltanto la pubblicazione del Piano industriale, a lungo tenuto nascosto nei cassetti di Sacal nonostante le nostre ripetute rimostranze, ha spinto il sindaco Giuseppe Falcomatà e tutta la maggioranza ad invocare la fuoriuscita del “Tito Minniti” dall’organismo unico. Fa, dunque, piacere riconoscere come lo stesso Ripepi si sia accodato a questa richiesta».
«Il consigliere di opposizione – ha continuato Battaglia – nelle sue ricostruzioni fantasiose e faziose, non può far finta di non avere contezza di come sul “Tito Minniti” si stia giocando una partita impari dove, da un lato, ci sono una classe dirigente ed una città che invocano rispetto, trasparenza e strategie di sviluppo, dall’altro, invece, una flotta di manipolatori seriali che, a suon di post social, conferenze stampa spot e fumosi finanziamenti sta scrivendo una narrazione artefatta e deleteria».
«I responsabili del declino dell’aeroporto dello Stretto – ha aggiunto – hanno connotati precisi ed anche Ripepi lo sa. Sono quelli che hanno venduto la maggioranza delle quote di Sacal ai privati per poi riacquistarle in tutta fretta, con ingente sperpero di denaro pubblico, una volta scoppiato lo scandalo. Sono gli stessi che, da anni, vanno promettendo piani di sviluppo soltanto sulla carta, che sbandierano emendamenti scritti sul ghiaccio e che a Ravagnese stanno lasciando desolazione, polvere e sconforto. Massimo Ripepi, abbia il coraggio, così come tutti i cerberi e i pretoriani di questo governo regionale, di ammettere che c’è la volontà, ormai palese, di affossare l’aeroporto di Reggio e chiudere ogni possibilità di crescita ad un’area che si estende da Reggio fino a Messina, relegata all’isolamento per chiara ed espressa volontà di una parte politica».
«A Reggio – ha proseguito Battaglia – non è più il tempo di divisioni, di guerre fra bande o di corse a chi la spara più grossa. E’ il tempo della responsabilità. La città non può più vivere questo stato di emarginazione ed il suo aeroporto, che è al tempo stesso l’aerostazione di tutta l’area dello Stretto, non può morire per l’assenza di coraggio di chi scodinzola al primo cenno del proprio padrone. Di padroni, la nostra città, non ne ha mai avuti. Ripepi deve uscire dal tunnel della faziosità e porsi al fianco di Reggio e dei reggini. Il Comune su questo ha sempre assunto un atteggiamento propositivo, come in occasione dell’ultima conferenza dei servizi che puntava all’individuazione delle tre nuove rotte. Ma di certo non ce ne facciamo nulla della propaganda di chi colleziona una sequela di bandi per l’arrivo di nuove compagnie aeree che, sistematicamente, vanno deserti per la totale assenza di programmazione».
«Sull’aeroporto “Tito Minniti” – ha concluso il delegato ai Trasporti – si sta giocando la partita più importante, ma è difficile vincerla se si continua ad indossare la casacca di quelli che remano contro Reggio e per la chiusura definitiva del suo scalo. Almeno per una volta, Massimo Ripepi metta da parte le mistificazioni e si impegni, insieme a noi, a ribaltare un risultato che, da Lamezia in su, danno già per scontato».