Applicavano tassi di interesse che variavano dal tra il 20% e il 187% annui facendosi rilasciare anche, a garanzia, assegni e titoli di credito da utilizzare, in caso di ritardi nei pagamenti, per attivare le procedure esecutive immobiliari fino al pignoramento dei beni.
Per tale motivo, i finanzieri del Comando provinciale di Crotone hanno eseguito a Cirò Marina, un provvedimento cautelare emesso dal Gip su richiesta della Procura, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per un ex imprenditore ed un professionista ritenuti responsabili, anche in concorso tra loro, di usura, estorsione ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria.
Alcune vittime erano arrivate addirittura ad associare l’attività illecita a quella di un ulteriore banca presente sul territorio.
Gli indagati, secondo la ricostruzione della Guardia di finanza, hanno concesso prestiti per oltre 920.000 euro per lo più a professionisti, piccoli e medi imprenditori edili e titolari di aziende vitivinicole. A fronte di tali prestiti venivano richieste garanzie e tassi d’interesse annui, variabili tra il 20% e il 187%. Dalle indagini è emersa anche la pressione psicologica esercitata sulle vittime mediante la minaccia dell’avvio delle procedure esecutive, senza il ricorso all’uso della forza.
I finanzieri hanno anche sequestrato due immobili e diversi rapporti bancari e finanziari per un valore di oltre 560 mila euro.
Le indagini, eseguite anche mediante captazioni telefoniche, video ed ambientali, secondo l’accusa hanno consentito di far luce su una diffusa pratica di concessione abusiva di presiti di denaro, esistente quantomeno dal 2008, nel territorio di Cirò Marina e nei comuni limitrofi.